Angelo Simonetti, arte e memoria

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redazione

8 Novembre 2017
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Cerimonia il 10 novembre

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Nel suo laboratorio a Mortesins di Ruda, Angelo Simonetti osserva con attenzione l’ultima opera realizzata in ordine di tempo. Fino all’8 novembre potrà limare ogni piccolo dettaglio, poi la grande pietra dal peso di 2 tonnellate, sapientemente modellata dalle sue mani, verrà posizionata a Cervignano del Friuli, in prossimità della scuola primaria “Giovanni Biavi”, per volontà dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che venerdì 10 novembre inaugurerà l’opera con una cerimonia commemorativa (inizio ore 10.30) cui parteciperanno autorità politiche e militari provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia, per ricordare le 19 vittime italiane (13 carabinieri, 4 soldati dell’esercito e 2 civili) dell’attentato avvenuto a Nassirya, in Iraq, il 12 novembre 2003.

«Il monumento – spiega Franco Forlin, presidente dell’A.N.C. cervignanese – vuole rappresentare il luogo ove è avvenuta la strage: l’artista ha scolpito la fiamma, simbolo dell’Arma, e ha incavato uno spazio per porvi la targa che reca impressi i nomi dei caduti. Nella parte posteriore ha simbolicamente rappresentato il momento cruciale della tragedia, l’irradiarsi dell’onda d’urto verso la struttura che ospitava i militari».

E proprio Forlin, su suggerimento di Antonino Ferrigno e Roberto Fattor, componenti dell’associazione, ha voluto commissionare l’opera ad Angelo Simonetti. «Per me è un onore – afferma l’artista – poter realizzare questo monumento, in particolare per il valore simbolico che vuole trasmettere».

Simonetti, classe 1960, attualmente in pensione, è stato in carriera un poliziotto investigativo. La passione per l’arte, tuttavia, è insita in lui da sempre: «Da ragazzo – ricorda – ho frequentato a Napoli l’Istituto d’arte, acquisendo il titolo di Maestro d’Arte e il diploma d’Arte Applicata nella sezione Decorazioni plastiche».

Trasferitosi in Friuli ha continuato la carriera di poliziotto e, contemporaneamente, quella di artista: «Il sostegno di mia moglie e mio figlio – confida – sono stati determinanti per consentirmi di portare avanti entrambi gli impegni, scelta che ha inevitabilmente influito sul tempo che potevo dedicare alla famiglia».

Proprio in Friuli Venezia Giulia Simonetti ha potuto conoscere i professori e scultori Vittorio Balcone e Roberto Nanut, che lo hanno avvicinato all’ambiente artistico friulano, sloveno e austriaco. In seguito ha frequentato lo studio del maestro incisore Giovanbattista Nitti di Vicenza, apprendendo l’arte di incisione calcografica e realizzando numerose stampe. Negli anni Simonetti ha partecipato a simposi di scultura e mostre d’arte nazionali e internazionali.

«Per le mie opere – sottolinea – il più delle volte trovo ispirazione dalla natura che ci insegna già tutto. Non mi limito tuttavia a una semplice riproduzione fedele: ritengo fondamentale saper interpretare quanto vediamo attorno a noi».

Quella di Cervignano sarà l’undicesima opera pubblica del maestro Angelo Simonetti collocata in Friuli Venezia Giulia. Le altre si trovano a Gorizia (al Parco della Rimembranza e in altri luoghi cittadini), Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Floriano del Collio, Trieste e in Val d’Arzino. Per ulteriori informazioni o per visionare i suoi lavori è possibile consultare il sito: www.angelosimonettiscultore.com

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