La storia nel futuro grazie all’archiviazione digitale

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redazione

15 Settembre 2015
Reading Time: 4 minutes

Progetto “Memoria di Massa”

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Il progresso tecnologico propone un’offerta innovativa continua in tutti i settori, sviluppando via via formati – e relative apparecchiature – sempre più sofisticati, raramente compatibili con le versioni precedenti.  In questo panorama rientra la delicata e non facile questione dell’archiviazione di tali supporti e contenuti.

Nasce così il progetto “Memoria di Massa” realizzato con la collaborazione e il sostegno della Cineteca del Friuli, capofila del progetto, Radio RAI, SIRPAC Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale del FVG di Villa Manin di Passariano, il Comune di San Daniele del Friuli attraverso la Biblioteca Guarneriana in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche la Cooperativa Informazione Friulana e Lenghis dal Drac, ed è patrocinato dalla Regione FVG, e dall’Università di Udine, corso di laurea DAMS di Gorizia.

Il progetto prevede una serie di convegni, incontri e workshop con gli studenti e la messa in onda su Radio 3 Rai di un documentario radiofonico per indagare sulla questione di come conservare quelli che sono considerati Beni Culturali, ovvero le nostre memorie individuali e oggetti di uso comune.

«L’intento – spiega Andrea Collavino, tra gli ideatori del progetto e del documentario radiofonico – è quello di sensibilizzare la popolazione, e in particolare le giovani generazioni, sui problemi del mantenimento delle memorie digitali, cui viene oggi affidato tutto il patrimonio di testi, immagini e filmati che la società produce. La non corretta conservazione di queste memorie porterebbe alla perdita di un patrimonio essenziale per la ricostruzione storica della vita socio-culturale di intere generazioni. Il problema investe tanto i privati cittadini quanto le istituzioni come Archivi, Musei e Cineteche. È importante che soprattutto i giovani siano coscienti della fragilità dei sistemi in cui immagazzinano i ricordi ma anche il frutto del loro lavoro».

L’archiviazione digitale da molti è vista come la salvezza della memoria del mondo; una forma di conservazione eterna. In realtà, il mantenimento degli archivi digitali costituisce da tempo uno dei problemi che più impegnano la comunità scientifica e professionale sia dal punto di vista teorico e metodologico sia per quanto riguarda l’individuazione e la messa in opera di soluzioni applicative di basso costo e facile adozione.

L’obsolescenza tecnologica è la ragione principale, anche se non l’unica, di questa difficoltà. A differenza di quanto avviene per le fonti documentarie analogiche, per le quali il passare del tempo determina il duplice effetto di accrescere il valore della risorsa e di assicurare le condizioni per la verifica della sua autenticità, la gestione e la tenuta di dati digitali deve far fronte a un continuo, inarrestabile e inevitabile processo di trasformazione tecnologica. A questo processo né le istituzioni, né gli individui riescono a sottrarsi senza mettere a rischio, da un lato, l’accessibilità nel tempo ai contenuti, dall’altro, le garanzie di integrità delle fonti medesime.

«Già da tempo – ribadisce l’altro ideatore Renato Rinaldi – l’archiviazione in formato digitale include non solo documenti testuali, ma anche tutto il patrimonio culturale, fatto di suoni, di immagini in movimento, oggetti e beni immateriali. Tutto questo patrimonio, anche se tecnicamente riproducibile all’infinito, è sempre legato a un supporto che deperisce rapidamente, che è facilmente manipolabile dalla mano dell’uomo e che necessita di continua manutenzione.»

I convegni verteranno su come, in questi anni, la definizione di Beni Culturali si sia allargata fino a comprendere, non solo monumenti e opere d’arte ma anche oggetti d’uso comune e le memorie individuali. Con la conseguenza che alla conservazione del patrimonio siamo chiamati a partecipare tutti, anche informandoci sugli aspetti problematici della archiviazione digitale.

Il documentario radiofonico “Memoria di Massa”, realizzato da Andrea Collavino e Renato Rinaldi, comprende dieci puntate divise in due tranche, in onda su Radio 3 Rai nazionale ospite del programma TRESOLDI. La prima parte, dedicata all’archiviazione delle immagini in movimento, andrà in onda dal 21 al 25 settembre 2015, la seconda, sull’archiviazione di oggetti e beni artistici materiali, sarà trasmessa a febbraio 2016. Le trasmissioni andranno in onda dal lunedì al venerdì dalle 19.45 alle 20.

Una serie di incontri dedicati al triennio delle scuole superiori in cui si parlerà della cura di cui necessitano gli archivi digitali e degli sbocchi professionali generati da questa necessità. Nuove figure come il Digital Curator e l’Archeologo digitale, avranno un ruolo sempre maggiore nella società del futuro. I primi destinatari di questa serie di incontri ci piacerebbe fossero gli allievi dei licei artistici, istituti d’arte e istituti tecnici a indirizzo informatico della regione, in quanto, come futuri operatori in campo informatico e artistico saranno quelli chiamati più da vicino a confrontarsi sulle modalità e le strategie per il mantenimento e la conservazione degli elaborati e dei manufatti prodotti in ogni campo. Sono stati invitati a partecipare al progetto 10 istituti dislocati nelle quattro province della regione.

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