Friuli Innovazione, il sereno dopo la tempesta

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redazione

31 Maggio 2017
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Approvato il bilancio 2016

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L’assemblea dei Soci di Friuli Innovazione, Centro di Ricerca e Trasferimento Tecnologico che gestisce il Parco Scientifico e Tecnologico Luigi Danieli di Udine, ha approvato il bilancio consuntivo 2016, che si è chiuso con un risultato in perdita di 207.088 euro.

Il previsionale 2017 evidenzia invece una tendenza in positivo, con un ritorno al pareggio di bilancio grazie a ricavi in crescita, sia per le consulenze specialistiche e i servizi di insediamento, sia soprattutto per un + 20% dell’ammontare dei ricavi da progetti.

“Il risultato 2016 – ha commentato incontrando i media il presidente di Friuli Innovazione, Germano Scarpa è negativo, anche se siamo riusciti a migliorarlo in modo rilevante rispetto al budget 2016. Le motivazioni riguardano principalmente la mancanza per Friuli Innovazione di bandi di interesse sui quali presentare progetti, in particolare a livello europeo, ma questo è normale e succede ogni volta che si passa da una programmazione ad un'altra.  A ciò – ha continuato Scarpa – si è aggiunta una distribuzione non equa delle risorse legate al Progetto Regionale OIS tra i Parchi Scientifici e Tecnologici presenti in Regione. Tenuto conto che per Friuli Innovazione il Progetto si è sviluppato in un arco temporale di 21 mesi e che il lavoro svolto e i risultati ottenuti sono stati di gran lunga maggiori rispetto a quelli previsti, le risorse assegnate a Friuli Innovazione sono state del tutto sottodimensionate. In ogni caso la perdita è stata interamente coperta con risorse proprie, senza abbattimento del capitale o ricorso ai Soci”.

Friuli Innovazione  – ha sottolineato a questo proposito il direttore Fabio Feruglio da sempre porta avanti un progetto di autosostenibilità:  questo limita la nostra capacità di erogare servizi al territorio, perché contemporaneamente dobbiamo anche procurarci le risorse per fornire questi stessi servizi. Dall’altra parte va però evidenziato che tutte queste nostre attività, come il supporto alle idee di business e alle startup, l’educazione all’imprenditorialità, il networking internazionale, il supporto al dialogo sistema impresa e sistema ricerca, non costano nulla al territorio che ne beneficia, proprio perché Friuli Innovazione non dispone di un fondo o di un contributo ad hoc per il proprio funzionamento, ma si procura appunto le risorse partecipando a bandi competitivi”.

Anche nel 2016 l’attività svolta da Friuli Innovazione – ha poi evidenziato Feruglio – è stata particolarmente significativa, sia nell’ambito del Trasferimento Tecnologico, con oltre 300 contatti e richieste, quasi un centinaio di audit tecnologici, 7 progetti attivi e  una quarantina di partner progettuali, sia nell’ambito del Fare Impresa, con oltre trecento contatti e richieste, più di 100 progetti in fase di sviluppo supportati, oltre una ventina di startup, 13 progetti e circa 60 partner progettuali. Dal 2016 abbiamo avviato nuove iniziative e collaborazioni internazionali in ambito Industria 4.0, in particolare sull’Additive Manufacturing e sui nuovi modelli di business (Servitization), operando di fatto come Acceleratore Digitale, ovvero facilitatore per imprese e organizzazioni che meglio e più rapidamente vogliono avviare progetti di trasformazione digitale”.

Per quanto riguarda il 2016 Friuli Innovazione ha inoltre presentato quasi trenta nuovi progetti, tutti su tematiche di interesse per il territorio, con un budget complessivo di 32 milioni di euro  (4 milioni per Friuli Innovazione) e oltre un centinaio di proposte di consulenza, per onorari complessivi di quasi 700.000 euro. Questo impegno proseguirà nel 2017, con la finalità di ricostruire completamente il portafoglio progetti e commesse. Le imprese a oggi insediate sono 27, alle quali si aggiungono 11 startup e 3 gruppi in pre-incubazione.

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