Grado in festa per il suo Spes

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Partecipata cerimonia di inaugurazione del rinnovato ricreatorio a trent’anni dalla sua prima apertura

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GRADO – Con la solenne benedizione dell’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, è stato inaugurato il rinnovato Ricreatorio Spes, a trent’anni dalla sua prima apertura.

La giornata è iniziata con una celebrazione eucaristica nella chiesa di San Crisogono, presieduta da don Matteo Marega, giovane sacerdote che tra il 2021 e il 2022 ha operato nella parrocchia di Santa Eufemia.

Numerosi fedeli, tra cui molti giovani, hanno partecipato alla messa animata dal coro e dagli strumenti delle “11.30”, diretti da Sara Polo.

Al termine della celebrazione religiosa, accompagnate dalla Banda associazione Civica di Grado, diretta dal maestro Nevio Lestuzzi, le autorità religiose, civili e militari si sono recate presso il rinnovato Spes.

Con Leonardo Tognon che ha coordinato gli interventi, rievocando con emozione numerosi aneddoti ed esperienze del primo “Spes”, a prendere la parola è stato il parroco, monsignor Paolo Nutarelli.

“Siamo qui oggi per celebrare insieme – ha affermato – un luogo che incarna l’eredità di don Bosco: un ponte tra le persone, un luogo dove i nostri giovani si sentono accolti e crescono. Abbiamo lavorato insieme per ristrutturare questo spazio, rendendolo ancora più accogliente e funzionale. Insieme abbiamo costruito le mura, ma ora è il momento di costruire le persone”.

“In questi 30 anni – ha invece dichiarato il sindaco di Grado, Giuseppe Corbatto – abbiamo costruito un luogo dove sogni, speranze e valori si intrecciano, dove le nuove generazioni possono crescere e formarsi. Grazie a tutti voi, il Ricreatorio è diventato molto più di un edificio: è un punto di riferimento per tutti noi”.

Assente per altri impegni istituzionali, invece, il presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga, che ha fatto pervenire le sue congratulazioni.

È stato inoltre ricordato un messaggio di trent’anni fa del compianto arcivescovo Padre Vitale Bommarco: “Il 2 ottobre, fra qualche giorno, benedirò la prima pietra l’oratorio Spes, sarà una realtà utilissima per i ragazzi giovani. Perché nasce da un’ansia sacerdotale e un vivo desiderio di venire incontro alle esigenze della cittadina per la formazione dei profili di figli”.

“Mi fa un enorme piacere benedire – le parole invece dell’attuale arcivescovo Redaelli – non solo queste mura, ma soprattutto le persone che animano questo oratorio. Io stesso sono cresciuto in un oratorio milanese, piccolo ma ricco di vita. Ricordo un campetto, una chiesa e tanti ragazzi come me. È proprio lì che è nata la mia vocazione, grazie a un parroco attento a ciascuno di noi, ai più bravi e a quelli che facevano più fatica”.

“L’oratorio – ha aggiunto – è una casa per i giovani, un luogo dove si sentono accolti e accompagnati nel loro percorso di crescita. Ricordo un incontro con i sindaci della diocesi hanno chiesto a gran voce di riaprire gli oratori, di farli diventare di nuovo il cuore pulsante delle nostre comunità. L’oratorio è un luogo dove si impara a vivere insieme, a condividere valori, a costruire relazioni autentiche. È qui che nascono le vocazioni, non solo sacerdotali, ma anche politiche, sociali e familiari. Auguro a tutta la comunità di don Paolo che questo luogo continui a essere una fucina di talenti e una speranza per il futuro”.

Infine a sorpresa è arrivato don Bruno Sandrin, uno dei fondatori di questo luogo. Ha raccontato come tutto è iniziato proprio dal campo di calcio consegnato il nastro dell’inaugurazione del 1994, assieme al video dell’inaugurazione dell’epoca”.

Al termine, con le note festose della Banda di Grado, tutti i presenti si sono accomodati per il pranzo offerto dai volontari dello Spes.

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