L’arte perpetua di Enzo Valentinuz

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Margherita Reguitti

3 Agosto 2023
Reading Time: 2 minutes

Mentre la mostra “AnteRetro” a Rive d’Arcano espone i graffiti realizzati dal compianto artista isontino, il suo studio a Romans d’Isonzo resta punto di riferimento

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ROMANS D’ISONZO – Il tema del rapporto con il territorio gli era da sempre stimolante e caro, motivo di ispirazione per la composizione di opere-omaggio alla sua terra e cultura per il pittore Enzo Valentinuz (Romans d’Isonzo 1946- 2023). È stato dunque con piacere ed entusiasmo che la famiglia ha accettato la proposta di esporre una serie di lavori del ciclo “Carsiane”, dedicate e ispirate alla natura del Carso, luogo legato alle vicende della Grande Guerra, e “Graffiti su malte colorate”, narrazioni oniriche e visionarie, nell’omaggio attribuitogli.

L’occasione è stata la mostra “AnteRetro” allestita nel Forte Col Roncone a Rive d’Arcano. Storico appuntamento espositivo estivo per il mondo dell’arte contemporanea regionale, recentemente inaugurato alla presenza di un folto pubblico e curato da Daniele Bulfone e Loris Lorenzo Gori, e con il sostegno dell’amministrazione di Rive d’Arcano e la partecipazione, fra gli altri, di “Un Grup di Amis” di Ciconicco di Fagagna, Comunità collinare del Friuli ed Club Unesco.

Due i percorsi proposti nei suggestivi spazi del forte, una delle strutture difensive del ’900 friulano, oggi inusuale ma affascinante contenitore di linguaggi diversi di espressione artistica.

Il primo, “Maestri del 900” di Enore Gori, presenta opere di Afro, Zigaina, Tavagnacco, Poz, Pittino, Giorgio Celiberti, Pellis, Coceani, Ditomaso, Zavagno e Basaldella. Il secondo, specifico spaccato del contemporaneo, propone i lavori di Andrea Vizzini, Simona Fedele, Paolo Cervi Kervischer, Sergio Favotto, “De Lory” Loris Lorenzo Gori, Marina Battistella, Paola Moretti, Daniele Bulfone, Fulvio Dot, Paolo Klavora, Zambon Tamara e Giulio Candussio. All’interno di questa sezione è stato allestito lo spazio “Omaggio a Enzo Valentinuz”.

Come nelle passate edizioni ha partecipato alla vernice il pittore udinese Giorgio Celiberti che ha particolarmente apprezzato le opere di “graffio” di Valentinuz. Entrambi gli artisti, infatti, anche se di generazioni diverse e con percorsi artistici differenti hanno utilizzato questa tecnica seppur in percorsi artistici lontani. Enzo Valentinuz infatti, dopo un esordio di successo nel panorama nazionale avvenuto sin dagli anni di formazione all’Accademia di Belle arti di Venezia, aveva abbandonato il mondo della pittura attiva per ritornare al gesto creativo dopo oltre tre decenni, sono infatti dei primi anni 2000 gli sperimenti di linguaggi, in particolare del graffito su malte.

Presenti all’apertura dell’esposizione le figlie di Valentinuz, Maja, Mascia e Magda che portano avanti il ricordo e la promozione del lavoro del genitore prematuramente scomparso, tenendo aperto lo studio che il padre aveva da poco inaugurato nella sua Romans d’Isonzo in via Latina.

E proprio in questo impegno hanno deciso di mantenere attivo il profilo Facebook del padre, la sua finestra sul mondo, il suo canale di dialogo e confronto con amici-artisti, collezionisti ed estimatori.

L’esposizione durerà fino al 17 settembre ed è visitabile con ingresso libero il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20.

 

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