Dalla poesia alla… pizza

imagazine francesca ghezzani

Francesca Ghezzani

29 Gennaio 2021
Reading Time: 2 minutes
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Tiziano Papagni

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Per lo scrittore Tiziano Papagni è stata la poesia a fargli da madrina di battesimo e ad accoglierlo nel mondo editoriale con la pubblicazione della silloge “L’angelo dalle ali spezzate”, ma poi il periodo cupo che stiamo affrontando a seguito della pandemia gli ha fatto avvertire la necessità di dar vita a un secondo libro completamente differente, seppure ancora una volta pubblicato in sinergia con la casa editrice LFA Publisher, dal titolo “'A PIZZA Storia del cibo più amato al mondo”.

Per te, Tiziano, la scrittura è salvifica, ma ammetterai di aver stupito non poco i tuoi lettori con questo sostanziale cambiamento di rotta…

L’angelo dalle ali spezzate è una silloge che descrive una donna triste. Ho voluto però dare un tocco di brillantezza alle mie opere. Così mi è balenata l'idea di scrivere di un piatto italiano: la pizza. L'ho scritto non solo a livello personale, ma anche nazionale. Vi domanderete perché. Giustamente, dopo una domanda si erge una risposta. Abbiamo attraversato un periodo infausto, tutta l’Italia divisa, sofferente… Quindi che cibo fa abbracciare gli italiani da nord a sud? La pizza!

Parlando sempre delle tue poesie: che messaggio ci vogliono dare?

Le mie poesie narrano sentimenti che fanno riaffiorare ricordi passati nei luoghi in cui si è in quel dato momento. Oppure, stati d'animo attuali… prendo carta e penna e via! Scrivo. Amori sfuggiti, “amicizie” di comodo, filastrocche… Vorrei che tutti percepiste quello che l'uomo è veramente e non quello che vuole far apparire.

Tornando, invece, alla tua seconda opera, si tratta di 46 pagine ricche di bellissime immagini e che stanno riscuotendo un gran successo. Te lo aspettavi tanto riscontro?

Devo essere sincero, ho dato tutto il meglio su questo mio nuovo lavoro, speravo piacesse, ma fino a questo punto no. Ovviamente sono felicissimo. Le immagini le ho scelte per ogni articolo e la mia casa editrice Lfa Publisher ha dato il tocco magico, creando anche una cover che amo particolarmente.   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di libri che parlano di cucina e di piatti tipici ne sono pieni gli scaffali delle librerie. Secondo te qual è l’ingrediente della tua opera che le conferisce un valore aggiunto rispetto a tanti altri dello stesso genere?

Semplice. Risposta concisa e pragmatica: la data delle origini, i falsi miti e (forse) il tipo di farina che si dovrebbe impiegare.

Infine, tu, in veste di lettore, su quali libri fai ricadere le tue scelte letterarie?

Sono un incredibile romantico, la mia vena poetica non si addormenta mai, quindi, scelgo prevalentemente sillogi.  Posso però anche leggere un saggio. Magari che parli di storia oppure di inchieste.

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