A Grado il festival Bike-in del Friuli Venezia Giulia

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Presentata a Gorizia la seconda edizione di Cinebike. In programma 9 film e 15 corti, bike tour, incontri, concerti e degustazioni

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Un’immagine della passata edizione (ph. Alice Durigatto)

GORIZIA – La seconda edizione di Cinebike Festival è stata presentata oggi al GO Center di Gorizia. Appuntamento a Grado dal 15 al 22 giugno con una speciale serata di anteprima a Cormòns venerdì 14.

L’arena bike-in resta il cuore del festival, ovvero la versione su due ruote del celebre drive-in statunitense.

Posizionata all’interno del Parco delle Rose, l’arena sarà accessibile gratuitamente in bicicletta per poter guardare i film in cartellone comodamente seduti sotto le stelle.

Tutte le proiezioni sono realizzate con il Solar Cinema di Euganea Movie Movement, un furgone con pannelli solari sul tetto che, attraverso un inverter e batterie, accumula energia pulita per la realizzazione delle proiezioni all’aperto in assoluta autonomia energetica.

Come nella prima edizione, Cinebike trova il proprio fulcro nelle proiezioni per poi allargarsi agli eventi disseminati nei comuni sul territorio che quest’anno sono cinque: Capriva, Medea, Aquileia, San Floriano e Cormòns.

“La seconda edizione di Cinebike – sottolinea Silvia Moras, curatrice del festival – fa parte delle iniziative di avvicinamento all’evento internazionale GO!2025, contribuendo a delineare i tre grandi filoni della rassegna 2024: il cinema, la mobilità sostenibile e il tema del confine. Il titolo di ogni serata giocherà, infatti, con le diverse declinazioni della definizione di confine, non solo geografico, ma del tempo, del mito, dell’avventura”.

Cinebike comprende anche una mostra dedicata al mondo della biciletta visto attraverso i fumetti e il programma di eventi che uniscono il piacere di andare in biciletta alla scoperta del territorio con incontri, presentazioni, concerti e degustazioni per incontrare i gusti di tutti.

Da sinistra Alberto Bergamin, presidente di Fondazione Carigo, Giulia Battaglini di Cinebike, Enzo Sima, responsabile area bike di Promoturismo, Massimo Falato, assessore del Comune di Cormòns

Eccolo! Il Furgon Furlan resterà parcheggiato nell’arena di Cinebike a Grado per tutte le otto serate di proiezioni con un’offerta di cibo da strada, bibite e birre artigianali che possono essere consumate prima o durante le proiezioni, così come i pop-corn.

E anche il bookshop del festival viaggia su bicicletta, precisamente su una cargo bike che sarà parcheggiata nell’arena prima delle proiezioni con una selezione di libri dedicati al tema della bici, del viaggio e del territorio FVG.

Il contest di cortometraggi Cinebike Shorts quest’anno ha una formula differente: non ha coinvolto le scuole, ma autori under35 che, attraverso un bando, si sono aggiudicati un corso di formazione per la scrittura di un soggetto originale legato al tema della mobilità sostenibile.

Una giuria interna, composta da membri di Cinebike e della Cross-border Film School di Gorizia, assegnerà 3.000 euro per la realizzazione del cortometraggio sceneggiato durante la premiazione di sabato 22 giugno.

L’anteprima a Cormòns

Venerdì 14 giugno, primo appuntamento della rassegna a Cormòns alimentato a pedali in collaborazione con Ciclocinema, con un brindisi in piazza XXIV Maggio e la proiezione del film “Tanta strada” di Lorenzo K. Stanzani che sarà introdotta dallo stesso regista e da Michele Pittacolo, udinese, sei volte campione di ciclismo paralimpico.

I film in programma

Tutti i film saranno trilingue, sottotitolati in sloveno e in inglese.

Il primo film in programma a Grado sabato 15 giugno alle 21 è “La linea di confine” (2021) che racconta l’impresa dell’ultra cyclist romano Omar di Felice che, partendo da Trieste e pedalando sulla linea di confine tra Italia, Slovenia, Austria, Svizzera e Francia percorre oltre 1.600 km in meno di 5 giorni.

La programmazione di domenica 16 giugno è dedicata a un mito del ciclismo, i primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924, prima con “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero” (2024) di Franco Bortuzzo, docufilm sulla vicenda sportiva ed umana del ciclista veneto-friulano e a seguire “Bottecchia, l’ultima pedalata” (2008) di Gloria de Antoni, dedicato al mistero legato alla morte di Ottavio Bottecchia, avvenuta il 15 giugno 1927, dopo dodici giorni di agonia per una mai ben chiarita caduta durante un allenamento sulle strade di casa.

Lunedì 17 arriva “Domani” (2015) di Cyril Dion, un viaggio per il mondo in cui i protagonisti cercano una soluzione per salvare i loro figli e, attraverso di loro, salvare le generazioni future dal crollo degli ecosistemi.

Martedì 18 giugno largo alla maratona dei corti: tredici titoli che fanno omaggio alla bicicletta e a tutte le vicende umane, storiche e sportive legate alle 2 ruote.

La serata di mercoledì 19 è dedicata alle famiglie con “Ruby Gillman. La ragazza con i tentacoli” (2023), commedia d’azione esilarante e commovente su una timida adolescente che scopre di far parte di una leggendaria stirpe reale di mitici Kraken.

Giovedì 20 giugno “Il mio confine” (2002) di Anja Medved che sarà presente, Nadja Velušček racconta la storia di un confine che si erige dividendo le vite e il mondo in due parti. Il documentario è selezionato da Lorena Pavlic, direttrice artistica del Festival di Izola, partner di Cinebike.

Venerdì 21 giugno doppia proiezione: arriva un grande classico del cinema italiano con “Totò al giro d’Italia” (1948) quando Totò, per conquistare la donna che ama, vende l’anima al diavolo.

Sarà anticipato dal corto “L’estate è finita – Appunti su Furio” (2023) di Laura Samani, un racconto di un amore estivo attraverso l’utilizzo di pellicole amatoriali del Friuli Venezia Giulia, risultato di un lavoro collettivo di donazione, raccolta, digitalizzazione e riscoperta della memoria sociale ed emotiva.

La rassegna si chiude sabato 22 giugno con “Io Capitano” il film di Matteo Garrone (2023) che ha ottenuto, tra le altre, la candidatura come miglior film ai Premi Oscar e ai Golden Globe, vinto 7 David di Donatello, Leone d’Argento al Festival di Venezia: racconta il viaggio avventuroso di Seydou e Moussa, due giovani che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.

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