Agrivoltaico e impatto ambientale: tanti dubbi da sciogliere

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A Campolongo Tapogliano incontro pubblico di approfondimento. Criticità su alterazione del paesaggio, degli habitat naturali e della resa agricola

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L’incontro in municipio

CAMPOLONGO TAPOGLIANO – Nei prossimi mesi, il territorio comunale sarà interessato dalla realizzazione di un impianto agrivoltaico.

L’amministrazione comunale di Campolongo Tapogliano ha ritenuto fondamentale coinvolgere i cittadini in un’assemblea pubblica per spiegare nel dettaglio come funzionerà questo sistema che coniuga produzione di energia rinnovabile e attività agricole.

Presso il palazzo comunale sono intervenuti il presidente regionale di Coldiretti, Martin Figelj, l’architetto ed ex assessore regionale, Mariagrazia Santoro, il tecnico comunale Valter Prestento. A moderarli è stato il sindaco Gabriele Gregorat.

I relatori

I pro

I pannelli solari vengono posizionati su strutture elevate da 5,20 metri e 6.50 (si muovono seguendo il sole), a una distanza tale da consentire alle colture di crescere sotto di loro.

I pannelli catturano la luce del sole e la trasformano in energia elettrica. Sotto i pannelli si possono coltivare teoricamente diverse tipologie di piante, sia alte che basse.

I contro

Ma è stato sottolineato anche che l’installazione di pannelli può modificare significativamente il paesaggio, alterando l’estetica di un’area e, potenzialmente, sminuendo il valore paesaggistico.

Inoltre la presenza di grandi strutture può influenzare gli habitat naturali, alterando gli ecosistemi locali e impattando sulla fauna e sulla flora.

L’ombreggiatura creata dai pannelli può ridurre la quantità di luce solare che raggiunge le colture, influenzando la fotosintesi e potenzialmente diminuendo la resa agricola.

Sebbene il sistema sia un’iniziativa in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica, sussistono preoccupazioni riguardo al suo impatto sulla produzione agricola, in particolare sulle colture di eccellenza che caratterizzano molti territori, visto che si ridurrebbe considerevolmente la produzione.

Gli oratori hanno suggerito alle istituzioni di individuare aree compromesse dal punto di vista ambientale, come ex discariche o terreni contaminati, per minimizzare l’impatto dell’impianto agrivoltaico sull’agricoltura produttiva.

Durante il consiglio comunale si è discusso sull’importanza delle energie rinnovabili e si è convenuto che gli impianti dovrebbero essere installati in aree non coltivabili, salvaguardando così terreni di pregio agricolo.

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