Come sottolinea lo slogan – o meglio, l’hashtag – scelto quale segno distintivo, quella che si aprirà il 26 settembre al Teatro Verdi di Pordenone sarà #unabellastagione. Un concetto semplice, efficace, per sintetizzare un cartellone importante, ricco, articolato, che toccherà i temi del nostro presente in modo coerente e coordinato, portando in città i grandi protagonisti della prosa e della musica con proposte originali, di assoluta qualità, in un giusto mix di intrattenimento e riflessione. Un programma che, allo stesso tempo, non ha paura di affrontare tematiche scomode e di porsi fuori dalla logica dello star system, premiando giovani artisti, anche locali, come Laura Bortolotto, la giovanissima ma già acclamata violinista pordenonese che per la prima volta sarà protagonista della stagione musicale della sua città.
“Le linee che hanno guidato la costruzione del cartellone – afferma il presidente dell’Associazione Teatro Pordenone Giovanni Lessio – testimoniano la volontà e la capacità del Teatro di porsi in un’ottica di bacino regionale, arricchendo la proposta complessiva del sistema teatrale e dunque offrendo allo spettatore del Friuli Venezia Giulia, ma anche del Veneto, la possibilità di vedere qui spettacoli che difficilmente troverà altrove”.
#unabellastagione porta con sé anche una campagna di comunicazione innovativa, affidata a uno staff di professionisti che seguono i vari settori “e che risponde alla volontà del Teatro – aggiunge Lessio – di dialogare con tutti e con tutti i mezzi a sua disposizione, nell’ottica di un Teatro sempre più in contatto diretto con il suo pubblico. Ecco allora la provocazione di “vestire” la facciata con i “segni” che caratterizzeranno la campagna abbonamenti ma anche la massima accelerazione sui canali social e il nuovo sito, all’interno di una visione strategica in cui lo strumento web va a integrarsi con le varie realtà che dialogano con il Teatro, da quelle produttive alle associazioni, le istituzioni, e naturalmente al pubblico, soprattutto quello dei giovani, già coinvolto attraverso altre forme di partecipazione incentivanti, promozioni e soprattutto grazie alla crescente partecipazione della scuola ai progetti del Teatro”.
Il cartellone
È la curiosità la parola chiave della stagione Musica e Danza 2014/15 curata da Maurizio Baglini. “In una società che tende sempre più all’appiattimento – afferma il maestro – il divertimento e la curiosità sono due prerogative fondamentali da rimettere in campo. Obiettivo primario del nostro Teatro, in ambito musicale, è puntare alla ribalta internazionale facendo in modo che qui si possano apprezzare repertori e artisti di fama non comunemente inseriti nelle programmazioni di altre stagioni teatrali o concertistiche del territorio nazionale. Ciascun appuntamento mira a conquistare non solo intenditori e appassionati, ma chiunque sia attratto da ciò che è bello, divertente e piacevole e voglia essere testimone di eventi più unici che rari”.
L’imponente e spettacolare Stabat Mater di Antonin Dvořák (26 settembre) inaugurerà la Stagione, in una produzione che vede sul podio dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento la prestigiosa e acclamata bacchetta del tedesco Harmut Haenchen, affiancato da voci soliste ai vertici del panorama mondiale odierno e dal sontuoso Coro da camera sloveno di Lubiana. La musica sacra tornerà a più riprese nei vari appuntamenti cameristici e sinfonici, ad esempio nel concerto che proporrà l’ascolto della preziosa voce del controtenore australiano David Hansen con l’Academia Montis Regalis (18 dicembre).
Le artiste donne
Ovvero le donne musiciste. Potremo ammirare Francesca Dego, violinista di punta del panorama internazionale, già protagonista di incisioni per Deutsche Grammophon con ambiziosi titoli di repertorio quali i 24 Capricci di Paganini e l’integrale delle Sonate di Beethoven (25 maggio 2015). Al suo fianco, la bacchetta di Daniele Rustioni, giovane direttore già sul podio nella stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano e dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Tra i vari punti di forza della programmazione, la presenza in Teatro, per la prima volta, della giovanissima, ma già acclamata, violinista pordenonese Laura Bortolotto, accompagnata da una delle grandi compagini regionali italiane, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese.
Il violoncello
Un omaggio speciale è dedicato al violoncello e alla genesi evolutiva della letteratura ad esso destinata. Tra i protagonisti di questo tributo, in veste di solista e direttore, il catalano Jordi Savall (10 gennaio 2015) fra i più celebri e celebrati interpreti di musiche antiche, che guiderà il pubblico alla scoperta della “Follia di Spagna” e le sue infinite suggestioni. Enrico Dindo (11 febbraio 2015), eccellenza violoncellistica italiana, sarà di scena invece con la “sua“ creazione orchestrale dei Solisti di Pavia, in un programma crossover che mantiene un perfetto equilibrio tra musica classica e albori del jazz. Da segnalare infine come unicum mondiale la Maratona violoncello (11 maggio 2015), che porterà in teatro quattro promesse del violoncello, rappresentative di alcune tra le massime scuole europee: la Fondazione Stauffer di Cremona, il Conservatorio Superiore di Musica di Parigi e l’Accademia Internazionale di Musica e Arte di Cracovia.
Pordenone intende dunque confermarsi come trampolino di lancio per giovani promesse. Il successo della maratona pianistica Hong Kong (presentata nella precedente stagione) su Radio Rai 3 e la prossima pubblicazione di un cd dimostrano quanto queste proposte possano diventare veri e propri eventi di blasone internazionale.
Il Trio nella musica da camera
Uno spazio decisamente importante è riservato alla musica cameristica: in calendario alcuni trii atipici (Trio Konradin (2 dicembre) e David Trio (16 marzo 2015), e curiosità culturali degne della programmazione delle grandi capitali musicali. Tra queste, il Trio con Trevor Pinnock (9 marzo 2015) mito vivente del clavicembalo e il Roberto Gatto Trio (28 aprile 2015), a completare un’interessante serie di tipologie e repertori dal barocco al jazz.
La realtà e la maschera: la Variazione pianistica
Da non perdere, tanto da meritare un abbonamento dedicato, il progetto pianistico firmato in esclusiva per il Teatro di Pordenone da Piero Rattalino, sul tema della Variazione pianistica affrontato attraverso sei concerti, tutti introdotti da una presentazione del grande musicologo. Tra i pianisti che si alterneranno va segnalato il ritorno al Verdi dell’raniano Ramin Bahrami (27 ottobre), bachiano per antonomasia.
Jazz in cartellone
Spazio in cartellone anche al grande jazz sia con l’appuntamento organizzato in collaborazione con Controtempo , lussuosa anteprima del Volo del jazz, con un altro grande big della scena mondiale del jazz, Gregory Porter (3 novembre) e il gradito ritorno in chiave classica rivisitata del trombettista Paolo Fresu e i Virtuosi Italiani (18 ottobre).
La danza. Passi, parole, musiche
L’attenzione ai giovani come elemento di distinzione della Stagione si riflette anche nella danza: due stelle del balletto come Liliana Cosi e Marinel Stefanescu proporranno la propria eredità culturale in uno spettacolo ispirato a Ground Zero (20 maggio 2015) , in cui il multimediale farà da cornice alla danza vera e propria. La danza avrà altri vertici: Los Vivancos (4 febbraio 2015), energia pura generata dal flamenco per i sette fratelli catalani ormai acclamati nei cinque continenti; il maestoso spettacolo di danza crossover del Sound of the Ocean (10 dicembre) dell’U-Theatre e la produzione del Malandain Ballet Biarritz della Cenerentola di Prokof’ev (5 marzo 2015), per i veri appassionati della danza squisitamente classica.
Infine, anche quest’anno torneranno gli appuntamenti di Incontriamoli a Teatro, con illustri critici, conferenzieri e persone di spicco del panorama musicale italiano.
E a tutto ciò si aggiunge la produzione dedicata alle scuole dell’infanzia e primaria, dato che l’educazione musicale rivolta a migliaia di bambini è un fattore irrinunciabile nella mission di un Teatro.
Per quanto riguarda la Prosa, “che anche per la Stagione 2014/15 – sottolinea la curatrice, nonché direttore organizzativo del Teatro, Emanuela Furlan – sarà attento alla contemporaneità, ai temi e ai percorsi, per raccontare, con i grandi protagonisti del teatro, quelle storie che abbiamo bisogno di sentire e condividere, soprattutto oggi, storie di vita, storie di uomini, storie di ferite e di grandi passioni, insomma un teatro punto d’ascolto del mondo”.
Storie immortali e storie moderne
Storie immortali come quelle di Shakespeare: Il mercante di Venezia (7,8,9 novembre) con Silvio Orlando e la regia di Valerio Binasco, che propone uno Shylock outsider che si scontra con il conformismo della società più che con l’antisemitismo; e RIII – Riccardo terzo (23, 24 e 25 gennaio 2015) interpretazione e regia di Alessandro Gassman, un adattamento moderno di Vitaliano Trevisan capace di raccontare oggi ambizione e potere. E poi le storie moderne come Father and son (27, 28 febbraio e 1. marzo 2015) tratto dal bestseller di Michele Serra: interprete Claudio Bisio che ha scelto per il suo ritorno a teatro una riflessione sul nostro tempo attraverso le relazioni tra un padre e un figlio. O la straordinaria vicenda scritta e raccontata da Daniel Pennac, Journal du corps (6, 7 febbraio 2015) uno spettacolo in lingua francese sopratitolato, di grande godibilità, intelligenza ed ironia, sulla famiglia, l’amore, l’omosessualità. E ancora l’urgente indignazione per il femminicidio, attraverso le toccanti storie di donne in Ferite a morte (30, 31 marzo 2015) di Serena Dandini, testimonial Lella Costa.
Storie speciali nel percorso sul lavoro
Il nostro territorio negli ultimi mesi ha registrato tensioni impensabili fino a pochi anni fa. “Il teatro nasce dove ci sono delle ferite. E’ lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire”. Così Ottavia Piccolo in un nuovissimo testo, Sette minuti (13, 14 febbraio 2015) di Stefano Massini, coadiuvata dalla regia di Alessadro Gassman e da altre 10 attrici, mette in scena il lavoro delle donne, una storia di diritti e di paure per il futuro, soprattutto dei figli. Laura Curino ci narra invece, con la sapienza teatrale che le è propria, Olivetti. La nascita di un sogno (20 marzo 2015), e di come sia possibile fare impresa e investire sul capitale umano. Uno straordinario Elio De Capitani (Premio Hystrio 2014, Premio Flaiano 2014 e Premio Associazione Nazionale Critici 2014) in Morte di un commesso viaggiatore (13, 14 e 15 marzo 2015) è Willy Loman che ha l’età della pensione ma non i requisiti e viene espulso dal mondo del lavoro: un’intensa e coinvolgente storia dove la caduta economica va di pari passo alla caduta di valori. Ed infine, Massimo Cirri, noto conduttore radiofonico, racconta la storia dell’ex Eutelia, in un happening civile dal titolo Il tempo senza lavoro (18 aprile 2015).
Storytellers
E Il tempo senza lavoro è uno dei tre appuntamenti di un nuovo stimolante progetto di Storytellers speciali, ognuno con un diverso modo di stare sul palco ma tutti accomunati da un profondo desiderio di raccontare storie che ci riguardano. Un’occasione ulteriore per partecipare e condividere argomenti e argomentazioni. Massimo Cirri, come detto, parla di lavoro; Federico Rampini, di economia con All you needs is love. L’economia spiegata con i Beatles (25 ottobre); Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi, in Doppio Fronte, (29 gennaio 2015), presentano un sapiente lavoro sulle lettere, memorie, poesie e canzoni della grande Guerra con la partecipazione del coro giovanile Freevoices di Capriva.
La Grande Guerra e le guerre
E la Grande Guerra sarà un ulteriore percorso del nostro cartellone: si è voluto creare un focus non tanto sull’evento storico in sé, quanto sul risvolto umano della guerra simile purtroppo in tutti i conflitti, passati, recenti e vicini, anche appena al di là del Mediterraneo. Moni Ovadia racconta la vita di trincea e il quotidiano di chi resta a casa a combattere una battaglia diversa ma comunque di sopravvivenza. La paura (18 settembre) è il titolo dell’importante spettacolo, che presentiamo in prima nazionale a Pordenonelegge, tratto da uno straordinario racconto di Federico de Roberto con Massimo Salvianti e la regia di Daniela Nicosia. E infine, l’altra faccia della guerra, un mosaico antiretorico di episodi attinti dalla storia di imboscati, disertori, ribelli, codardi: Al muro (26, 27 novembre in prima nazionale) è una nuova produzione made in Friuli (Teatro Club di Udine) con la regia di Massimiliano Speziani.
E ancora…
Ancora drammaturgia contemporanea per Orfeo ed Euridice (21, 22 aprile 2015), un lavoro di Cesar Brie per due giovani attori che sul mito intreccia temi come l’accanimento terapeutico e l’eutanasia; per l’eclettica Arianna Scommegna (Premio Hystrio 2011), un ritratto spietato della vita nella giungla metropolitana, Qui città di M. (7 gennaio 2015) di Piero Colaprico con la regia di Serena Sinigaglia; di Giorgio Scianna, La palestra, (20 febbraio 2015) regia di Veronica Cruciani, uno sguardo sulla scuola di spiazzante precisione emotiva per raccontare ottusi status symbol di una subcultura ricca, edonistica e annoiata.
E poi due divertenti storie “goldoniane”: Gli innamorati (14 e 15 gennaio 2015), con un superbo e giovane cast, per la regia di Andrée Ruth Shammah e Servo per due (5, 6, 7 dicembre) di Richard Bean, liberamente tratto da “Il servitore di due padroni”, una delle produzioni più importanti della scorsa stagione, con un imponente allestimento scenico e artistico, con musiche dal vivo e con, per la prima volta sul palco del Verdi, un istrionico, imperdibile, Pierfrancesco Favino.
Imperdibile è anche il pirandelliano Enrico IV (21,22,23 novembre) di Franco Branciaroli, un’indagine sul rapporto tra attore e personaggio incardinato ad un testo sul rapporto tra realtà e finzione.
Con la sua dirompente cifra stilistica che grazie ad una risata porta dallo stupore alla rivelazione, torna Alessandro Bergonzoni con nuove connessioni e Nessi (10 aprile 2015).
Infine, altre piccole e grandi storie dedicate ai ragazzi, alle scuole, alla famiglia, a partire dalla straordinaria narrazione circense Il Clown del Clown (1. febbraio 2015) di Davide Larible, uno dei più importanti clown al mondo.