Il Covid non ferma la Fiaccola alpina della fraternità

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Livio Nonis

30 Ottobre 2020
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In programma domenica

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È arrivata l'autorizzazione da Roma, la “Fiaccola alpina della fraternità” si farà.

Per la 64esima volta l’avvenimento, organizzato dalla sezione di Gorizia dell'Associazione Nazionale Alpini (sul percorso ci sarà la collaborazione delle sezioni ANA di competenza del territorio), vuol ricordare tutti i caduti non solo della Grande Guerra ma anche di tutti i conflitti, oltre a chi è caduto nell’adempiere il proprio dovere di proteggere la nostra sicurezza e la nostra democrazia.

In tempi di Covid-19 sarà una edizione sobria con la riduzione nella partecipazione all'evento che dovrà essere statico, senza la presenza del pubblico.

Si parte domenica 1 novembre, di prima mattina, come da tradizione dal 1957, dal Tempio Ossario di Timau dove sono sepolti 1.763 caduti (tra i quali 298 ignoti italiani e 65 ignoti austro-ungarici): dopo l'alza bandiera, sarà acceso dagli alpini il braciere, e sarà benedetto dopo la preghiera a tutti i caduti, con il Fuoco Sacro sarà accesa la fiaccola che partirà sopra una campagnola (affiancata da un mezzo della sezione ANA di Gorizia) per il suo viaggio attraverso la regione.

La prima tappa sarà in loco al Monumento delle Portatrici Carniche, poi la carovana scortata da una staffetta dei carabinieri arriverà, con varie soste, a Udine e subito dopo a Cargnacco, al Tempio dei Dispersi i Russia per proseguire verso Aquileia, alla Tomba dei Militi Ignoti, Grado e risalire l'isontino fino all'Ossario di Oslavia, dove la fiaccola verrà custodita fino al 4 novembre.

Il protocollo prevede che nelle soste per le varie cerimonie sia presente il Gruppo Fiaccola (quest'anno 3 o 4 persone): due porta-corona, il sindaco o un suo delegato, rappresentanti della Sezione e/o Gruppo ANA del territorio. Mercoledì 4 novembre il Gruppo Fiaccola ripartirà da Oslavia dopo aver attraversato tutto l'alto isontino, con una fermata a Peteano, dove vennero uccisi tre carabinieri il 31 maggio 1972 in un attentato, infine la fiaccola stazionerà nel cimitero Austro Ungarico di Fogliano (dove il 13 settembre del 2014 papa Francesco sostò e depose una corona) e successivamente raggiungerà il Sacrario di Redipuglia.

Il protocollo non prevede l'accensione del braciere ai piedi del Sacrario dove sono sepolti oltre 100.000 caduti della Grande Guerra: la cerimonia istituzionale, che simboleggia “il Giorno dell’Unità Nazionale” e “la Giornata delle Forze Armate”, vedrà la partecipazione di piccole unità che comprenderanno tutte le forze armate, oltre alla presenza di una carica istituzionale, mentre la fiaccola attenderà il termine della commemorazione per poi recarsi sul colle Sant'Elia, l’altura che si trova di fronte al Sacrario, che ospitò il Cimitero degli Invitti della Terza Armata, il primo sacrario monumentale della Prima guerra mondiale, dove verrà acceso il braciere e si concluderà il suo lungo viaggio con il suo messaggio di pace. 

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