Benetton a Trieste per Unire le distanze

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redazione

29 Maggio 2018
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Inaugurata la mostra

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Presentata ufficialmente a Trieste la mostra “Join the Dots/Unire le distanze”, allestita nello spazio espositivo fronte mare del Salone degli Incanti/ex Pescheria. È la nuova tappa di Imago Mundi, progetto non profit e globale di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton, che non ha voluto mancare all’evento.

Una mappa in divenire, democratica, collettiva e globale, delle culture umane che animerà l’estate triestina per tre mesi, fino al 2 settembre. Una mostra collettiva di 40 collezioni provenienti da 40 Paesi. Ideata come work in progress, alle collezioni Imago Mundi si affiancheranno installazioni, interventi artistici ed eventi realizzati in collaborazione con diversi partner, per suscitare una riflessione su tre temi: il rapporto tra identità e alterità, la relazione tra natura e progresso e quella tra materiale e immateriale.

Collezioni in mostra: Albania, Algeria, Austria, Belgio, Bosnia E., Bulgaria, Campania, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Giordania, Grecia, Iraq, Israele, Italia, Kosovo, Libano, Libia, Lituania, Macedonia, Marocco, Montenegro, Paesi Bassi, Palestina, Polonia, Portogallo, Rep. Ceca, Romania, Serbia, Sicilia, Siria, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria.

“Trieste – ha commentato la scrittrice Lisa Corva – è il punto di partenza per un itinerario di terra e di mare, che porta dalle coste del Mare del Nord a Baghdad, dal Marocco alle steppe danubiane, dalle spiagge baltiche al deserto del Negev. Il tutto, grazie al caleidoscopio di immagini offerto dalle opere di oltre 6.300 artisti. Un unico formato, 10×12 centimetri, per artisti di ogni continente: più di 25mila da più di 150 Paesi e comunità native. Affermati e nuovi talenti, tutti affiancati sulla stessa linea di partenza. E tutti coinvolti in modo volontario e senza fini di lucro”.

Sotto l’egida della Fondazione Benetton Studi Ricerche, Imago Mundi unisce Paesi dove il benessere è più sicuro a Paesi in guerra; Paesi storicamente contrapposti e divisi; comunità e minoranze; invitando tutti a dialogare in nome dell’arte. Ne nasce un caleidoscopio – ardente, creativo, immaginifico – di tecniche, colori, correnti, ispirazioni. Un mosaico di storie, passioni, sogni, azioni e contraddizioni, dove ciascuna opera vive di luce propria ma al contempo diventa il tassello di un immaginario globale.

All’inaugurazione sono intervenuti anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e l’assessore comunale alla cultura, Giorgio Rossi.

La mostra – a ingresso libero – sarà visitabile dal 30 maggio al 2 settembre 2018. Dal martedì al venerdì, dalle 17 alle 23. Sabato, domenica e festivi: dalle 10 alle 23. Chiusura il lunedì.

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