Torna a Cervignano il Presepe Pasquale

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Livio Nonis

5 Marzo 2024
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Allestito in duomo da lunedì 11 marzo, proporrà nove diverse scene della passione, morte e resurrezione di Gesù. Tutte realizzate da una quindicina di volontari

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Alcuni componenti del Gruppo Presepisti assieme al sindaco di Cervignano, Andrea Balducci

Alcuni componenti del Gruppo Presepisti assieme al sindaco di Cervignano, Andrea Balducci, che ha visitato il laboratorio

CERVIGNANO DEL FRIULI – Lunedì 11 marzo verrà allestito in duomo a Cervignano l’ormai tradizionale “Presepe Pasquale”, che resterà visitabile fino a domenica 7 aprile.

È il quarto anno che i volontari del gruppo “Presepisti del Duomo di Cervignano” realizzano e incrementano il racconto della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.

Quest’anno ci saranno nove scene, una in più rispetto allo scorso anno nella quale sarà rappresentato anche Ponzio Pilato che si lava le mani dopo essere stato chiamato in causa dalla folla per giudicare Gesù (episodio narrato nel Vangelo di Matteo).

La tecnica utilizzata

Il “Presepe Pasquale” è realizzato con la tecnica del diorama: insieme di vedute dipinte che, per effetto di prospettiva e giochi di luce, danno allo spettatore l’illusione di un panorama naturale nelle varie ore del giorno.

Il tutto accompagnato da una voce narrante registrata.

I volontari

Il nuovo gruppo di “lavoro” è composto da una quindicina di persone che hanno portato in dote la propria professionalità: chi si dedica alla pittura, chi cuce tessuti, chi esegue lavori di carpenteria metallica o falegnameria, chi cura gli impianti elettrici e gestisce i suoni.

A disposizione c’è poi un laboratorio fornito di tutto ciò che può servire: archi a caldo per tagliare il polistirolo, pirografi per incidere e per creare pareti che sembrano di vera roccia, torni con la fresa, macchine per saldare, piallatrici, seghe a nastro e altro ancora.

Il risultato di questo lavoro è rimasto immutato nel tempo ed è il sentimento profondo che anima la realizzazione del presepe: l’emozione che viene trasmessa. Se a Natale è l’evocazione di buoni sentimenti, tenerezza e tanto stupore, in quello pasquale si evoca le autentiche radici della fede cristiana che trova la sua origine proprio nella morte e resurrezione.

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