Udine, il futuro dell’Università passa per Palazzo Palladio

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redazione

24 Settembre 2018
Reading Time: 4 minutes

Ringraziamento al professor Attilio Maseri

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Soddisfazione e partecipata progettualità proiettata verso il futuro dell'ateneo friulano: sono stati questi i leitmotiv dell'incontro svoltosi nella sede del Rettorato, a Udine, tra il direttore generale della Banca d'Italia, Salvatore Rossi, il rettore Alberto De Toni, e Attilio Maseri, cardiologo di fama mondiale, che ha donato di recente all’Università di Udine il palladiano palazzo Antonini, il cosiddetto “Palazzo Palladio”, ex sede della Banca d’Italia (fino al 2009) in via Gemona n. 1, e l'annesso parco, che rientra fra i giardini storici della città, con accesso principale da piazza I Maggio.

All'incontro, voluto dall'Università in occasione della visita del direttore generale Rossi in Friuli per la presentazione del suo libro “Oro” (ed. Il Mulino) a Pordenonelegge, hanno preso parte anche il direttore generale dell'ateneo, Massimo Di Silverio, Stefano Miani – che ha presentato a Pordenonelegge il libro di Rossi – e Antonio Massarutto, entrambi docenti al DIES dell'Università di Udine, Enrico Coccolo, collaboratore fiduciario del prof. Maseri, l'architetto Pietro Valle dell'omonimo studio dell’architetto Gino Valle (1923-2003), al quale si deve il progetto di ristrutturazione di palazzo Florio (Rettorato).

«Il prof. Maseri, cardiologo di fama mondiale, aveva già donato all’Università la prestigiosa Biblioteca Florio – ha sottolineato all'incontro il rettore De Toni – con questa nuova importante donazione, che d’ora in avanti si intitolerà “Palazzo Antonini-Maseri”, lega per sempre il suo nome alla città di Udine e all’Università del Friuli entrando nel novero dei cittadini benemeriti. Siamo orgogliosi di questa transazione di alto valore simbolico, grazie alla quale possiamo restituire questo prestigioso palazzo alla disponibilità non solo dell'ateneo, ma dell'intera città e del Friuli tutto. Abbiamo il progetto di renderlo un luogo dell'identità culturale del popolo friulano e un luogo di rappresentanza per tutta la città». Il rettore ha colto l'occasione per ringraziare il direttore generale della Banca d'Italia (dalla quale il prof. Maseri ha acquistato l'immobile e il parco), che ha reso possibile l'operazione».

«Tra le nostre filiali dismesse – ha dichiarato il direttore Rossi – certamente il palazzo del Palladio di Udine era la più bella, per grazia, sobrietà, eleganza. E la Banca d'Italia, dunque, è stata una convinta sostenitrice della ricerca di una soluzione che potesse salvaguardare il palazzo, in armonia con le nostre aspirazioni, ma anche nel rispetto dei vincoli che la Costituzione ci impone. In questa chiave – ha aggiunto -, l’operazione di Udine è un grande successo realizzatosi per il concorso dell’iniziativa del rettore e del Capo del Dipartimento Immobili della Banca Luigi Donato e, soprattutto, dell’impegno del prof. Maseri, cui la città di Udine deve davvero molto».

Il prof. Maseri, già cardiologo di fiducia della Regina Elisabetta II d'Inghilterra e del Papa, ha evidenziato da parte sua di aver fatto «ciò che ritenevo qualcosa di importante per poter stimolare altri a fare gesti simili. Si può fare ancora qualcosa per gli altri, se ci si prova».

Il rettore ha rilevato che in occasione dell'evento “Magnifici incontri” organizzato dalla Crui, Conferenze dei rettori delle Università Italiane – della quale De Toni è segretario generale –, lo scorso giugno a Udine, lo stesso presidente della Crui, Gaetano Manfredi, rettore dell'Università Federico II di Napoli aveva ringraziato a nome di tutti i rettori italiani convenuti in Friuli il prof. Maseri e la Banca d'Italia per l'operazione palazzo Palladio. De Toni ha poi annunciato che il prossimo 15 ottobre, all'inaugurazione dell'anno accademico, l'ateneo friulano conferirà al prof. Maseri un sentito e speciale riconoscimento.

Al termine dell'incontro, il rettore ha accompagnato gli ospiti dell'ateneo nella splendida biblioteca Florio, gioiello che conserva uno dei 5 codici che riproducono l'originale perduto della dantesca “Divina Commedia”, per una foto di gruppo a ricordo di un momento storico dell'ateneo friulano. «E cioè la donazione del palazzo integralmente ideato da Andrea Palladio, che diventerà – ha ribadito – epicentro di cultura per tutto il territorio, grazie anche a un nostro progetto denominato ‘Cosmopoli’, che vorrebbe farne il baricentro della proiezione della città e della sua università verso un futuro capace di abbracciare il mondo intero».

 

Note sul palazzo Palladio. Commissionato ad Andrea Palladio da Floriano Antonini, esponente di una delle famiglie più in vista dell’aristocrazia udinese, il progetto è datato 1556 e il cantiere si chiuse nel 1595. Nel corso del Seicento almeno due campagne di lavori modificarono pesantemente l’aspetto dell’edificio, arrivando a sostituire tutte le finestre, tranne quella sulla destra della loggia nel prospetto posteriore, e le scale interne. Nel 1709 Martino Fischer realizzò gli apparati decorativi, contribuendo a snaturare gli interni palladiani. Dell’originario progetto rimangono la planimetria, escluse le scale, e la volumetria generale, le logge anteriori e posteriori e gli elementi della “Sala a quattro colonne” (fonte: Centro di Studi di Architettura Andrea Palladio – https://www.palladiomuseum.org/mediateca).

Il palazzo è stato per più di un secolo sede della Banca d'Italia di Udine, dal 1900 fino al 2009, quando gli uffici furono trasferiti nella sede di Trieste. L’edificio si caratterizza per una splendida facciata a semicolonne ioniche e per il magnifico parco di 3 mila metri quadrati, che collegano l’edificio affacciato su via Gemona e piazza Antonini alla piazza I Maggio. 

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