Gorizia, violazioni valutarie in aumento

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redazione

20 Luglio 2017
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Dati della Guardia di Finanza

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Il trend delle violazioni valutarie è in costante aumento: è quanto emerge dai risultati dei controlli, compiuti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia, nel corso del 2016 e nel primo semestre del 2017, sulla regolarità dei flussi valutari, sia in entrata che in uscita dal territorio dello Stato.

Ai sensi dell’art. 3 D.Lgs 195/2008 (Normativa sulla circolazione transfrontaliera dei capitali), al fine di monitorare i trasferimenti di capitali in ingresso e in uscita dall’Italia, ogni persona che varca il confine nazionale con denaro contante per importo pari o superiore a 10.000 euro deve dichiarare tale somma all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nel 2016 sono state contestate 116 violazioni alla normativa valutaria con un incremento del 7% rispetto al 2015 quando erano state accertate 109 violazioni e del 132% rispetto al 2014 (50 contestazioni); inoltre è stato quantificato in 2.940.307 euro il denaro contante irregolarmente trasferito, con un aumento del 10% riguardo al 2015 (2.675.839 euro) e del 185% riguardo al 2014 (1.028.043 euro). Per quanto riguarda invece il primo semestre dell’anno 2017, sono state già contestate 67 violazioni alla normativa valutaria ed è stato quantificato in 1.152.980 euro il denaro contante irregolarmente trasferito, in linea con i numeri emersi nello stesso periodo dell’anno precedente. Le violazioni degli obblighi dichiarativi sono state ammesse dalle persone fermate, che, nell’immediatezza dei controlli, hanno oblato, procedura che ha consentito di incamerare subito nelle casse dello Stato, nel corso dell’anno 2016, la cifra di 619.843 euro. Nei primi sei mesi dell’anno in corso, sono stati invece già recuperati all’erario 133.654 euro.

Queste “attività di controllo economico del territorio” hanno consentito anche di inviare, nel 2016, 545 mirate segnalazioni ai Reparti del Corpo competenti in relazione alla residenza dei soggetti fermati, al fine di avviare ulteriori approfondimenti investigativi. Le segnalazioni inviate nel primo semestre del 2017 sono state invece 232. Per nascondere il denaro i trasgressori hanno fatto ricorso alle modalità di occultamento classiche sulla persona, all’interno di scarpe, calzini, giubbini, indumenti intimi, nonché celando la valuta nei vani naturali delle autovetture, all’interno di cassetti, braccioli, schienali portaoggetti.

La nazionalità dei trasgressori è italiana (30), ucraina (18), ungherese (11), bulgara (10), rumena (9), cinese (8), polacca (7), croata (7), serba (4), bosniaca (2), macedone (2), tedesca (2), belga (1), dominicana (1), russa (1), slovacca (1), slovena (1), vietnamita (1). Con riguardo alle località in cui sono stati eseguiti i controlli sono stati privilegiati i valichi confinari della provincia isontina: “Sant’Andrea”, “Casa Rossa”, “Salcano”, “San Gabriele”, “Vencò”, nonché i caselli autostradali di Villesse e Lisert – Doberdò del Lago.

I militari della Compagnia di Gorizia, nel corso delle attività ispettive, hanno spesso impiegato il cash dog “Caboto”, la speciale unità cinofila addestrata a ricercare il denaro contante riconoscendone l’odore. Le attività di controllo sulla circolazione transfrontaliera dei flussi finanziari, che la Guardia di Finanza svolge autonomamente fuori dalle aree doganali, hanno il fine di verificare l’origine e la causa di importazioni ed esportazioni di valuta, anche in relazione alla crescente proiezione internazionale delle attività criminali dedite al riciclaggio di denaro di provenienza illecita.

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