L’Esercito affianca il CAI nella tutela della montagna friulana

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redazione

8 Luglio 2020
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Avviata una nuova collaborazione

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È iniziato con lo sfalcio dell’erba, la sistemazione del fondo e il ripristino dei segnavia sul sentiero CAI 141, che da Collina raggiunge Pierabech scavalcando forcella Ombladêt, l’intervento dei militari dell’Esercito per la manutenzione della rete sentieristica della montagna friulana.

La commissione Giulio Carnica sentieri, rifugi e opere alpine del CAI FVG, anche sulla base di contatti avvenuti tra il Club Alpino Italiano e i vertici militari, considerato che il normale danneggiamento invernale poteva, quest’anno, essere aggravato dal ritardo degli interventi dovuti al lockdown, si è rivolto alle Truppe Alpine per avviare una collaborazione che possa proseguire negli anni a venire.

Durante la pianificazione dell’attività, gli esperti del CAI FVG hanno individuato le aree su cui gravitare con interventi mirati.

“La rete regionale di sentieri montani è di circa 4.400 chilometri ed è impossibile pensare di manutenerla sistematicamente – spiega Piergiorgio Tami, presidente della commissione – abbiamo quindi pensato di rivolgerci agli Alpini che, qui in regione, sono sempre stati una forza su cui contare e hanno familiarità con l’ambiente montano, mentre per il sostegno logistico ci daranno una mano le associazioni locali, le sezioni del CAI e dell’ANA e i gestori dei rifugi”.

“È stata attivata un’unità ad hoc – conferma il colonnello Romeo Tomassetti, comandante del 3° reggimento artiglieria da montagna della “Julia” a cui è stato affidato il compito –: questo assetto svolgerà i lavori sui sentieri per tutta l’estate, vivendo intensamente la montagna in aree che sono importanti anche storicamente in quanto sono state lo scenario della guerra in montagna durante il primo conflitto mondiale. Per noi è un obbligo morale poter venire incontro alle esigenze del territorio che ci ospita e di cui facciamo parte, anche se siamo spesso impegnati in altri contesti in base agli ordini che riceviamo”.

Gli accordi per la collaborazione non si limitano ai lavori sui sentieri, ma includeranno la ricognizione di itinerari, anche quelli attrezzati e le ferrate, con l’individuazione e la mappatura dei punti da ripristinare. A svolgere questa funzione ci penseranno gli istruttori di alpinismo e gli osservatori di artiglieria del reparto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli artiglieri della “Lesa” di Remanzacco potrebbero anche essere chiamati a sanificare la quarantina di bivacchi CAI in regione con i propri militari disinfettori che hanno già operato durante l’emergenza coronavirus intervenendo, per esempio, al santuario di Castelmonte.

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