Centri d’ascolto per le vittime dell’Azzardo

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redazione

26 Novembre 2014
Reading Time: 4 minutes

Iniziativa nella Bassa friulana

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Esattamente due anni fa, dalle pagine di iMagazine, l’allora ministro Andrea Riccardi condivideva i dati allarmanti riguardanti il gioco d’azzardo in Italia, sottolineando come il nostro Paese detenesse il primato mondiale di spesa pro-capite destinata al gioco. Ventiquattro mesi più tardi lo scenario non è mutato, anzi.

«In questi tempi di crisi, con la disoccupazione crescente, sempre più gente tenta il colpo di fortuna, investendo denaro nei giochi a premi e in particolare nelle slot machine», commenta preoccupato Claudio Pizzin, vicesindaco di Fiumicello. E proprio il suo Comune, in collaborazione con la Scuola di Formazione dell’ACLI di Fiumicello e con l’A.S.S. 5 Bassa Friulana di Palmanova, ha deciso di prendere una posizione netta sulla questione, muovendo alcuni passi concreti. A partire da oggi, verrà infatti proposto un corso di sensibilizzazione sulla dipendenza da gioco d’azzardo patologico: quattro incontri che coinvolgeranno operatori sanitari ed esperti del settore, con l’obiettivo di porre nuove basi per il futuro.

Perché lo scopo del corso sarà quello di formare persone in grado di attivare dei centri di ascolto sul territorio della Bassa friulana per fornire un punto d’aiuto permanente a coloro che sono colpiti – direttamente o indirettamente – da problematiche correlate all’azzardo. «Basta frequentare qualsiasi locale dotato di slot machine – sottolinea Pizzin – per accorgersi come un numero crescente di cittadini, già di prima mattina, si giochi i soldi che dovrà ancora guadagnarsi nella sua giornata di lavoro. Può sembrare un esempio esagerato, eppure è la realtà della nostra quotidianità».

In base ai dati resi noti dagli organizzatori del corso, infatti, si stima che il 3% degli italiani abbia sviluppato la forma patologica del gioco d’azzardo (GAP): giocano in modo compulsivo e senza limiti, perdono, si indebitano, mentono a familiari e amici, pagando gravissimi “costi” – oltre che economici – personali, familiari, lavorativi e sociali. Un fenomeno, quello dell’azzardo, che è emerso come problema sociale negli ultimi anni a causa soprattutto di una maggiore accessibilità dei giochi (secondo dati ministeriali in Italia ci sono 450 mila slot machine – una ogni 150 abitanti – e si calcola che il 30% dei giocatori sia rappresentato da minorenni) e di una pubblicizzazione degli stessi.

«Purtroppo – accusa Pizzin – lo Stato non agevola percorsi di prevenzione, anzi. Sui mass media vengono continuamente reclamizzati i giochi d’azzardo, con tanto di raccomandazione a “giocare con moderazione”. Uno scenario che rende improbo qualsiasi tentativo di inversione della rotta. Tuttavia, riteniamo doveroso fare qualcosa e, nel futuro, proveremo ad affrontare queste tematiche anche all’interno della scuola, cercando di arrivare ai giovani studenti prima e in modo più efficace dei messaggi pro-azzardo».

Perché il ricavato del gioco d’azzardo – giova sempre ricordarlo – rappresenta per lo Stato italiano il 4% del Prodotto interno lordo, a fronte di cittadini e famiglie che ogni giorno, a causa di questo drammatico fenomeno, finiscono sul lastrico. Come sottolineano gli organizzatori del corso di Fiumicello, si tratta di giochi nei quali, in cambio dell’impegno di denaro, viene prospettata una vincita che dipende prevalentemente dal caso e non dall’abilità e dalle decisioni del giocatore. E il giocatore, la gran parte delle volte, tende a sviluppare un legame sempre più forte con il gioco, trascurando se stesso, la famiglia, gli impegni lavorativi e la vita sociale. Da semplice giocatore sociale diventa progressivamente un dipendente dal gioco d’azzardo, sviluppando una vera e propria “malattia” così come riconosciuta dall’Organizzazione mondiale per la sanità. A ciò – concludono – si deve inoltre tener presente la forte correlazione tra diverse dipendenze come quella dall’alcol, altrettanto diffusa anche nel nostro territorio, il tabagismo e le emergenti dipendenze comportamentali (internet addiction, shopping compulsivo, etc.): infatti queste sono spesso concomitanti.

«Il corso di sensibilizzazione di Fiumicello – conclude Pizzin – vuole essere un primo passo per persone interessate e motivate che desiderano apprendere delle maggiori conoscenze riguardo alle dipendenze ed eventualmente adoperarsi nel sociale quali veicoli a loro volta di sensibilizzazione per altre realtà territoriali e per tutta la popolazione locale».

 

Gli incontri in programma:

Mercoledì 26 novembre 2014

INCONTRO DI PRESENTAZIONE DEL PERCORSO

Relatori:

Massimo Aldrigo Presidente ACLI Fiumicello; Ennio Scridel Sindaco Comune di Fiumicello; Luciano Pletti Direttore Sanitario ASS 5 “Bassa Friulana”; Sergio Paulon Direttore S.O.C. “Alcologia e Dipendenze Patologiche”

Mercoledì 10 dicembre 2014

LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI: ASPETTI CLINICI

Relatore: dott.ssa Luisa Donini medico psichiatra Alcologia

Mercoledì 14 gennaio 2015

GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: DEFINIZIONE DEL FENOMENO E TRATTAMENTI TERAPEUTICI

Relatore: dott.ssa Valentina Vidal referente Sportello Gioco d’Azzardo – psicologa

Mercoledì 28 gennaio 2015

RIUNIONE PLENARIA: un momento di riflessione e confronto sulle tematiche affrontate e testimonianze dalle famiglie in trattamento: gioco d’azzardo.

 

Tutti gli incontri si terranno presso il Centro multifunzionale “Don Bison” (piazzale dei Tigli, Fiumicello) dalle ore 18. La frequenza al corso è obbligatoria.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi e/o telefonare:

ACLI Fiumicello 0431 970235; Circolo ACLI 0431 968838; Sergio Iacuzzo 328 2068943 sergio.iacuzzo@ass5.sanita.fvg.it

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