FVG e Slovenia uniti sulle orme di Darko Bratina

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redazione

26 Novembre 2018
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“Fiducia oltre il confine”

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«Questa iniziativa, dedicata a un intellettuale che molto ha dato alla nostra regione e non solo, come Darko Bratina, proietta nuovamente l’ateneo in una dimensione di grande apertura al territorio di cui è parte integrante, dando impulso alla costruzione di un dialogo e di uno scambio transfrontaliero di best practice. Una relazione che costituisce un elemento fondamentale per la mission dell’Università e del suo “Cantiere Friuli”, volano di sviluppo per ri-costruire i legami e le collaborazioni anche con le realtà contermini, nello spirito più autentico di un ateneo che già vive nel futuro e si nutre di una prospettiva internazionale, perché deve rispondere al desiderio di conoscenza e di visione delle presenti e future generazioni». Così il rettore dell'Università di Udine Alberto De Toni ha salutato oggi nel capoluogo friulano il progetto “Fiducia oltre il confine: Darko Bratina tra sociologia e cinema”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per valorizzare la figura e l’eredità intellettuale del sociologo Darko Bratina (1942-1997), uomo di cinema e senatore goriziano, figura di spicco della cultura regionale, nazionale e internazionale.

Lead partner è l’associazione Kinoatelje di Gorizia, in collaborazione con le Università degli Studi di Udine e di Trieste, l’Associazione Darko Bratina, l’Istituto di Ricerche Sloveno (SLORI) e con il contributo scientifico dell’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (ISIG). Nell'ambito di questo progetto, “Cantiere Friuli” dell'Università di Udine (www.uniud.it/cantierefriuli) ha proposto per la sua sezione “In corso d'opera” il seminario svoltosi a palazzo Antonini a Udine, intitolato “Cultura e territorio: idee e risorse per lo sviluppo di terre ai margini”, che è stato introdotto da Mauro Pascolini, docente all'ateneo friulano e coordinatore di Cantiere Friuli, e da Davorin Devetak del Kinoatelje Gorizia.

«Ancora una volta Cantiere Friuli si apre al territorio – ha commentato Mauro Pascolini –, in questo caso dando voce a iniziative progettuali che riguardano aree solo apparentemente marginali e, invece, estremamente ricche di risorse. Il ricordo della figura di Darko Bratina, qui protagonista, riporta alla sua attività di studio e ricerca volta alla valorizzazione delle differenze in una regione come la nostra, così ricca di biodiversità culturale».

Soddisfazione è stata espressa anche da Davorin Devetak del Kinoatelje. «Mi piace l’idea che esperienze provenienti da lontano – ha detto – possano parlare ad un pubblico interessato delle due parti del confine e di giovani, studenti dell’ateneo udinese. Su esempi e possibilità di sviluppo, turistico della montagna e dei territori vicini, dal Piemonte fino al Friuli e alla Slovenia. Attraverso la mediazione della figura ed eredità di Darko Bratina, un sociologo e politico insieme italiano e sloveno».

A cementare la collaborazione tra “Oltre il Confine” e Cantiere Friuli è la volontà di proporre un confronto virtuoso e trasparente, utile anche a una revisione critica delle progettualità in essere, alla luce della recente istituzione del Cluster per la Cooperazione transfrontaliera. Ventuno comuni italiani del Friuli Venezia Giulia e quattro comuni sloveni della regione “Goriška” si sono uniti, infatti, per sostenere gli interessi comuni delle vallate transfrontaliere e per creare una strategia comune volta a migliorare le condizioni economiche e sociali, evitare lo spopolamento e favorire l’attrattività turistica.

Il seminario è stato animato da una discussione tra i rappresentanti delle realtà artistiche, ambientali, culturali e ricettive a cavallo del confine, dal Collio alle Valli del Natisone e all’area dell’Alto Isonzo, arricchita dagli interventi dei coordinatori del Cluster: per la parte italiana dal sindaco di Taipana Alan Cecutti e dal direttore del Comune di Kobarid Simon Škvor, a nome del coordinatore della parte slovena, il sindaco di Kobarid Robert Kavčič.

«La recente costituzione del Cluster per la cooperazione transfrontaliera – ha spiegato il sindaco Cecutti – segna l’avvio di una nuova modalità di lavoro, di lungo periodo, finalizzata a una fattiva collaborazione tra i Comuni Italiani e Sloveni per incidere e orientare le misure e la programmazione europea. Il nostro obiettivo è quello di diventare referenti e artefici della programmazione europea, non solamente beneficiari di finanziamenti». Il primo cittadino di Taipana ha poi annunciato che «appena concluse le elezioni dei Comuni sloveni coinvolti, «ci dedicheremo a impostare e coordinare un lavoro di progettazione puntuale, inserendoci nei bandi aperti/ora in atto: unendo le due aree e lavorando attorno ad un tavolo assieme vogliamo riportare questo territorio ad essere centrale».

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