Celebrata a Udine la prima Premiazione dell’economia e dello sviluppo del territorio, realizzata dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine, dopo l’accorpamento, avvenuto lo scorso autunno, tra le Camere dei due territori.
Una cerimonia per festeggiare 85 premiati (di cui cinque Targhe dell’Eccellenza), tra imprenditori, lavoratori e personalità che si sono particolarmente distinti, con il loro impegno quotidiano, dentro e fuori dai confini regionali. L’evento è stato condotto dalla giornalista Alessandra Salvatori, con interviste alle Targhe dell’eccellenza e all’ospite d’onore, il giornalista e scrittore Federico Rampini, curate dal giornalista Omar Monestier.
Targhe dell’eccellenza che sono state conferite all’Arma dei Carabinieri (istituzioni), a Chiara Valduga per il Gruppo Cividale (internazionalizzazione), al Cro di Aviano (scienza), all’Associazione Maratonina Udinese (marketing territoriale) e al giovane neurologo Alberto Vogrig (ricerca). A festeggiare la novantina di premiati, un Teatro Giovanni da Udine al completo, con in sala le principali personalità del mondo economico e istituzionale del FVG.
A fare gli onori di casa, il presidente della Camera di Commercio Giovanni Da Pozzo, sul palco assieme al sindaco di Udine Pietro Fontanini e all’assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini.
«Questa Premiazione – ha dichiarato Da Pozzo – è un bel momento che ci permette di ricordare come Pordenone e Udine insieme rappresentino oltre il 90% del territorio regionale, l’80% delle imprese, il 70% delle presenze turistiche solo nella provincia di Udine. Inoltre 400 sono le imprese di Pordenone e Udine tra le Top 500 della regione. È un territorio che, nel rispetto delle diversità territoriali e delle comunità, è il motore della nostra regione, un onore ma anche un onere e una responsabilità per il mondo produttivo e associativo delle nostre imprese».
«La globalizzazione – ha commentato l’ospite d’onore Rampini – è stata caratterizzata storicamente da un’egemonia americana, un soft power non fondato solo dalla forza delle armi, ma sul potere delle idee, dei valori, di regole condivise, specie dalla fine della seconda guerra mondiale, oggi siamo in una fase in cui una sorta di nuovo e ben diverso Piano Marshall è quello che sta facendo la Cina». Rampini ha ricordato come esistano «cantieri cinesi in tutta l’Eurasia, in Africa, nel Golfo Persico e anche vicino a noi, con investimenti di mille miliardi in un decennio. È la Cina che dice ai suoi partner “vi costruisco io le infrastrutture del futuro”». E ricordando che «gli imperi in ascesa costruiscono strade, gli imperi in declino costruiscono muri», ha ribadito come la Cina stia oggi facendo una proposta forte al mondo, anche se ovviamente non è un regalo. «La Cina non regala le infrastrutture, fa dei prestiti. Abbiamo già dei casi di Stati che non possono pagare e i cinesi diventano proprietari di quelle infrastrutture». Una riflessione ad ampio raggio sulla portata della proposta cinese, non solo di costruzione di infrastrutture, ma di effettiva visione del mondo, che sarà destinata ad avere riflessi importanti sul nostro futuro.
Commenta per primo