La forza dell’arte

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redazione

21 Giugno 2017
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Cerimonia di riconsegna a Zuglio

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Era il 1981 quando la Carnia nella notte tra il 14 e il 15 novembre veniva spogliata di uno dei suoi monumenti più significativi. Dalla Pieve di San Pietro vennero asportate tutte le statue e alcuni elementi decorativi minori del polittico ligneo commissionato nel 1481 a Domenico Mioni, detto Domenico da Tolmezzo, collocato poco dopo nell'abside dell'altare maggiore. Un episodio, avvenuto dopo altre manomissioni, che nell'estate del 2016 ha avuto una svolta grazie alle attività investigative del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. A seguito del controllo sul mercato dell'arte, nazionale e internazionale, il Comando ha intercettato in una galleria antiquaria di Torino cinque dei Santi Apostoli destinati a ornare le nicchie del corpo centrale dell'altare. Un recupero che riconsegna alla Carnia un tassello della propria storia.

Rientrano così a Zuglio dopo 36 anni le statue raffiguranti i Santi Andrea, Paolo e Giacomo Maggiore, che affiancavano la figura assiale di San Pietro e i Santi Matteo e Tommaso che alloggiavano nel registro superiore, perfettamente rifinite da incarnati rosacei, fisionomie delineate in nero, e capigliature tinte, con le tuniche dorate vivacizzate da risvolti azzurri e rosa acceso.

La cerimonia di riconsegna si è svolta al  Museo Archeologico di Zuglio, ove le statue sono state esposte, alla presenza del sindaco Battista Molinari e di autorità civili, militari, ecclesiastiche. Sono intervenuti monsignor Giordano Cracina, prevosto della Pieve di San Pietro di Carnia, il generale di Brigata Fabrizio Parrulli, comandante del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma, il capitano Lorenzo Pella, comandante  del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine, il cardinale Mario Zenari, arcivescovo titolare emerito di San Pietro di Zuglio, Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo metropolita di Udine, Corrado Azzollini, dirigente della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia,  Luca Caburlotto, direttore del Polo museale del Friuli Venezia Giulia, e Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine. La chiusura è spettata a Rita Auriemma, direttore del Servizio Formazione, Catalogazione e Ricerca dell'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia.

Questa operazione ha visto impegnato in prima linea il Museo, che negli ultimi anni ha messo in moto un percorso virtuoso promuovendo mostre anche di carattere internazionale. La statue sono state collocate nella sezione già dedicata alla Pieve, dove sono valorizzati resti di decorazione architettonica eloquenti dell'esistenza di più momenti decorativi per l'edificio di culto a partire dal VI fino almeno al IX secolo d.C. In futuro saranno trasferite presso il Museo di Arta Sacra curato dalla Parrocchia che sarà ubicato nella località di Formeaso presso Casa Gortani.

Il Museo archeologico è aperto fino al 30 settembre, mercoledì e giovedì con orario 9-12, venerdì, sabato e domenica  9-12/15-18. Da ottobre a febbraio venerdì 9-12 e domenica 9-12/15-18; da marzo a maggio venerdì e sabato 9-12/15-18. 

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