L’Associazione Amideria Chiozza nel Registro del Terzo settore

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L’assemblea dei soci ha approvato l’adeguamento normativo per il riconoscimento in organismo di volontariato. Ecco cosa cambia

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Assemblea Perteole

Da sinistra il presidente Caltabiano e il sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi

RUDA – Dopo 10 anni dalla nascita dell’Associazione Amideria Chiozza (costituita il 19 febbraio del 2014) si è tenuta l’assemblea straordinaria per approvare l’adeguamento dell’associazione alle norme di legge che regolano il terzo settore a cui l’Associazione appartiene.

Alla presenza del notaio, l’assemblea ha analizzato e votato all’unanimità quanto necessario all’adeguamento che permetterà all’Associazione l’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore) ai sensi del Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n. 117 e ad assumere la denominazione Amideria Chiozza ODV, organismo di volontariato.

Questo consentirà di ricevere il 5×1000 da chi vorrà indicarlo nel suo modello unico, oltre a consentire la detrazione/deduzione di elargizioni liberali (donazioni) all’ODV da parte di donatori.

Un 2023 denso di attività

Durante l’assemblea il presidente Raffaele Caltabiano ha relazionato su attività ed eventi realizzati. Tra questi l’inaugurazione del MACH – Museo Amideria Chiozza, che raccoglie testimonianze materiali e immateriali, interamente dedicato alle storie e alle persone che con il loro impegno e lavoro hanno contribuito al successo dell’Amideria Chiozza.

L'intervento del presidente Caltabiano
L’intervento del presidente Caltabiano

Nelle scorse giornate FAI (primavera e autunno) sono stati accolti oltre 1.700 visitatori; le visite sono proseguite nei mesi successivi con gli alunni delle scuole di Cervignano e Palmanova portati così a conoscenza della fabbrica di Perteole.

Nel corso dell’anno ha fatto visita alla struttura il professor Massimo Preite, rappresentante nazionale di ERIH – European Route of Industrial Heritage, di cui l’associazione fa parte dal 2018, ma è anche stato presentato un progetto in risposta al bando del Ministero della cultura PNNR1 per la digitalizzazione del museo ottenendo un contributo a fondo perduto di 75.000 euro.

Pubblicato anche il libro “Riaccendiamo la macchina a vapore: una storia iniziata 120 anni fa”, il racconto per testi e immagini della realizzazione di quello che nel 2014 poteva apparire come un sogno e che invece è diventato realtà.

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