Friuli esempio di diversità linguistica dell’Alpe Adria

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Sulla televisione di Stato austriaca un documentario spiega perché le persone nel cuore dell’Europa riescono a comprendersi anche senza parole

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Iris Hofmeister e la sua troupe con i musicisti Edgar Unterkirchner e Simon Stadler (ph. C&G Pictures Gerhard Donauer)

È andato in onda sulla Televisione di Stato austriaca ORF 2 il documentario “Sprachenvielfalt im Alpen-Adria-Raum – La diversità linguistica nella regione alpino-adriatica“, una produzione a cura di Iris Hofmeister.

Il film esplora come le persone nel cuore dell’Europa riescano a comprendersi anche senza parole, utilizzando le regioni confinanti di Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia come esempio.

La produzione dell’ORF Landesstudio Kärnten mette al centro le esperienze delle persone che vivono all’incrocio di tre culture e che apprezzano i vantaggi di questa vicinanza multiculturale.

Con la telecamera, Iris Hofmeister visita persone che, per vari motivi, hanno trovato una “nuova” casa nelle regioni vicine e che condividono le loro esperienze. Per molti, il plurilinguismo è parte della vita quotidiana, indipendentemente dalle loro radici linguistiche e culturali.

La lingua unisce, muove e apre nuove opportunità in un mondo del lavoro senza confini. Il documentario esplora anche come la lingua dell’amore porti alcuni a stabilirsi altrove e a fondare una famiglia, mentre la lingua dei ricordi rende indimenticabili le vacanze d’infanzia al mare.

La lingua delle tradizioni facilita la trasmissione culturale. La regione dell’Alpe-Adria ha una storia comune ricca e non sempre pacifica, ma le crisi attuali in altri paesi fanno emergere l’importanza della non violenza per una “regione di pace Alpe-Adria” come proposto dagli scienziati.

Anche dal punto di vista culinario, la regione è influenzata da diverse culture, facendo sì che l’amore per le regioni vicine passi anche attraverso il cibo. Infine, la lingua delle immagini e della musica spesso unisce le persone senza bisogno di parole.

La parte finale del film è dedicata alla lingua friulana, rilevata in molteplici aspetti della vita quotidiana, nelle istituzioni, nella cartellonistica, nei media, nell’editoria e nella musica.

Nel mediometraggio, prendono parola in marilenghe il direttore dell’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, William Cisilino, l’artigiano musicale Roberto Buttus e Dj Tubet con il suo rap friulano.

Dj Tubet rappa nel Museo Etnografico del Friuli durante le riprese a cura dell’ORF

La decisione dell’ORF di inserire un segmento dedicato alla lingua friulana nasce infatti dall’interesse per il progetto didattico “Un glimuç di peraulis“, condotto nel 2023 dal Museo Etnografico del Friuli con l’Ufficio per la Lingua Friulana del Comune di Udine, che vedeva appunto protagonista il rapper ed educatore di Nimis.

Appaiono nel programma anche Daria Miani e Federica Angeli di Maman, la trasmissione dedicata all’infanzia, la consigliera delegata a Identità Friulana e Plurilinguismo del Comune di Udine, Stefania Garlatti-Costa, i giornali La Patrie dal Friûl e La VÔS dai Furlans all’Osteria All’Allegria di via Grazzano a Udine, oltre a scorci della città e dei fiumi Tagliamento e Fella.

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