Ritmica: ASU terza in Italia

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Chiuso con un bronzo il campionato di A1. Il dg Di Benedetto: “Il prossimo anno punteremo ancora più in altro”

Le ginnaste dell'ASU con il dg Di Benedetto
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Le ginnaste dell’ASU con il dg Di Benedetto

UDINE – Si è conclusa, a Torino, la Final Six della serie A1 di ginnastica ritmica, che ha visto scendere in pedana le migliori atlete dei piccoli attrezzi.

Fra questa anche la squadra dell’Associazione Sportiva Udinese – ASU che ha guadagnato il terzo gradino del podio, confermandosi protagonista dell’olimpo della ritmica italiana.

Seconda posizione, invece, per la Raffaello Motto Viareggio e oro per la Ginnastica Fabriano.

«Abbiamo sofferto in semifinale: le ragazze hanno davvero sparato tutte le loro cartucce, ma nonostante questo ci siamo trovate sotto di due punti, dopo le prove di Anastasia Simakova al cerchio e Gaia Mancini alla palla, superate rispettivamente da Fanni Pigniczki e Viola Sella. A farci risalire la china ci hanno pensato Tara Dragaš alle clavette, con 33.150 (terzo più alto punteggio della gara) e poi Isabelle Tavano che con i suoi 30.800 è stata perfetta», ha spiegato Špela Dragaš, che allena la squadra friulana con Noelia Fernandez, Valeria Pysmenna e il supporto della coreografa Laura Miotti.

Dopo aver superato Forza e Coraggio di Milano in semifinale (avversario che come era stato preannunciato non sarebbe stato facile) le farfalle bianconere, al Pala Gianni Asti di Torino, si sono trovate ad affrontare lo scontro diretto proprio con Viareggio e Fabriano, in una turnazione che ha determinato la classifica finale.

«Sono felicissima e orgogliosa di come si sono comportate le ragazze in pedana, anche se c’è un po’ di amarezza perché mi sarei aspettata dei punteggi più generosi, viste le prove sostenute da tutte. Questo terzo posto se lo sono guadagnate e l’essere ancora una volta sul podio dimostra, e anzi conferma, il loro valore. Sono senz’altro espressione di quanto il lavoro ripaghi», ha concluso Dragaš, ringraziando la società per il costante sostegno e supporto, oltre alle colleghe.

«Le ragazze – ha commentato il direttore generale di ASU, Nicola Di Benedetto, presente in campo gara – hanno fatto una prova impeccabile. Ciò che mi è parso più evidente, al di là delle questioni tecniche, è come sono cresciute. Davvero molto. La loro maturazione è evidente. Oramai sanno affrontare molto bene lo stress in pedana e questo non è secondario. Dal canto nostro, come società, sosterremo con forza il lavoro del corpo tecnico e delle nostre atlete affinché possano affrontare il prossimo campionato di serie A puntando ancora più in alto».

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