A Pordenone per combattere l’integralismo pseudo-religioso

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redazione

10 Febbraio 2016
Reading Time: 6 minutes

Presentato Dedica Festival 2016

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Concentrata in otto intense giornate di spettacoli, conversazioni, cinema, musica, libri, proposte per i più giovani, si terrà dal 5 al 12 marzo, a Pordenone, la 22.a edizione del festival DEDICA, punta di diamante dell’Associazione Thesis, manifestazione fra le eccellenze culturali della regione e ancora un unicum nel vivace panorama delle rassegne letterarie italiane.

Da sinistra: Gianni Torrenti (Assessore regionale Cultura), Claudio Pedrotti (Sindaco Pordenone), Annamaria Manfredelli e Gianfranco Verziagi durante la presentazione del Festival “Dedica 2016” (ph. Regione FVG)

“Perché la sua singolarità e la sua forza – afferma il presidente dell’associazione Gianfranco Verziagi – risiedono nella formula che conduce il pubblico a un’immersione nel mondo dell’autore protagonista, attorno al quale ogni edizione costruisce un percorso specifico; un percorso che si fa ogni volta occasione di riflessione organica sulla figura del dedicatario, sui temi e i caratteri della sua produzione letteraria, sul contesto culturale in cui è maturato il suo pensiero”.

L’autore al centro di tutto questo è Yasmina Khadra, “scrittore algerino di lingua francese – sottolinea la curatrice del festival Annamaria Manfredelli – che affronta alcuni dei problemi più pressanti del nostro tempo, come il fenomeno dell’integralismo pseudo-religioso, di cui Khadra ha sempre messo in luce i fondamenti socio-culturali e le contingenze che lo favoriscono, rispondendo con i suoi libri all’urgenza di una parola forte, di un’analisi lucida della realtà, ma anche al bisogno irrinunciabile della bellezza”.

Yasmina Khadra è lo pseudonimo con cui dagli anni ’90 è universalmente noto lo scrittore algerino di lingua francese Mohammed Moulessehoul, che, all’epoca ufficiale effettivo dell’armata algerina, per aggirare la censura militare ha deciso di firmare le sue opere con il nome della moglie. Ha rivelato la sua vera identità nel 2001, quando dimessosi dall’esercito, ha lasciato l’Algeria per stabilirsi in Francia.

Si è fatto conoscere ed apprezzare dapprima come autore di noir di ambientazione algerina, impietoso ritratto di un Paese devastato dalla corruzione e dall’avidità della classe politica. Il suo successo è poi cresciuto con opere differenti per genere e per scenari, ma quasi tutte accomunate da un forte legame con l’attualità.

Le sue opere, in gran parte tradotte in 42 Paesi, hanno venduto nel mondo oltre 40 milioni di copie. Da alcune di esse sono stati tratti film, adattamenti teatrali e coreografici, graphic novel.

Grazie all’innato talento narrativo, all’acuta osservazione della contemporaneità e alla suggestione di un linguaggio ricco ed evocativo, Yasmina Khadra è da tempo considerato uno degli autori più importanti del panorama letterario internazionale. Tra i prestigiosi riconoscimenti attribuitigli, la Médaille de Vermeil de l’Académie Française, il Grand Prix de Littérature Henri Gal per l’insieme della sua opera, il Time for Peace Litteratury Award. Yasmina Khadra è inoltre Chevalier de la Légion d’honneur e Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres.

Gli appuntamenti del festival sono 11 e si alterneranno fra il Convento di San Francesco, il Teatro Verdi, Cinemazero e il Municipio della città. Per approfondire la conoscenza di Khadra, inoltre, in un percorso di avvicinamento alla settimana del festival, da sabato 13 febbraio, in regione, saranno proposti alcuni appuntamenti collaterali, realizzati in collaborazione con diversi soggetti che si occupano a vario titolo di cultura in Friuli Venezia Giulia.

L’inaugurazione di Dedica sarà affidata a una conversazione con il suo protagonista che si terrà sabato 5 marzo, alle 16.30, nel Teatro Verdi di Pordenone, punto di riferimento degli eventi culturali più importanti in città e collaboratore del festival.

A dialogare con Khadra il giornalista culturale Fabio Gambaro, che introdurrà il pubblico alla conoscenza del dedicatario. Gambaro è anche l’autore dell’intervista che è il cuore della Monografia Dedica a Yasmina Khadra, una pubblicazione che ogni anno accompagna il festival e che contiene anche un racconto inedito, Wadigazen, gentilmente concesso da Khadra.

Sempre sabato 5 marzo, alle 20.45, al Verdi, prima “incursione” del festival nel cinema con YASMINA E MOHAMMED. LE DUE VOCI DI KHADRA, documentario di Régine Abadia, road-movie fra l’Algeria e la Francia che si snoda come un viaggio nella personalità complessa e affascinante di Yasmina Khadra.

Domenica 6 marzo, alle 11, nel convento di San Francesco, GRANELLI DI FIABA, storie dall’Algeria per piccoli e grandi saranno raccontate da Chiara Carminati, con illustrazioni dal vivo realizzate con sabbia, acqua e fantasia da Massimo Ottoni, sulle musiche originali di Christian Ravaglioli.

Sempre domenica 6 marzo, alle 17.30, nel convento di San Francesco, NERO D’ALGERIA, ovvero il noir come specchio della difficile realtà algerina. Yasmina Khadra, uno degli autori che hanno meglio utilizzato le potenzialità del noir come “romanzo sociale” e che con i suoi polizieschi ha segnato una svolta nell’evoluzione del genere, converserà con Luca Crovi, critico rock, speaker radiofonico, redattore per la Sergio Bonelli Editore, autore, sceneggiatore, noto esperto del poliziesco in tutte le sue varianti ed ambientazioni.

Lunedì 7 marzo, alle 20.45, nel convento San Francesco, la prima delle produzioni esclusive di Dedicafestival 2016: la mise en espace tratta dall’omonimo romanzo di Khadra, L’ULTIMA NOTTE DEL RAIS (produzione esclusiva Thesis/Dedicafestival), che porta direttamente nel cuore dell’ultima giornata vissuta da Muhammar Gheddafi, “Il fratello Guida”. Ore difficili, disperate. È l’ultimo viaggio di un uomo solo, di un’anima corrotta, perduta nel labirinto del potere. Drammaturgia e regia di Daniele Salvo, musica di Marco Podda, e sul palco Francesco Scianna, attore fra i più apprezzati del nostro cinema, teatro e della televisione, assurto alla grande popolarità nel 2007 nel ruolo del protagonista maschile in ”Baarìa” di Giuseppe Tornatore. Con lui Francesco Biscione ed Elio D’Alessandro, musiche di Marco Podda.

Martedì 8 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco, una conversazione di bruciante attualità sul tema LA RELIGIONE COME IDEOLOGIA (Khadra, che ben conosce il fondamentalismo, ammonisce a non identificare il terrorismo pseudo-religioso con l’islam) fra Renzo Guolo e Paolo Branca, due tra i maggiori specialisti del mondo musulmano e del fondamentalismo islamista. Condurrà l’incontro il giornalista Alessandro Mezzena Lona.

Mercoledì 9 marzo, alle 20.45, a Cinemazero, un’altra delle realtà culturali di riferimento della città, che fornisce al festival una preziosa collaborazione, i riflettori si accederanno su L’ATTENTATO: due proposte entrambe collegate allo stesso romanzo di Yasmina Khadra, pubblicato nel 2006 da Mondadori con il titolo L’attentatrice e appena riedito da Sellerio con il titolo originale: L’attentato.

In apertura di serata, Yasmina Khadra parlerà al pubblico di Dedica di questo libro che gli è particolarmente caro. Seguirà la proiezione del film di Ziad Doueiri che ne è stato tratto.

Ancora teatro giovedì 10 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco, con CUGINA K, lettura scenica (produzione esclusiva Thesis/Dedicafestival) dall’omonimo libro di Khadra, affidata ad un altro protagonista del teatro italiano: Mario Perrotta, che cura drammaturgia, regia e interpretazione, prestando accenti di dolorosa intensità alla vicenda dell’impossibile redenzione di un uomo segnato per sempre dall’indifferenza e dal disamore.

Cinema anche venerdì 11 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco, dove sarà proiettato MORITURI: il regista algerino Okacha Touita ha trasposto nel 2007 sul grande schermo il primo volume della serie di polizieschi a forti tinte noir che hanno fatto conoscere Yasmina Khadra in tutto il mondo. Protagonista è il commissario di polizia Brahim Llob, caparbio funzionario sulla cinquantina, che dal suo ufficio nella violenta Algeri degli anni Novanta, in piena guerra civile, fiuta da vicino le tracce degli emergenti gruppi islamisti, diventandone inevitabilmente il bersaglio.

Gran finale in musica sabato 12 marzo, alle 20.45, nel Teatro Verdi, con ORAN MÉTISSAGE –RACHID TAHA & COUSCOUS CLAN IN CONCERTO: sul palco Rachid Taha, uno fra i maggiori esponenti del genere pop-raï e della scena rock multiculturale francese – che sa far convergere due orizzonti culturali fondendo in maniera personalissima la musica occidentale con la tradizione nordafricana – e il suo nuovo progetto, “Couscous Clan”, in cui è accompagnato da quattro musicisti.

Completa il programma del festival la tradizionale consegna del SIGILLO DELLA CITTÀ allo scrittore (mercoledì 9 marzo, alle 11, nella Sala consiliare del Comune). A conclusione della cerimonia saranno segnalati e premiati i lavori realizzati dagli studenti nell’ambito del progetto Parole e immagini per Yasmina Khadra, rivolto alle scuole superiori.

La manifestazione ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 il Laboratorio Teatro Settimo, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 la Compagnia I Magazzini), per poi passare a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II, nel 2006 ad Anita Desai, nel 2007 ad Amos Oz, nel 2008 a Nadine Gordimer, nel 2009 a Paul Auster, nel 2010 a Hans Magnus Enzensberger, nel 2011 a Cees Nooteboom, nel 2012 a Wole Soyinka, nel 2013 a Javier Cercas, nel 2014 a Tahar Ben Jelloun, nel 2015 a Luis Sepúlveda.

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