Grado commemora Franco Loi

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redazione

18 Gennaio 2021
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Scomparso lo scorso 4 gennaio

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Lo scorso 4 gennaio si è spento all’età di 90 anni il poeta milanese (ma genovese di nascita) Franco Loi, che con la comunità di Grado ha avuto un rapporto speciale.

Per questo, pubblichiamo il ricordo che la presidente del Centro Studi Biagio Marin, Edda Serra, ha voluto condividere.

 

Ci eravamo sentiti solo tre giorni prima e la mia telefonata lo aveva colto mentre una persona amica gli stava leggendo accanto alla figlia una delle lettere di Marin pubblicate dal CSBM nei suoi Quaderni: bella coincidenza, per un dialogo telefonico da mantenere vivo nel suo calore di stima e di affetto.

Altra coincidenza, in apertura della video presentazione del libro di Biagio Marin, “Le cronache del poeta”, curato da Pericle Camuffo e appena pubblicato: 4 gennaio 2021, ore 17.

Il poeta Stefano Marino mi informa al telefono: è mancato stamattina Franco Loi.

L'ho ricordato alla fine del nostro incontro a distanza, Franco Loi, il poeta milanese che del dialetto della sua città aveva fatto bandiera. Ed era la lingua della poesia di una città superattiva nella sua dedizione al lavoro, città di cemento e viali lunghissimi oltre le tracce della lunga storia, città di traffico intenso e incredibili giardini nascosti e diffusi, in cui il poeta sapeva cogliere misteriose divine presenze, ancora in dialogo con il suo Angel, l'angelo partecipe della sua esperienza di uomo e di poeta. Anche un lenzuolo appeso ad asciugare era messaggio con il suo colore.

Sensibilità straordinaria la sua, e fitto il dialogo con il pubblico, specie con i giovani, accompagnato ad una attività divulgativa e di critica generosa, lezione di umanità sempre. Che solo la cecità aveva finito con l'impedire quasi al colmo dei novant'anni, e ne soffriva. C'è nella poesia sempre una dimensione etica e religiosa: in questi valori i due poeti si riconoscevano.

Anche Grado lo deve ricordare, e non solo per l'amicizia con Biagio Marin, da cui il carteggio. A Grado Franco Loi era più volte ritornato e vi aveva soggiornato anche a lungo per altre amicizie, con Dino Facchinetti per esempio, e non so quante altre persone, ed era ritornato anche per tutte le 12 edizioni del Premio Nazionale per la poesia in dialetto edita, perché Vanni Scheiwiller presidente di giuria e rinnovatore del premio intitolato a Marin, lo aveva voluto nella giuria.

Fino a che lui stesso, assente come giurato, aveva avuto il Premio Marin per la sua “carriera” ricchissima, di poeta. Grado non può non partecipare al venir meno di questo uomo straordinario che affida anche a noi per ogni tempo la lezione alta della sua umanità.

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