Trieste, nuovo strumento per la cura dei calcoli

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redazione

4 Novembre 2020
Reading Time: 2 minutes

Acquistato litotritore elettroidraulico

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L’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) ha dotato il Centro della calcolosi di Trieste di un nuovo litotritore elettroidraulico di ultima generazione per la litotrissia extracorporea a onde d'urto (E.S.W.L., Extracorporeal Shock Wave Lithotripsy).

Si tratta (caso unico nel Friuli Venezia Giulia) di un litotritore sempre presente, fruibile quotidianamente anche in urgenza nei casi di calcolosi sintomatica. Il costo è di 500 mila euro.

La calcolosi urinaria è la patologia urologica che determina il maggior numero di accessi al Pronto Soccorso e il maggior numero di ricoveri presso una struttura urologica. I calcoli renali sono la parte finale di un processo causato da anomalie metaboliche, fattori ambientali, genetici, socio-economici e nutrizionali che spesso agiscono insieme.

La calcolosi renale, definita anche nefrolitiasi o urolitiasi, consiste nel formarsi di aggregati cristallini nelle vie urinarie, che danno luogo a veri e propri “sassolini” di varie dimensioni: i calcoli.

La Clinica Urologica di Trieste vanta un’esperienza trentennale nella diagnosi e trattamento di questa patologia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il termine deriva dal greco 'trissia', ossia frammentazione, e 'lithos', pietra. Il litotritore si compone essenzialmente di un contenitore pieno d’acqua e una membrana a contatto con il corpo, che permette la trasmissione delle onde d’urto.

Si tratta di una tecnica mininvasiva basata sull’uso di onde d’urto, che vengono indirizzate senza danneggiare i tessuti, fino ai calcoli. Giunte sul “bersaglio”, le onde d'urto riescono a “sbriciolare” i calcoli, riducendoli a piccoli frammenti, che vengono successivamente espulsi spontaneamente per la via naturale.

Il trattamento prevede un ricovero in Day Hospital, ha una durata di circa 40 minuti e viene eseguito con semplice analgesia. Dopo un breve monitoraggio i pazienti possono raggiungere il proprio domicilio.

Da luglio 2020 più di 70 pazienti provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia e anche da altre regioni hanno potuto usufruire di questa nuova apparecchiatura presso il centro triestino di Cattinara.

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