Cividale, 50 mila euro per il pennone alzabandiera

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redazione

12 Marzo 2018
Reading Time: 2 minutes

Situato in piazza Duomo

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Interventi di manutenzione in vista per il pennone alzabandiera di Cividale del Friuli. Il basamento lapideo, di cui si hanno notizie dalla prima metà del XVIII secolo, è costituito da elementi in pietra “piasentina” a grana media, mentre l’asta, alta circa 22 metri, è composta da elementi tubolari in ferro costituiti da conci flangiati e tra loro avvitati.

Visto che il pennone risulta non perfettamente verticale, e che il suo basamento ha alcuni segni di degrado e alterazione del materiale derivante da precedenti interventi di “restauro”, “l’amministrazione comunale – spiega l’assessore alle manutenzioni Giuseppe Ruolo – ha rilevato la necessità di approfondirne lo stato di salute: è opportuno verificare la consistenza strutturale e statica del pennone, i punti di degrado del basamento e adottare tutte le azioni per un adeguato risanamento”.

Il Comune ha provveduto a un primo esame della situazione dal quale “si evince che sul basamento in pietra piasentina sono evidenti fenomeni di alterazione cromatica, presenza di micro e macro organismi come funghi, licheni, muschi, distacco localizzato nelle malte impiegate per stuccature e integrazioni delle mancanze, fatturazioni e fessurazioni, un graffito vandalico con vernici” elenca Ruolo.

Relativamente all’asta, “le analisi visive e strumentali, condotte fino a un’altezza di circa 9 metri e mezzo dalla sommità del basamento in pietra, hanno permesso di rilevare che il pennone, in corrispondenza del suo innesto nel basamento, risulta corroso superficialmente per tutta la sua circonferenza”.

L’ulteriore controllo con ultrasuoni (effettuato per misurare lo spessore dei tubi che compongono i conci del pennone e fino a un’altezza di circa 12 metri da terra, verificare lo spessore reale resistente del tubo alla sommità del basamento in pietra, ove corroso) “ha evidenziato che il pennone è degradato alla base e che pertanto deve essere consolidato”. Infine il rapporto di controllo interno con endoscopio ha evidenziato che “l’interno dell’asta non risulta particolarmente degradato, ma che è necessario procedere a ulteriori approfondimenti”.

Il restauro del basamento avrà il duplice scopo di arginare le forme di degrado attivo riscontrato (eliminando o riducendo per quanto possibile le cause) e, nello stesso tempo, ridurre le interferenze visive esteticamente deturpanti, intervenendo con i necessari mezzi e metodi operativi idonei e consentiti, ispirandosi al concetto di “minimo intervento” entro gli ambiti del restauro conservativo. In merito al pennone, invece, Ruolo spiega che “i tecnici ritengono indispensabile eseguire in primis la rimozione laterale di alcuni elementi lapidei del basamento; in tal modo, una volta liberata parzialmente l’asta e fatti i dovuti controlli visivi e strumentali, sarà possibile verificare con precisione la natura del fuori-piombo e procedere comunque al suo consolidamento”.

Costo dell’operazione 50.000 euro.

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