Giuliamaria Comelli: indossando Aquileia

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L’imprenditrice aquileiese ha lanciato da alcuni anni una linea di foulards con riprodotti i mosaici della città. «Un modo diverso per valorizzarne il patrimonio storico e culturale»

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Giuliamaria Comelli con un foulard nel giardino del suo B&B

AQUILEIA – Il suo bed and breakfast si affaccia su una delle aree archeologiche più suggestive di Aquileia.

Una città che ha imparato ad amare, dopo essersi trasferita da Udine e aver ristrutturato la vecchia casa di famiglia.

Giuliamaria Comelli, infatti, oltre a essere un’imprenditrice del mondo dell’ospitalità è anche una appassionata del bello e della storia. Contesti che, alcuni anni fa, ha deciso di unire per valorizzare e promuovere la realtà aquileiese.

Grazie alla collaborazione con un grossista di tessuti a nord di Udine ha avviato la produzione di foulards con riprodotti i mosaici di Aquileia.

Dottoressa Comelli, com’è nata la passione per i foulards?

«Il foulard è sempre di moda, poiché usato da donne di tutte le età. Un cassetto o uno scaffale del guardaroba sono spesso occupati da questo accessorio. Volevo far conoscere Aquileia in modo diverso, non solo attraverso le solite cartoline, stampe o pubblicazioni. Credo di esserci riuscita».

Come vengono scelti i mosaici aquileiesi da riprodurre?

«Passeggiando per i siti di Aquileia ma anche documentandomi su numerose pubblicazioni».

Comelli in basilica davanti ai mosaici
raffigurati nei suoi foulard

Oltre che donna di sensibilità artistica, Giuliamaria Comelli è anche imprenditrice nel settore della ricettività. Cosa significa gestire un bed&breakfast nell’Aquileia di oggi?

«Innanzitutto fare in modo che l’ospite si senta a casa e non uno dei tanti turisti. È importante far loro rivivere la storia anche attraverso qualche racconto o aneddoto, non solo indicandogli cosa visitare. Puntando sempre sull’inclusività: il mio B&B è stato tra i primi ad Aquileia a dotarsi di bagni e montacarichi per persone con disabilità».

“Casa di Giulia” sorge accanto agli scavi archeologici. A suo avviso l’antica storia di Aquileia come dovrebbe essere valorizzata per sviluppare il futuro turistico ed economico della città?

«Il tratto di Decumano di Aratria Galla, ora della Fondazione Aquileia, era nostro e dei vicini di casa, la famiglia Gerometta. Affianca il giardino della proprietà di famiglia, in attesa di ripristinare la passeggiata che collegava questo sito al Foro romano e al Porto Fluviale, per arrivare al complesso della Basilica. Sarebbe bello che i visitatori potessero realmente camminare e respirare nella storia».

Diversi dei GiuliaFoulards sono stati donati dal Comune di Aquileia in occasione di eventi o incontri istituzionali di rilievo. Li hanno ricevuti, tra gli altri: Fatma Nait, conservatrice del Museo di Tunisi, in occasione della mostra del Bardo; la municipalità di Tiro, in Libano, in occasione di una visita dei suoi rappresentanti ad Aquileia; le cantanti Noa e Anggun.

Il sindaco Zorino consegna un foulard ad Anggun

«Ringrazio Giuliamaria Comelli – le parole del sindaco Emanuele Zorino – che attraverso i suoi foulards contribuisce a valorizzare la storia e il patrimonio culturale di Aquileia nel mondo».

Info: www.casadigiulia.it

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