Marano Lagunare, i graffiti entrano a scuola

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redazione

12 Febbraio 2020
Reading Time: 3 minutes

Progetto di riqualificazione artistica “Immagina, puoi!”

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Giovedì 13 febbraio alle 11 la Scuola secondaria di primo grado “Amerigo Vespucci” di Marano Lagunare ospiterà l’incontro per la presentazione finale del progetto di riqualificazione artistica “Immagina, puoi!.

Coordinato dall’equipe educativa della Cooperativa sociale Itaca con il sostegno dell’Amministrazione comunale e dell’Uti Riviera Bassa Friulana Tavolo Politiche giovanili, il progetto ha visto la preziosa collaborazione dei docenti della scuola Vespucci. Durante il percorso una cinquantina di studenti, guidati dagli educatori di Itaca e dall’artista Claudio “Daker” Paolini, hanno riqualificato attraverso i graffiti gli spazi al piano superiore della scuola cui si accede da via Serenissima, coinvolgendo le associazioni che vi hanno sede, la Teatrale Maranese, Asd Porto Maran, Banda Stella Maris, Afds Marano Lagunare e associazione Archeotipi.

Il progetto ha offerto a ragazzi e adulti l’occasione preziosa di vivere in prima persona un’esperienza di cittadinanza attiva, mettendosi in gioco e al servizio della comunità. Tema di “Immagina, puoi!” è stato un percorso grafico incentrato sul viaggio, grazie al quale i ragazzi hanno rappresentato e messo in collegamento le associazioni che vivono quotidianamente lo spazio comune. I ragazzi, protagonisti delle loro proposte, sono stati posti al centro dell'attenzione in un'iniziativa collettiva, dimostrando come un piccolo spazio di espressione possa essere un’occasione per favorire la loro partecipazione alla vita della comunità, diventando essi stessi strumenti di conoscenza, collegamento e scambio tra residenti e istituzioni.

Partito lo scorso dicembre e conclusosi pochi giorni fa, il progetto si è sviluppato in tre fasi, quella di conoscenza e scambio di esperienze, la progettazione partecipata e la realizzazione finale. Fondamentale in questa prospettiva il lavoro di apprendimento dentro e fuori la scuola da parte di ragazzi e adulti, che hanno imparato strumenti artistici come la calligrafia sperimentale, la forma e l’illustrazione, per poi arrivare al lettering e a una serie di indicazioni pittoriche come la prospettiva, il chiaro-scuro, il movimento dinamico e la composizione dell'immagine. I ragazzi sono stati accompagnati, attraverso un percorso immaginazione-creatività-esperienza, in un’analisi delle loro esperienze di vita rispetto alle varie attività proposte dalle associazioni.

Ribaltando il concetto in base al quale è più importante ammirare l'opera artistica finita e conclusa, “Immagina, puoi!” ha scelto di puntare sull’importanza del viaggio e sull'evoluzione che il progetto artistico collettivo subisce grazie alla contaminazione di tutti gli abitanti, rendendo un elemento apparentemente “banale” del territorio vera e propria opera d'arte. La scelta delle immagini, che richiamano l'attività svolta dalle associazioni, è frutto di un lavoro svolto durante le ore di scolastiche di educazione artistica nelle classi prima, seconda e terza della scuola secondaria di primo grado Vespucci, attraverso un brainstorming con l'artista Claudio “Daker” Paolini, gli insegnanti e gli educatori di Itaca.

Il fenomeno sociale e culturale del Graffiti Writing è storicamente legato ad azioni illegali e non autorizzate. Spesso considerato esclusivamente come una forma di vandalismo, viene banalmente inteso come espressione di inciviltà e scarso rispetto del bene comune. Il lavoro educativo portato avanti da Itaca è stato quello di ribaltare questo preconcetto: adulti e ragazzi, grazie a “Immagina, puoi!”, hanno imparato assieme che libertà di espressione e legittimità di azioni contribuiscono allo sviluppo sociale culturale di una comunità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non è la prima volta che Itaca utilizza con i giovani questo linguaggio artistico ed espressivo, basti ricordare “Dreams On The Wall” (2016-2017), progetto di creatività urbana promosso dalla Cooperativa sociale friulana che si fondava su interventi a sfondo socio culturale in cui l'opera d'arte veniva accompagnata da processi di coinvolgimento dei residenti di Marano Lagunare.

Anche in “Immagina, puoi!” ragazzi e residenti sono diventati il fulcro di un'operazione tanto complessa e articolata quanto dirompente: tradurre umori, sensazioni, odori, emozioni, storie, desideri, difficoltà e rapporti sociali in forme e colori su muro.

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