Vigne Museum: dieci anni di museo a cielo aperto

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La Galleria Spazzapan celebra l’installazione collocata sulla sommità di una collina tra i vigneti storici di Rosazzo

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Vigne Museum (© Luigi Vitale)

Vigne Museum (© Luigi Vitale)

GRADISCA D’ISONZO – Giovedì 11 aprile, alla Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo, verranno presentati i primi dieci anni di attività culturale di Vigne Museum, in un incontro pubblico che racconterà uno dei progetti artistico architettonici permanenti più significativi del Friuli Venezia Giulia.

Il Vigne Museum è un museo a cielo aperto realizzato dall’architetto Yona Friedman con l’artista Jean-Baptiste Decavèle nel 2014 per celebrare i 100 anni di Livio Felluga, patriarca della vitienologia friulana.

L’installazione collocata sulla sommità di una collina tra i vigneti storici di Rosazzo, a poca distanza dalla millenaria Abbazia, è divenuta negli anni un catalizzatore di eventi e performance, con particolare attenzione all’arte e alla musica contemporanea.

L’obiettivo del Vigne Museum è porre l’attenzione sui temi legati all’ambiente, al paesaggio, alla tutela del territorio e alla costruzione di una società più consapevole.

A Vigne Museum in questi dieci anni si sono alternati nomi autorevoli del mondo culturale e scientifico per alimentare un dibattito su queste tematiche: dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso al filosofo Leonardo Caffo, dall’architetto paesaggista Andreas Kipar agli artisti Liliana Moro e Giuseppe Stampone, fino ai musicisti e compositori Frances Marie Uitti e Alvin Curran.

La serata proporrà la testimonianza di Elda Felluga, presidente dell’associazione culturale, e la proiezione del video documentario di Luigi Vitale, documentarista che ha seguito tutte le fasi della realizzazione dell’opera artistica architettonica.

Giovanna Felluga, curatrice artistica del Vigne Museum, si soffermerà invece sulla figura di Yona Friedman, architetto visionario del nostro Novecento. Modererà l’incontro Lorenzo Michelli, curatore della Galleria.

Fondamentale nello sviluppo delle attività, il supporto del comitato scientifico interdisciplinare del Vigne Museum composto da Cecilia Casorati, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma; Ariella Risch, esperta di comunicazione e marketing; Dora Stiefelmeier, presidente di RAM radioartemobile e fondatrice di No Man’s Land Foundation; Edoardo Vigna, caporedattore del Corriere della Sera e responsabile di Pianeta 2030.

Il Vigne Museum è un esempio di museo contemporaneo, una piattaforma di incontri e collaborazioni. Le sue attività ne sono testimonianza così come le partnership stabili con altre associazioni del territorio e non solo, fra cui Ephemera Festival della Cultura Immateriale, Simularte con il Festival More Than Jazz e RAVE East Village Artist Residency.

Un approccio in linea con il pensiero di Yona Friedman, in cui la forza sta nella collaborazione e condivisione delle progettualità all’interno di una rete attiva e pulsante.

Una storia iniziata nel 2014 e oggi in continua evoluzione. Anno dopo anno, si sono alternati diversi tipi di attività, tra convegni, concerti, performance, progetti di formazione, tutto volto alla restituzione di un pensiero, di un’attitudine culturale che si rifà ai valori legati alla società agricola di un tempo, in cui la saggezza e la consapevolezza del vivere guidava le azioni delle persone.

Il Vigne Museum unisce questi antichi valori a contenuti e stimoli culturali di estrema contemporaneità, continuando il processo di nobilitazione della terra che Livio Felluga iniziò alla fine degli anni Cinquanta con la coltivazione della vite.

È proprio la vite il simbolo che racchiude i valori della cultura agreste, dell’educazione contadina e della capacità di convivenza con la natura nel suo massimo rispetto.

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