Promuovere il friulano tra i giovani, l’ARLeF si affida a Catine

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redazione

17 Ottobre 2023
Reading Time: 3 minutes

L’obiettivo è convincere nonni e genitori che tra loro parlano in “marilenghe” a utilizzarla regolarmente anche con i propri figli

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UDINE – Prende il via il 18 ottobre una nuova campagna di promozione realizzata dall’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana.

Cui che al sa il furlan, al sa di plui” è il messaggio affidato alla simpatia e forza comunicativa di Catine e declinato in spot tv, spot radiofonico, pagine su stampa cartacea e comunicazione web e social.

L’iniziativa è stata presentata dall’ARLeF nel corso di una conferenza stampa ospitata presso la sede udinese della Regione Friuli Venezia Giulia, alla quale sono intervenuti l’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, il direttore dell’Agenzia, William Cisilino, e la testimonial della campagna, Caterina Tomasulo (in arte, Catine).

Far crescere la consapevolezza che parlare friulano in casa rappresenta una risorsa è il messaggio attorno al quale è costruito, in particolare, il racconto dello spot video “Cudumars”, che sarà veicolato su tv, web e social.

A tavola, mamma e papà parlano tra di loro in friulano ma coi figli passano sempre all’italiano, anche per cercare di convincere il piccolo Fabio a mangiare i cetrioli che ha nel piatto. È qui che entra in scena una Catine in miniatura… e mamma e papà non esiteranno più a rivolgersi anche ai figli in friulano.

«Tramandare la lingua friulana, diffonderne l’uso, è un dovere etico, morale e istituzionale. Campagne come quella odierna, aiutano a supportare l’uso della lingua e rafforzano il Friuli Venezia Giulia come Regione a Statuto speciale. Il nostro territorio racchiude molteplici diversità, ambientali, culturali, linguistiche; maggiormente le valorizziamo e più ci rafforziamo», ha dichiarato Roberti.

«L’ARLeF – ha spiegato il direttore Cisilino – periodicamente fa delle campagne di promozione della lingua. La finalità di quella che presentiamo oggi è di sensibilizzare i genitori e i nonni a parlare il friulano con i propri figli e nipoti. Lo diciamo spesso, ma mai abbastanza: i vantaggi di un’educazione plurilingue sono molteplici e a darcene conto c’è anche la ricerca scientifica. Chi cresce parlando più lingue ha maggiore facilità a impararne altre, in primis l’inglese. Ma è pure dotato di maggiori capacità logico-matematiche, maggiore creatività e apertura al mondo. Attraverso questa azione di comunicazione multicanale cercheremo di far capire che il cardine portante di ogni azione di politica linguistica è la famiglia. Parlare friulano “a casa” è una fortuna, non solo per il patrimonio culturale unico che viene trasmesso, ma soprattutto perché, come detto, offre innumerevoli vantaggi. A tutto questo abbiamo voluto dare un tono leggero e divertente e per farlo ci siamo fatti aiutare da Caterina Tomasulo, meglio conosciuta come “Catine”, che ci è riuscita alla perfezione».

«È stato molto interessante, per me, partecipare a questa iniziativa dell’ARLeF. Soprattutto vedere quanto lavoro c’è dietro un filmato di mezzo minuto. Ho aderito volentieri, anche perché, seppur “diversamente friulana”, sono innamorata di questa lingua. Nei miei spettacoli lo dico sempre: il friulano aiuta il multilinguismo, perché contiene in sé tutte le lingue del mondo, e i bambini sono molto più ricettivi, per questo è importante rivolgersi a loro utilizzandolo. Inoltre, parlando la propria lingua, si conservano le radici e l’identità», ha commentato Catine.

 

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