Pordenone in festa per i 100 anni del Verdi

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redazione

30 Agosto 2022
Reading Time: 6 minutes

Presentata la stagione teatrale

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Presentata la stagione 2022/2023 del Teatro Verdi di Pordenone nel segno di un invito e un proposito che condivide con tutto il suo pubblico: “Esserci!”.

Proprio nell’anno del centenario della nascita del Teatro nell’attuale sito, il Verdi chiama a raccolta la grande comunità del suo pubblico nel luogo culturalmente più identitario di una città che ha saputo esprimere elementi di eccezionalità artistica e culturale: «una ricchezza che è ben sintetizzata e riassunta dal Verdi, luogo di elezione di ogni espressione culturale germinata o che ha trovato ospitalità a Pordenone, che proprio quest’anno compie i suoi primi cent’anni di giovinezza», sottolinea il presidente Giovanni Lessio.

In tutto 40 appuntamenti per un totale di 55 repliche complessive per adulti, giovani e giovanissimi, tra prime assolute ed esclusive regionali, distribuiti fra il 13 settembre 2022 e il 26 maggio 2023 – con un cartellone teatrale di grandi classici e nuove scritture, firmato dalla nuova consulente Prosa Claudia Cannella – e la grande Musica portata al Verdi dal consulente musicale Maurizio Baglini.

E proprio con una serata-evento nel segno della musica saranno festeggiati – lunedì 26 settembre – i 100 anni del Teatro Verdi: un concerto inaugurale fuori abbonamento, una grande festa collettiva che vedrà salire sul palco un ensemble unico per struttura, prestigio e qualità esecutiva, la Gustav Mahler Chamber Orchestra, diretta dal Maestro norvegese Leif Ove Andsnes, anche pianista solista.

Mozart, fra i più grandi e amati compositori di tutti i tempi, costantemente in vetta alle classifiche di vendita alla pari delle grandi star del pop internazionale, farà da filo conduttore con tre concerti monografici (oltre a quello inaugurale, il concerto del 15 dicembre per la nuova edizione del Premio Pordenone Musica con l'Orchestra della Fondazione Teatro Verdi di Trieste e i giovani talenti della lirica della Fondazione Tito Gobbi e, il 18 aprile, quando la celebre Camerata Salzburg accompagnerà la violinista Janine Jansen e il suo Stradivari) alla programmazione musicale di questa Stagione.

In continuità con gli eventi celebrativi del Centenario, anche l’arrivo a Pordenone dello spettacolo culto del prodigioso artista Slava Polunin, grande mimo e clown di origine russa, considerato un vero poeta del pensiero e del gesto. Atteso alla fine di ottobre (da mercoledì 26 a sabato 29) il suo celeberrimo Slava’s Snowshow, che, a trent’anni dal debutto, continua ad incantare il pubblico di tutte le età. L’evento si inserisce in un Cartellone Teatrale – firmato dalla consulente artistica Claudia Cannella – che non mancherà di presentare altri grandi eventi di respiro internazionale, come nel caso delle magie dei Mummenschanz, in programma a febbraio.

A vedersela con la tradizione sono Valter Malosti con I due gemelli veneziani – rilettura noir della commedia goldoniana proposto in esclusiva regionale – e Ferdinando Bruni con Francesco Frongia del Teatro dell’Elfo di Milano, che portano a Pordenone in esclusiva per il Nordest il loro Edipo re attraverso le sue riscritture nei secoli (da Sofocle a Kae Tempest), con la complicità dei costumi-sculture di Antonio Marras.

A loro si aggiungono Leonardo Lidi, trentenne star della regia italiana, che affronta Il gabbiano di Cechov, e Arturo Cirillo con il suo Cyrano de Bergerac, ancora in esclusiva regionale: quasi un musical ambientato tra splendori e miserie del mondo del varietà.

Il sogno americano che mostra le sue crepe, è al centro di due grandi classici contemporanei, scritti a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Antonio Latella firma una magistrale regia per Chi ha paura di Virginia Woolf?, gioco al massacro fra due coppie borghesi di Edward Albee (chi non ricorda il film con Liz Taylor e Richard Burton?) con un’acclamata Sonia Bergamasco, mentre Massimo Popolizio è regista e protagonista del dramma di Arthur Miller Uno sguardo dal ponte ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn.

Certamente più recente – ma ormai da considerarsi un classico con i suoi quasi trent’anni di vita – è Oylem Goylem di Moni Ovadia, cabaret yiddish con musiche klezmer per celebrare la Giornata della Memoria.

E alle soglie dei trent’anni è anche la commedia di Remo Binosi, L’attesa, messa in scena da Michela Cescon, con Anna Foglietta e Paola Minaccioni.

Da segnalare in chiusura di Stagione, il 5 e 6 maggio, lo spettacolo scritto e diretto da Claudio Tolcachir, quarantenne autore-regista argentino, Edificio 3, nell’edizione italiana prodotta dal Piccolo Teatro di Milano che approda al Verdi in esclusiva regionale: una commedia al tempo stesso che indaga la complessità delle relazioni umane.

Nel cartellone teatrale spicca quest’anno anche il percorso “Nuove Scritture”, uno spazio che si apre su temi del presente, con un’attenzione particolare, in questa prima edizione, all’universo artistico femminile. È firmata da Serena Sinigaglia la regia di Utøya – in programma il 17 ottobre – intensa partitura a sei voci per due attori scritta da Edoardo Erba sulla strage compiuta sull’isola norvegese da Anders Behring Breivik nel 2011 (con Arianna Scommegna e Mattia Fabris). In Dentro. Una storia vera, se volete, l’attrice, autrice e regista Giuliana Musso affronta la storia lacerante di un abuso intrafamiliare. A una grande interprete, Francesca Mazza, è poi affidato il ruolo di Faust nell’acuta e irriverente riscrittura de La tragica storia del dottor Faust di Chistopher Marlowe realizzata dal giovane e talentuoso regista Giovanni Ortoleva. Con altrettanta irriverenza, Beatrice Schiros racconta la quotidianità di una cinquantenne in guerra con la vita in Stupida Show!, monologo scritto a misura da Gabriele Di Luca di Carrozzeria Orfeo. Chiude la sezione “Nuove Scritture” Ermanna Montanari, protagonista, con la sua voce magmatica, di Madre, poemetto di Marco Martinelli.

L’apertura ufficiale del cartellone teatrale sarà affidata giovedì 15 settembre allo spettacolo proposto nell’ambito e in collaborazione con l’imminente 23.ma edizione di Pordenonelegge, La Molli. Protagonista, e co-autrice con Gabriele Vacis, di questo “Divertimento alle spalle di Joyce” – come recita il sottotitolo – una magnifica interprete dalle mille sfumature espressive, l’attrice Arianna Scommegna, che vedremo due volte quest’anno al Verdi: a 100 anni dalla prima pubblicazione dell’Ulisse, il doveroso e informale omaggio del Teatro al genio del grande autore irlandese.

Dopo l’evento di celebrazione del centenario con la grande musica sinfonica, il Cartellone Musicale prosegue (13 ottobre) con uno sguardo al XX e XXI secolo. L’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, diretta da Tito Ceccherini con Maurizio Baglini al pianoforte, interpreta Filidei, Stravinsky e Shostakovic. Punta di diamante della programmazione autunnale è la prima mondiale (in programma il 17 novembre) della cantata In nomine PPP, di Stefano Gervasoni – anch'egli, come Filidei, ai vertici del successo della musica di oggi nelle più prestigiose istituzioni internazionali – in omaggio a Pier Paolo Pasolini: un prestigioso evento a cura di Roberto Calabretto per celebrare e ricordare, come lunga consuetudine del Verdi, il poeta di Casarsa. Nell’anno del centenario dalla sua nascita, non poteva mancare un progetto originale: l’opera, per otto voci e sedici musicisti, si compone di elementi di musica elettronica, voci, contributi multimediali e proiezioni video.

In continuità con il “Progetto Montagna” che il Verdi ha avviato quest’anno in collaborazione con il CAI di Pordenone, dopo il concerto previsto a Spilimbergo il 15 ottobre, l’11 dicembre sarà celebrata la “Giornata internazionale della montagna” con un altro straordinario appuntamento sinfonico: Vadim Repin, fra i più acclamati violinisti del mondo, sarà solista in un concerto di Max Bruch con l'Orchestra Beethoven Philharmonie diretta da Thomas Rosner. Immancabile la Sinfonia Pastorale di Beethoven, simbolo universale del rapporto fra la musica e il nostro ecosistema.

Il nuovo anno musicale del Verdi si aprirà il 14 gennaio all'insegna della festa: il Danubio e le atmosfere della Mitteleuropa rivivono con le Danze ungheresi di Brahms e le musiche degli Strauss: su palco il virtuoso del Cymbalon Jeno Lisztes, con la Pannon Philarmonic diretta da Tibor Boganyi. A febbraio un capolavoro della musica sacra, il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi, con Coro e Orchestra Musica Antiqua Costanzo Porta diretti da Antonio Greco. Attesa a marzo la leggendaria pianista Maria João Pires con il Quintetto dei Virtuosi Italiani. Torna a Pordenone, a chiusura del cartellone musicale, anche la grande lirica: il 26 maggio in scena l’Otello di Giuseppe Verdi in un allestimento della Fondazione Giuseppe Verdi di Trieste. Spazio sul palcoscenico pordenonese anche per la Danza con tre spettacoli d’eccezione: Shine! Pink Floyd Moon ultimo lavoro del grande Micha van Hoecke, La Pastorale del Malandain Ballet Biarritz, collegamento tanto esplicito quanto dovuto al rapporto fra il Teatro e la Natura, seguito da A Night with Sergio Bernal, coreografia che unisce flamenco, atmosfere gitane e danza classica, portata in scena da quello che unanimemente è considerato il migliore ballerino spagnolo del momento.

Si conclude con il ritorno a Pordenone dopo la residenza estiva al Verdi, il prestigioso tour estivo internazionale della GMJO- Gustav Mahler Jugendorchester, con due concerti in programma il 1^ e il 2 settembre, rispettivamente al Teatro Verdi di Trieste e al Verdi di Pordenone. Sul palco il Maestro finlandese Jukka-Pekka Saraste, nominato quest’anno Direttore Principale e Direttore Artistico dell'Orchestra Filarmonica di Helsinki, già direttore principale della WDR Symphony Orchestra di Colonia.

 

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