Grado incantata dall’omaggio a Sarajevo

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Successo di critica per “Un sogno a Istanbul”, tratto dal romanzo di Paolo Rumiz e in scena per la stagione dell’ERT

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(© Barbara Rigon)

(© Barbara Rigon)

GRADO – Un testo fortemente “rumiziano” intenso, crudo nella sua poesia per narrare la storia di una donna e dei suoi amori immersi nella guerra dei Balcani.

Un testo che è anche un omaggio a Sarajevo, città simbolo e martire della guerra che ha martoriato la Bosnia e la sua popolazione mussulmana nell’inferno della disgregazione della Jugoslavia.

Un sogno a Istanbul” di Alberto Bassetti, liberamente tratto da “La gialla cotogna di Istanbul” di Paolo Rumiz, è andato in scena all’auditorium Biagio Marin di Grado nell’ambito della stagione ERT FVG, produzione La Contrada Teatro stabile di Trieste, per la regia di Alessio Pizzech.

In scena la brava Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Adriano Giraldi e Mario Incudine, autore polistrumentista esecutore dal vivo di sue musiche originali.

Il testo racconta dell’amore di Max e Maša, lei mussulmana figlia di partigiano, occhi tartari, lunga chioma infuocata, austera e selvaggia, splendida e inaccessibile. Fra di loro nasce un’attrazione potente, sullo scenario d’odio che si impossessa di Sarajevo. Un amore grande in un tempo malato, una passione che non ha spazio per essere vissuta, se non a morsi di vita rubata.

La musica in scena è protagonista con testi e note strazianti nella nostalgia e nella dolcezza di un popolo che la guerra rende randagio, senza terra, senza più radici.

Prossimo appuntamento con la prosa a Grado venerdì 8 marzo alle 20.45 con “Le mondine di Fossalon e della Bassa friulana” da un’idea di Tullio Svettini, regia di Giorgio Amodeo, prodotto da Grado Teatro. Lo spettacolo chiude la trilogia dedicata agli antichi mestieri femminili iniziata con “Le acciughere” nel 2019 e proseguita nel 2022 con “Le tabacchine”.

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