Pubblicità sui mezzi di informazione, nuove opportunità

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Eleonora Lulli

22 Aprile 2020
Reading Time: 2 minutes

Bonus proposto dal governo

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Tra le diverse misure di aiuto alle imprese del decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020) rischia di passare in sordina l’incentivo agli investimenti sui canali pubblicitari di informazione stampata, on line e radio televisiva.

Con i primi venti di ripresa delle attività dopo il lockdown tutti gli imprenditori, dal piccolo negoziante alla grande industria, si ritrovano a chiedersi in quale modo e con quali mezzi incentivare una rapida ripresa.

Mai come in questo momento gli investimenti pubblicitari devono essere non solo mirati ed efficaci, ma anche convenienti e sostenibili per delle realtà provate dalla brusca frenata dell’ultimo periodo. Proprio in quest’ottica l’intervento del governo tende a semplificare l’accesso all’agevolazione fiscale modificando i criteri di calcolo al credito di imposta. Vediamo come.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Innanzi tutto per chi pensava di aver perso l’opportunità di accedere al credito di imposta è bene sapere che si aprirà una seconda finestra, dall’1 al 30 settembre, per effettuare la richiesta. La modalità di accesso alla domanda è piuttosto semplice e può essere effettuata direttamente dal richiedente se in possesso di un dispositivo di firma digitale: pochi minuti e la domanda sarà inoltrata. In alternativa il consulente fiscale a cui l’impresa è abituata a fare riferimento potrà seguirla anche in questa procedura. Ma veniamo alla sostanza dell’intervento.

Rimane invariata la modalità di erogazione nella forma di credito di imposta e riguarda gli investimenti effettuati o da effettuare nel 2020.

La grande differenza dal passato è data dalla base di calcolo dell’incentivo, non più sull’incremento dell’investimento rispetto al 2019 ma un calcolo secco sull’importo investito nel 2020. Le aziende che si trovano quindi a fare gli stessi investimenti avranno la stessa opportunità, ovvero l’incentivo può essere richiesto fino al 30% degli investimenti pubblicitari del 2020.

Concludiamo facendo due importanti precisazioni sui termini dell’intervento: il primo è il budget complessivo che viene stanziato dal governo e che ammonta a 27,5 milioni di euro, che verranno quindi ripartiti in base alle richieste pervenute telematicamente.

Il secondo punto è il canale pubblicitario coperto dal bonus che riguarda esclusivamente investimenti pubblicitari su giornali, riviste (digitali e cartacee), radio e televisioni, mentre non sono ammesse spese sostenute per altre forme di pubblicità, quindi esclusi i social media (Facebook o altri), banner pubblicitari su portali online, volantini cartacei, locandine e cartellonistica.

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