Grado ricorda il dramma dell’esodo

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Molti esuli istriani, fiumani e dalmati furono accolti a Fossalon, dove si confermarono comunità viva e operosa

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L’intervento del sindaco Corbatto

GRADO – Anche Grado, con una cerimonia organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la sezione locale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha celebrato la ricorrenza del Giorno del Ricordo.

Nel suo intervento presso il Giardino Martiri delle Foibe, il sindaco Giuseppe Corbatto ha ricordato le migliaia di vittime innocenti inghiottite dalle foibe e gli oltre 300.000 esuli costretti ad abbandonare la loro terra, le loro case, i loro affetti, nonché il dolore delle famiglie spezzate, le difficoltà dell’accoglienza in Italia, l’oblio che per troppi anni ha avvolto questa tragedia.

Ma anche la seppur non facile accoglienza degli esuli a Fossalon, trasformando un territorio ancora in formazione in una comunità viva e operosa. L’accoglienza a Grado e Fossalon rappresenta una pagina di solidarietà e di rinascita.

Se da un lato – le parole di Corbatto – non possiamo dimenticare le difficoltà e i sacrifici, dall’altro dobbiamo riconoscere il coraggio di quegli uomini e donne che, con determinazione e sacrificio, seppero ricostruire il loro futuro. Anche grazie a loro, quella terra divenne una risorsa per l’intera comunità, dimostrando che la speranza può germogliare anche nelle situazioni più difficili”.

Sono seguiti poi l’intervento della rappresentante locale dell’ANVGD, Alma Smillovich, una lettura da parte dell’attore Tullio Svettini e i canti della Corale di Santa Cecilia di Grado.

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