Cervignano: omaggio a Lina Gregori Burba per l’asilo parrocchiale

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L’Inner Wheel ha donato un nuovo mobile in memoria della socia che, con suo marito Mario, fu artefice della struttura in cui sono cresciuti generazioni di cervignanesi

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La foto di gruppo dopo la consegna (ph. Claudio Pizzin)

CERVIGNANO DEL FRIULI – Una delegazione di rappresentanti dell’Inner Wheel Club Cervignano-Palmanova si è recata presso la scuola dell’infanzia parrocchiale “Maria Immacolata” per un gesto di omaggio alla memoria di Orsolina (Lina) Gregori, scomparsa recentemente all’età di 98 anni.

La presidente Maria Grazia Flebus e le socie Ottilia Caltabiano, Serena Zandegiacomo e Paola Dapretto, hanno consegnato alla direttrice della struttura, Rosi Venneri, un nuovo componente di arredo con materiali idonei al mondo dell’infanzia che sarà subito a disposizione dei piccoli allievi. Sul mobile è presente una targa con il nome di Orsolina Gregori.

Alla cerimonia di consegna erano presenti anche i figli di Lina Gregori, Gabriella e Francesco Burba, nonché il parroco don Sinuhe Marotta e il coordinatore Emilio Ban.

Lina Gregori è stata una figura chiave nella fondazione e nello sviluppo dell’asilo, contribuendo in modo determinante alla sua realizzazione e al suo successo.

L’asilo, fondato dal Centro Italiano Femminile (CIF), nel 1944, in un momento storico difficile, con lo sguardo già rivolto al futuro.

Il CIF, un’associazione di ispirazione cristiana, si proponeva di ricostruire il Paese promuovendo la partecipazione delle donne e dei giovani alla vita sociale e culturale. Con l’appoggio del parroco monsignor Giacomo Cian, il CIF decise di fondare l’asilo per rispondere alle esigenze delle famiglie, in particolare delle donne che iniziavano a lavorare fuori casa.

  • (ph. Claudio Pizzin)

Lina fu artefice di questo lavoro con il marito, Mario Burba, che realizzò il progetto e diresse i lavori con dedizione e sacrificio: per l’epoca fu una vera impresa, considerate le difficoltà economiche e organizzative.

Quello fu un cantiere-scuola: Mario reclutò apprendisti muratori che impararono a lavorare proprio lì. E impararono bene, se è vero che, al di là degli adeguamenti strutturali successivi, l’edificio non ha mai creato problemi.

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