Rischio sismico: un progetto unisce Trieste e l’Egitto

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Ricercatori e docenti dell’ateneo triestino protagonisti del monitoraggio degli edifici monumentali di Cairo Vecchia

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La moschea Ibn Tulun al Cairo (ph. pixabay.com)

TREISTE – Avviato il nuovo progetto di Grande Rilevanza Maeci “CoReng – Conservation of the Religions Complex in Old Cairo through the integration of geosciences and earthquake engineering”.

Il progetto bilaterale di collaborazione scientifica e tecnologica Italia-Egitto, coordinato da Chiara Bedon, coinvolge l’Università di Trieste con ricercatori e docenti del Dipartimento di Ingegneria e Architettura (Dia) e quello di Matematica, Informatica e Geoscienze (MIGe).

L’obiettivo è sviluppare nuove metodologie per il monitoraggio, la valutazione della vulnerabilità, pericolosità e rischio sismico degli edifici monumentali del Complesso delle Religioni a Cairo Vecchia.

Si tratta di attività altamente specialistiche e multidisciplinari, che dimostrano la forte sinergia tra i vari ambiti dell’Ingegneria civile e le geoscienze.

Per il Dia, oltre a Chiara Bedon, sono coinvolti Marco FasanRaul Berto, Alessio Bortot, Stefano Bozza, Alessandro Mazelli (dottorando) e Franco Vaccari (con borsa di ricerca CoReng).

Per il MIGe collabora al progetto Fabio Romanelli.

Le attività congiunte saranno svolte in cooperazione con i colleghi del National Research Institute of Astronomy and Geophysics (NRIAG) del Cairo, coordinati da Hesham Mossa.

CoReng è uno dei 4 progetti (su oltre 100 candidature) selezionati per il nuovo Programma Esecutivo 2024-2026, e prevede un finanziamento di 200 mila euro.

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