Le frodi on-line

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redazione

13 Maggio 2014
Reading Time: 4 minutes

Web e truffe

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Se volessimo affrontare dettagliatamente l’argomento delle truffe perpetrate attraverso internet sicuramente non basterebbe lo spazio di questo articolo né quello di un altro documento più vasto, atteso che esistono talmente tante e variegate modalità per frodare le vittime che elencarle tutte diverrebbe oltremodo prolisso.

Mi limiterò pertanto a indicare quelle più frequenti, quelle più comuni e (perché no?) quelle che suscitano un sorriso. Nella classica truffa e-commerce la vittima acquista su internet una cosa che non arriverà mai. Dal momento che on-line vige la regola ferrea del pagamento anticipato, devo pagare prima per ottenere la merce poi, ma se non adotto opportune cautele non arriverà nulla. L’esempio che racconto sempre, scaturito dalla superficialità (o dabbenaggine) del malcapitato, riguarda l’acquisto di una supercar, per l’esattezza una Mercedes SLK, venduta, anzi, svenduta a soli 13.000 euro perché il proprietario doveva precipitosamente trasferirsi in Inghilterra e la doveva sostituire con una dotata di guida a destra.

Ovviamente il venditore diceva di avere tanti acquirenti e sollecitava l’invio dei soldi perché sarebbe stata aggiudicata al primo che avesse pagato. La persona che è poi venuta a sporgere denuncia alla Polizia Postale non intese inviare tutti i soldi allo sconosciuto, ma propose “solo” un acconto di 1.000 euro con la promessa che avrebbe poi saldato il conto non appena ricevuto le chiavi della macchina. Il malcapitato inviò l’acconto, ricevette le chiavi e versò il saldo, per realizzare, a distanza di qualche tempo, che aveva pagato 13.000 euro… una chiave Mercedes!

Le più interessanti sono però le truffe nelle quali si rimane frodati vendendo qualcosa su internet piuttosto che acquistando: sembrerà strano ma è un tipo di frode piuttosto diffusa. Per chiarire meglio le modalità ricorrerò a un esempio: un ragazzo venne un giorno a denunciare alla Polizia Postale che aveva messo in vendita il motorino su ebay a 2.500 euro ed era stato contattato da un inglese che si era dichiarato disposto ad acquistarlo subito perché voleva fare un regalo al figlio.

Per bloccare il motorino, l’inglese inviò un assegno circolare, emesso da una banca estera, di 2.500 sterline, quindi di importo superiore a quello pattuito, giustificando la cosa con un malinteso e chiese di avere indietro la somma eccedente (circa 500 euro).

Il ragazzo versò l’assegno in banca, che l’accreditò sul suo conto corrente “salvo buon fine” e mandò indietro la somma di 500 euro. Dopo qualche giorno l’inglese confermò di aver ricevuto la somma e disse che sarebbe passato al più presto per ritirare il motorino acquistato. Il ragazzo era tranquillo perché aveva versato i soldi sul conto e il motorino era ancora in mano sua, se non che, dopo qualche altro giorno, l’inglese lo contattò nuovamente via e-mail per dire che il figlio, al quale lui avrebbe voluto regalare il motorino, era morto in un incidente stradale: chiese al ragazzo di restituire l’intera somma perché non aveva neanche i soldi per pagare il funerale.

Il ragazzo, commosso, restituì i rimanenti 2.500 euro, salvo scoprire dopo qualche giorno che l’assegno era falso: pur non essendosi privato del bene e pur avendo ricevuto il denaro in anticipo era rimasto comunque truffato.

Ebay consiglia agli utenti, per evitare di cadere vittime di truffe, di accettare pagamenti solo attraverso paypal, eppure esiste un’altra modalità di truffa specifica anche per questo circuito di pagamento. Il circuito paypal prevede infatti che il compratore, anziché pagare direttamente al venditore, effettui un versamento sul conto paypal. Paypal, ricevuto il versamento, invia una e-mail al venditore che, a quel punto, può effettuare la spedizione in tranquillità. A meno che non riceva una falsa e-mail, creata ad arte dal truffatore per farsi inviare il bene senza spendere un centesimo…

Un ultimo necessario riferimento va fatto alle false lotterie, ossia a quelle false e-mail che ci proclamano vincitori di fantomatiche estrazioni alle quali non abbiamo mai partecipato e secondo le quali avremmo vinto centinaia di migliaia di euro.

In merito, ecco un altro episodio capitatomi nell’esperienza professionale. Una coppia di anziani coniugi un giorno si recò in banca per effettuare un bonifico all’estero di 650 dollari. Dopo qualche giorno, i due tornarono per ritirare quasi tutti i loro risparmi per effettuare un altro bonifico all’estero di 13.000 dollari; il direttore della banca, insospettito, chiese loro a cosa servissero tutti quei soldi ma ottenne solo evasive risposte. Diffidente per l’insolita operazione, il direttore decise di chiamarci.

Parlammo con la coppia per più di due ore nel corso delle quali andammo a casa loro e ci fecero vedere una e-mail che li proclamava vincitori di 650.000 dollari. Ci raccontarono che il bonifico fatto qualche giorno prima corrispondeva alle spese notarili di registrazione della pratica. Pochi giorni dopo avevano ricevuto una seconda e-mail che comunicava il blocco del primo bonifico fino al pagamento delle tasse (i famosi 13.000 dollari) e il motivo di tanta ritrosia da parte degli anziani coniugi stava nel fatto che i criminali gli avevano detto di non parlare assolutamente della lotteria altrimenti avrebbero dovuto pagare le tasse anche in Italia.

La storia sarebbe finita qui se non aggiungessi un particolare: quando andammo via, la signora, di nascosto, prese il numero di targa della macchina (era una vettura con i colori della Polizia, noi eravamo in uniforme) e, usando tutta la diffidenza che prima aveva messo inspiegabilmente da parte, telefonò alla Questura per chiedere se eravamo veri poliziotti.

 

Il dott. Pasquale Sorgonà è Primo Dirigente della Polizia di Stato, Dirigente Compartimento Regionale Polizia Postale e delle Comunicazioni “Friuli Venezia Giulia”
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