Qualità del vigneto, dal Friuli il metodo di valutazione

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redazione

2 Febbraio 2021
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I dati dell’Indice Bigot

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In questi giorni 50 aziende vinicole italiane hanno ricevuto l'Attestato dell'Indice Bigot per alcuni dei loro vigneti.

Fra i vigneti premiati con Indice Bigot sopra i 90 punti su 100 in Friuli Venezia Giulia ci sono il vigneto Refosco Buttrio di Vigne di Zamò, il vigneto Tocai Bert dell’azienda agricola Sturm e il vigneto Sauvignon Lungo Strada di Russiz Superiore.

“In questo anno di applicazione – afferma Giovanni Bigot, agronomo e ricercatore friulano, fondatore della società Perleuve – il metodo che ho messo a punto in anni di osservazioni, raccolta dati e studi è stato accolto favorevolmente da molte aziende consapevoli che i grandi vini si fanno nel vigneto. Molti produttori vitivinicoli hanno manifestato l’interesse a conoscerlo, proprio perché l’applicazione del metodo, che sottende all’Indice Bigot, permette di individuare gli strumenti necessari per migliorare progressivamente la qualità delle uve ottenute, in quel vigneto, in base all’obiettivo enologico. Indica infatti la strada migliore per farlo, dato che ne fotografa lo status quo ed evidenzia cosa va migliorato.”

L'Indice Bigot risponde alla necessità di conoscere in modo certo e scientificamente validato la reale qualità dei propri vigneti. Si tratta di un metodo per valutare, da 0 a 100, il potenziale qualitativo di un vigneto, prendendo in considerazione i fattori viticoli che hanno influenza diretta sulla qualità del vino: produzione, superficie fogliare esposta (SFE), rapporto tra foglie e produzione (SFE/kg), sanità delle uve, tipo di grappolo, stress idrico, vigore, biodiversità e microrganismi, età del vigneto.  Tra questi parametri si evidenzia con punteggi mediamente alti l’equilibrio vegeto-produttivo (SFE/kg) con valori tra 1,5-1,9; mentre l’aspetto su cui si dovrà sicuramente ancora lavorare è la biodiversità, soprattutto per quanto riguarda la capacità di osservarla in maniera semplice ma oggettiva. 

Per il monitoraggio, Bigot ha messo a punto l’App 4Grapes®, che consente in ogni momento di avere sotto controllo la situazione ampelopatologica, qualitativa e produttiva e di raccogliere i dati necessari per ottenere i valori dell'indice di ciascuna vigneto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Parte tutto – continua Bigot – dalle osservazioni fatte dalle persone che vivono costantemente il vigneto e, con metodo, hanno la capacità di fare osservazioni che, grazie a opportuni successivi interventi, ne possono migliorare la qualità. Questi dati ci arrivano tramite l’App 4Grapes®, noi li elaboriamo e inviamo all’azienda una scheda descrittiva con il dettaglio dei singoli valori e il punteggio finale per ogni vigneto monitorato. A conclusione del primo anno di attività, abbiamo consegnato alle aziende l’Attestato dell'Indice Bigot, una preziosa pergamena che include le informazioni sui vigneti preso in esame, con la relativa valutazione, i punti da migliorare e i fattori in cui ha raggiunto un ottimo livello”.

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