Da Trieste al Nilo per le nuove sfide climatiche

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Avviato il progetto di OGS e Università finalizzato alla mitigazione dei disastri naturali e della gestione delle emergenze

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Infrastrutture lungo il fiume Nilo (© Antonella Peresan)

TRIESTE – Rafforzare la resilienza ai geo-rischi e alle sfide climatiche lungo il corridoio del Nilo, aumentando la capacità di gestire le emergenze.

È l’obiettivo di KNIGHT (Knowledge base for Nile Geo-Hazards Tackling), il progetto promosso dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS che vede la partecipazione del Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università di Trieste.

Il progetto, co-finanziato dalle Regione Friuli Venezia Giulia, durerà due anni e conta tra i partner anche il Comune di Lignano SabbiadoroShoreline Soc. Coop, l’Università di Damietta (Egitto) – Facoltà di Scienze e l’Istituto Nazionale di Astronomia e Geofisica (NRIAG, Egitto).

KNIGHT è finalizzato alla mitigazione dei disastri naturali e della gestione delle emergenze: in particolare ha come scopo quello di rafforzare la resilienza del patrimonio naturale, economico, culturale lungo il fiume Nilo e il suo delta, supportando con dati, modelli e tecnologie innovative la revisione del piano nazionale per la mitigazione dei rischi naturali.

I protagonisti

All’interno di questo progetto altamente multidisciplinare, un team di ricerca dell’Università di Trieste – composto da Chiara Bedon (DIA), Marco Fasan (DIA) e Fabio Romanelli (MIGe) – si occuperà in particolare dell’analisi avanzata strutturale e sismologica, anche tramite metodi e tecnologie innovative, per la caratterizzazione e valutazione del rischio sismico e della vulnerabilità di alcuni edifici caso-studio che verranno individuati lungo il corso del Nilo.

Il tutto contribuirà alla definizione di mappe di esposizione ai rischi naturali, all’individuazione di strategie ottimali per la prevenzione dei disastri naturali, alla definizione di procedure per la gestione delle emergenze.

La collaborazione tra i partner permetterà di condividere dati che saranno analizzati, standardizzati e integrati in un database utilizzando una piattaforma GIS, permettendo di individuare le aree maggiormente sottoposte a stress antropico e/o naturale – e dunque più vulnerabili – e di valutare i rischi naturali e dei possibili rischi a cascata al fine di mitigarli.

“Saranno anche sperimentate nuove metodologie per la definizione di scenari integrati multirischio e il monitoraggio ambientale, in siti chiave lungo il corso del Nilo che vanno dalla diga di Assuan alle aree costiere del delta, con particolare attenzione all’area di Damietta, una città di rilevante interesse economico e sociale”, afferma Antonella Peresan, sismologa dell’OGS e coordinatrice del progetto.

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