Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele pronto per le nuove sfide

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redazione

9 Novembre 2021
Reading Time: 3 minutes

A 60 anni dalla fondazione

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Nel 2021 si celebra il sessantesimo anniversario del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, l’organizzazione costituita nel 1961 a opera di produttori, imprenditori e cittadini di San Daniele del Friuli, al fine di promuovere e tutelare il marchio prosciutto di San Daniele.

In occasione della celebrazione dell’anniversario, il Consorzio ha rilanciato gli obiettivi per il futuro concentrandosi sul tema della sostenibilità per commisurare il sistema economico e sociale con maggiore attenzione all’ambiente e all’etica.

“Nel futuro andrà trovato un giusto equilibrio tra la necessità di produrre e l’etica verso l’ambiente e il benessere animale, generando così un miglioramento a cascata degli stili di vita”, ha riportato Mario Emilio Cichetti, direttore del Consorzio. “Nel 2022 vedranno luce nuove importanti iniziative, prevalentemente di natura economico ambientale, tra cui il potenziamento degli impianti per il recupero e riutilizzo del sale, la valorizzazione della qualità del prodotto, il basso impatto ambientale e il rispetto della filiera. La tutela del territorio si conferma un elemento cruciale perché per continuare a produrre un prodotto di qualità occorre che il luogo di lavorazione sia di qualità”.

Giuseppe Villani, presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha ricordato che la sostenibilità è il tema centrale che il Consorzio sta perseguendo: “Non si tratta solo di ambiente, ma di rispetto per le persone, di corretto utilizzo delle strutture e etica gestione delle risorse del territorio, anche nel rispetto dei nostri consumatori. L'augurio a tutti i nostri consorziati è che proseguano su questa strada continuando a sentirsi giovani anche per i prossimi 60 anni, perché i giovani riescono sempre ad avere la visione improntata verso il futuro”.

Presente il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, mentre sono intervenuti da remoto Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, e Paolo De Castro, europarlamentare e vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale.

“Ringrazio il Consorzio del prosciutto di San Daniele e i produttori che ne fanno parte per questi primi 60 anni di attività: grazie a loro il marchio San Daniele e il territorio in cui viene prodotto sono conosciuti in tutto il mondo come sinonimo di qualità. L'alleanza tra pubblico e privato, anche nella promozione dell'agroalimentare, è fondamentale per valorizzare una comunità e un prodotto che deve essere sempre più apprezzato dai consumatori internazionali”, ha sottolineato Fedriga. “La politica deve tutelare dall'omologazione delle produzioni agroalimentari e valorizzare invece le diversità dei territori. Strumenti come il Nutri-Score mettono in discussione questo valore aggiunto e danneggiano il nostro comparto agroalimentare”.

“Per tutelare i prodotti ad indicazione geografica – ha aggiunto il ministro Patuanelli – è necessario combattere queste battaglie facendo luce sulla qualità delle filiere produttive. Il percorso del Consorzio del Prosciutto di San Daniele è esemplificativo rispetto ad altri prodotti: dalla tracciabilità della filiera con la tecnologia, ai controlli sui produttori e sulla qualità del prodotto e sino alla tutela responsabile delle acque e dell’ambiente. È importante utilizzare queste evoluzioni per combattere le fake news”. Continua il Ministro: “Il problema del Nutri-Score è il tentativo di omologare e confondere le esigenze salutistiche con i prodotti alimentari, omettendo il sano equilibrio e il modo con cui consumiamo tutti i cibi. È importante tutelare e promuovere le eccellenze agroalimentari che si basano su distintività, eccellenza, cultura e sono vivo collegamento con i territori e le tradizioni, cuore pulsante dei prodotti DOP e IGP”.

La tutela dell’ambiente e della sostenibilità è stata al centro dell’intervento di De Castro: “Il dibattito in corso in Europa prova a trovare un equilibrio tra la tutela dell'ambiente e gli aspetti economici, fondamentali per gli imprenditori per essere competitivi sul mercato. Questo è necessario per esaltare le qualità che il patrimonio agro alimentare italiano tramanda da decenni mantenendo un’importante attività economica per tutte le filiere. L'Unione Europea deve rafforzare la tutela dei prodotti con maggiori controlli e iniziative per esaltarne le qualità ed intervenire per permettere ai sistemi produttivi italiani – per propria natura già vocati alla sostenibilità in un sistema fortemente legato ai territori – di migliorare l'attenzione all'ambiente, come sempre più richiesto dai cittadini alle istituzioni”.

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