Con la cultura si mangia

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Margherita Reguitti

28 Dicembre 2023
Reading Time: 4 minutes

Ha collaborato alla stesura della Legge regionale che ha creato il Fondo Audiovisivo del FVG. Finanziando imprese e promuovendo il territorio sul piccolo e grande schermo

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Dal 2007 a oggi l’attività cinematografica in Friuli Venezia Giulia è diventata una delle eccellenze creative a livello nazionale e internazionale, con un percorso in crescita costante e importante. Merito della lungimiranza e determinazione di professionisti che hanno creduto che la settima arte non è solo cultura e creatività ma anche economia, business e formazione qualificata di figure fondamentali nella progettazione, realizzazione e diffusione della produzione audiovisiva e promozione del territorio.

Merito anche della politica che non si è dimostrata miope e ha messo a disposizione di questo settore produttivo finanziamenti adeguati e costanti attraverso il Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia che, assieme alla Film Commission, sono i motori del fare cinema inteso, non solo come atto creativo, ma come importante veicolo di ritorno in chiave turistica.

Dunque con la legge 6 del 2006, divenuta attuativa nel 2007, la Regione ha messo a disposizione le risorse da destinare ad aziende regionali per la produzione e distribuzione di fiction e documentari, cortometraggi, opere di animazione e per la televisione attraverso il Fondo, ma anche la formazione.

Un progetto parallelo ai compiti della Film Commission, seconda in Italia, che ha invece il ruolo di fornire servizi e location ai produttori italiani e stranieri che scelgono di girare in regione.

Uno dei padri dei cinema made in FVG è Paolo Vidali, udinese trapiantato per lavoro a Roma che nel 2006 ha contribuito alla stesura della legge per il cinema. Ma già nel 1981 nella legislazione regionale era presente

un capitolo di finanziamenti destinati a sostenere e promuovere il settore attraverso l’organizzazione di festival, rassegne e attività di valorizzazione e diffusione della cultura cinematografica.

Un esempio la nascita a Gorizia nell’agosto del 1981 del Premio “Sergio Amidei”. La prima edizione

fu dedicata allo sceneggiatore goriziano scomparso pochi mesi prima. Manifestazione cresciuta nei decenni e che sarà fra le iniziative di punta di Go 2025 – Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura.

Con Paolo Vidali, direttore dalla nascita del Fondo, entriamo nel dettaglio dell’attività. Primo in Italia a essere costituito, nell’arco di 17 anni ha emesso oltre 30 bandi, finanziato più di 580 domande di produzioni indipendenti nate e realizzate in regione da oltre 50 imprese. Ha inoltre finanziato imprese indipendenti del territorio produttrici di fiction e documentari, per circa 8 milioni di euro.

Per questo Dna produttivo ed economico il Fondo rientra nella competenza dell’Assessorato regionale delle Attività produttive.

Direttore Vidali, quali sono i criteri per erogare i finanziamenti?

«Abbiamo un meccanismo elastico di valutazione delle domande che riceviamo (a fine 2023 saranno ben oltre 1.000). Non ci sono vincoli o paletti né sulla tipologia di progetto né sul tema che sviluppa o linguaggio. Garantiamo una totale autonomia alle aziende. Per questo abbiamo una gamma di temi e stili varia. La commissione che ha il compito di valutare le proposte, della quale faccio parte, si basa nelle scelte sulla qualità e fattibilità dei progetti. Non vengono prese in considerazioni proposte cinematografiche che non abbiano i fondamenti per la realizzazione. Viene altresì fatta un’attenta valutazione del piano di reperimento dei finanziamenti. Un film è un processo complesso e quindi è importante l’impronta manageriale e la capacità di reperire fondi, siglare collaborazioni nazionali e internazionali».

I finanziamenti regionali sono adeguati alle richieste?

«Direi che la politica, mettendo a disposizione fondi adeguati, ha sempre dimostrato di riconoscerci valore anche in termini economici e produttivi oltre che artistici, senza sottovalutare il rimando di promozione in chiave turistica del territorio».

Di quanto si parla?

«Per il 2023 la disponibilità è di 1 milione e 250mila euro. Finanziamento che negli ultimi 5 anni non è mai andato al di sotto del milione».

Come è regolato il rapporto fra il Fondo e la Regione?

«È stata creata un’associazione privata con fini culturali che, sulla base di una convenzione con la regione della durata di 5 anni (prossima scadenza nel 2026), riceve il finanziamento annuale».

Nella formazione quali sono le vostre attività più rilevanti?

«A fine gennaio, in collaborazione con Trieste Film Festival, si svolgerà “When East meets West”: un forum capace di creare un forte legame e collaborazioni fra professionisti del settore, provenienti da diversi Paesi, attraverso incontri e masterclass. A Udine, nell’ambito di Far East Film Festival, è presente la sezione “Ties That Bind”, workshop di coproduzioni Asia-Europa».

Dei film che avete sostenuto quali vi hanno dato più soddisfazioni?

«Nel recente passato “Piccolo corpo” della triestina Laura Samani ha avuto l’exploit maggiore (ha ricevuto EFA, Premio European Film Academy e Donatello nel 2022). Quello che nel tempo ha avuto vita più lunga è stato “Zoran, il mio nipote scemo”, uscito nel 2013 per la regia del goriziano Matteo Oleotto, presentato in 150 festival nel mondo. Prima del 2007 un solo documentario della regione era stato presentato in un festival nazionale, a oggi sono oltre 50 nel circuito internazionale».

Cosa serve per fare il cinema?

«Rispondo con una battuta non mia: bastano 4 cose, ma non ricordo quali. Certamente passione e professionalità».

 

Paolo Vidali è il padre del Fondo Audiovisivo FVG, avendo collaborato alla stesura della Legge Regionale del 2006 che ne ha permesso la nascita e lo stanziamento dei fondi annuali. Dopo la maturità classica a Udine si è trasferito a Roma dove ha lavorato prima in teatro poi nella produzione audiovisiva, con ruoli tecnici e artistici, a suo agio nella produzione pre e post di film e documentari. Dal 2007 vive fra Udine e la capitale a seguito dell’incarico di Direttore della sua creatura. Un uomo di cinema a tutto tondo con una vasta e articolata esperienza. Produttore esecutivo di film e documentari, regista e responsabile della produzione di film industriali, ha collaborato anche con realtà scientifiche. È stato autore dei dialoghi e direttore di doppiaggio di film e telefilm, sceneggiatore e collaboratore alla regia di film di successo.

 

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