Il violino di Giuseppe Gibboni risuona a Trieste

Condividi

Al Verdi una serata speciale con Musiche di Wagner, Busoni e Strauss. Con il Direttore Musicale Stabile Enrico Calesso

Tempo di lettura: 2 minutes
Condividi

Giuseppe Gibboni

Il programma si apre con il Tristan-Vorspiel und Isoldes Liebestod dall’opera Tristan und Isolde di Wagner.

Con esso si entra subito in una serata dedicata alle riflessioni in musica e parola sull’eterno tema di Amore e Morte, insanabile conflitto tra impulso vitale e indifferenza della natura, a cui Wagner cercò una soluzione nella Verklärung, trasfigurazione, incarnata per lui proprio dal Liebestod.

Quella soluzione viene quindi sviluppata in chiusura della serata per Ringkomposition dalla terza Tondichtung – poema sinfonico – di Richard Strauss, Tod und Verklärung di cui Strauss scriveva: mi venne in mente l’idea di rappresentare musicalmente in un poema sinfonico i momenti che precedono la morte di un uomo, la cui vita fosse stata un continuo tendere ai supremi ideali: un tale uomo è per eccellenza l’artista».

La trasfigurazione di ascendenza wagneriana è qui preceduta dal Don Juan, cronologicamente di un solo anno ad essa precedente ed unanimemente considerata l’opera in cui Strauss si libera completamente dall’influenza antiwagneriana del padre, corno dell’orchestra di Monaco e ostinato conservatore, nonché dei suoi maestri, passando da giovane e talentuoso classicista a maturo innovatore, benché solo ventiquattrenne.

L’omaggio di Trieste

Nel cuore di questo serratissimo e compatto dialogo tra Wagner ed il suo illustre epigono su uno dei temi fondanti l’identità filosofica dell’Occidente, si inserisce l’omaggio ad uno dei più eccellenti cittadini di Trieste nel centenario dalla morte.

Omaggio dovuto per un teatro che affaccia sulla casa giovanile di Busoni al Tergesteo e per una città che vide il suo debutto di concertista a soli sette anni, prima di divenire un personaggio centrale nella cultura musicale e non solo del Novecento, tanto da essere citato da Elias Canetti nel fortunato romanzo biografico La Lingua Salvata.

Il Concerto in re maggiore per Violino e Orchestra ci presenta dunque un Busoni trentenne nel cuore della sua straordinaria carriera pianistica, che dedica quest’opera di coerente nuovo classicismo al virtuoso del violino Petri, a sua volta allievo di Joachim, quindi con chiaro omaggio a Brahms e al suo celebre concerto per violino, che è di certo opera guida di questo concerto busoniano.

Visited 3 times, 3 visit(s) today
  • 00

    giorni

  • 00

    ore

  • 00

    minuti

  • 00

    secondi

Data

18 Ott 2024

Ora

19:30

Luogo

Teatro Verdi, Trieste
Riva Tre Novembre
Categorie

Comune

Trieste

Ripartono a Palmanova le Palestre di inclusione

Il 17 ottobre al via il laboratorio di scrittura musicale per la terza edizione del...

Aiello: operativi due nuovi defibrillatori semiautomatici

Collocati presso l'ambulatorio medico nel vecchio municipio e a Joannis. Importante la formazione per il...

Muggia: in arrivo lo Sportello digitale del cittadino

Permetterà di ottenere servizi con semplici passaggi online. All'Infopoint di Caliterna prosegue intanto il servizio...

Tra i monti del FVG per l’alpinismo d’eccellenza

A Paluzza l'appuntamento con la pluricampionessa Anna Torretta. Sette giorni dopo Malborghetto ospiterà le premiazioni...
Tutti gli articoli