A Udine il super calcolatore a energia pulita e rinnovabile

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Accordo tra CAFC e Ateneo friulano: sarà realizzato nella “Centrale idroelettrica Ancona”. Primo obiettivo: due progetti per la diagnosi di malattie rare finanziati dalla Regione

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La Centrale idroelettrica Ancona

UDINE – Cafc, maggior gestore regionale del servizio idrico integrato, realizzerà un’infrastruttura tecnologica nella “Centrale idroelettrica Ancona”, a Udine, di sua proprietà, che ospiterà e alimenterà con energia pulita e rinnovabile un nuovo super calcolatore dell’Ateneo friulano dedicato all’intelligenza artificiale.

La centrale si trova vicino al polo scientifico dell’Università, in via delle Scienze, e sfrutta l’acqua del vicino canale Ledra per produrre l’energia elettrica.

L’innovativo centro di calcolo, unico nel suo genere nel Friuli Venezia Giulia, sarà pronto fra tre mesi circa.

Sarà al servizio della ricerca scientifica, del sistema produttivo, ma anche degli enti pubblici territoriali. In particolare, sarà impiegato in due progetti sull’applicazione di tecniche avanzate di machine learning per facilitare la diagnosi delle malattie rare, finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Alle due ricerche lavoreranno l’Università di Udine, l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc), l’Area Science Park e la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa).

Il super computer ha un valore di circa un milione 200mila euro ed è stato acquistato dall’Ateneo friulano grazie al finanziamento regionale per i due progetti.

Il gruppo di ricerca che lo gestirà è coordinato da Gian Luca Foresti, docente di informatica del Dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche.

La convenzione che sancisce la collaborazione tra Cafc e Università di Udine per realizzare il centro di calcolo è stata presentata oggi a Palazzo Antonini-Maseri, sede del rettorato.

A firmarla sono stati il presidente di Cafc, Salvatore Benigno, e il rettore, Roberto Pinton. Sono inoltre intervenuti il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc), Denis Caporale; e i professori Gian Luca Foresti, coordinatore scientifico del piano strategico interdipartimentale sull’intelligenza artificiale, e Daniele Goi, docente di ingegneria ambientale e referente dei rapporti con Cafc.

Da sinistra Gian Luca Foresti, Salvatore Benigno, Roberto Pinton, Denis Caporale, Daniele Goi

L’accordo

Il Cafc ospiterà il supercomputer in comodato d’uso gratuito, con un contratto di sei anni rinnovabile. L’Ateneo contribuirà per il 30 per cento circa alle spese di infrastrutturazione della centrale. Il costo annuo stimato dell’energia elettrica fornita sarà di poco più di 33 mila euro.

I vantaggi

La disponibilità di un’energia “verde”, costante e sufficiente ad alimentare il server per l’intelligenza artificiale e la vicinanza ai laboratori del polo scientifico rende la soluzione ottimale per l’Ateneo. Inoltre, il costo dell’energia elettrica fornita avrà un prezzo al chilowattora inferiore del 40 per cento rispetto a quello di mercato grazie all’assenza degli oneri di sistema. Infine, la sicurezza nell’approvvigionamento energetico: in caso di assenza di produzione di energia idroelettrica, per esempio a causa di interruzioni temporanee dell’acqua nel canale Ledra, la fornitura sarà comunque garantita dalla rete elettrica del distributore locale. Dal canto suo Cafc potrà contare sulla collaborazione dell’Ateneo friulano per i suoi progetti sull’intelligenza artificiale.

Le applicazioni: ricerca, sistema produttivo, enti pubblici

In prima battuta la piattaforma sarà dedicata alle due ricerche sulla diagnosi delle malattie rare. I progetti sono coordinati dal professor Maurizio Scarpa, dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) e, per l’Ateneo friulano, da Gian Luca Foresti.

Il primo riguarda il “Supporto alla diagnosi di malattie rare tramite l’intelligenza artificiale”. Attraverso l’applicazione di tecnologie digitali avanzate e l’analisi di referti testuali, si cerca di utilizzare specifiche tecniche di intelligenza artificiale per la diagnosi di malattie rare. Il secondo è sulla “Valutazione automatica di immagini diagnostiche tramite l’intelligenza artificiale”. Gli operatori in ambito diagnostico per le malattie rare utilizzeranno il super calcolatore per elaborare, identificare e classificare eventuali anomalie o lesioni attraverso la valutazione automatica dei dati e delle immagini diagnostiche.

«Per arrivare a questo – spiega il professor Foresti – servono sistemi di calcolo in grado di elaborare grandi quantità di dati e allo stesso tempo operare complessi calcoli di tipo convoluzionale, il cui funzionamento è legato all’uso estensivo di molte unità di elaborazione grafica integrate».

L’Università di Udine sta anche sviluppando un progetto interdipartimentale sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è rafforzare e valorizzare le collaborazioni multidisciplinari, favorire le collaborazioni tra ricerca scientifica e industria e permettere ai giovani ricercatori, tesisti e docenti di affrontare le sfide poste dall’intelligenza artificiale.

La struttura tecnologica

Posta all’interno della Centrale Ancona, la struttura per il super computer avrà una dimensione di circa 4 metri di larghezza, 5,5 di lunghezza e 2,7 di altezza. Sarà dotata di accesso indipendente e di un impianto di condizionamento autonomo.

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