A Belgrado serata di gala con chef friulano

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redazione

22 Dicembre 2017
Reading Time: 2 minutes

“Slow Food culture dinner”

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Dal Friuli alla Serbia, come chef scelto per una serata d’eccezione. È successo a Federico Mariutti, dell’Osteria Turlonia di Fiume Veneto, invitato a ideare e realizzare lo speciale menù all’Hotel Metropol di Belgrado per la cena di Gala “Slow Food culture dinner” organizzata da Slow Food Serbia. La serata si è inserita all’interno della campagna globale di Slow Food chiamata “Menu for Change“, la prima campagna internazionale che lega il cambiamento climatico alla produzione e al consumo di cibo.

«Il cambiamento dello stile alimentare, la scelta di una produzione a chilometro zero non significa solo sostenere l’economia locale ma anche preservare l’ambiente e il nostro futuro. Rendere più sostenibili le nostre abitudini alimentari può essere il piccolo contributo di ciascuno di noi per l’ambiente e contro il cambiamento climatico», ha dichiarato Biagio Carrano, presidente dell’Associazione dei Convivia di Slow Food in Serbia, in apertura di una serata che ha visto l’organizzazione di Eastcom Consulting e il sostegno dell’ambasciata d’Italia a Belgrado, che ha sostenuto l’iniziativa come evento conclusivo della seconda Settimana della cucina italiana nel mondo, con l’obiettivo di diffondere la tradizione culinaria italiana.

Nel corso della serata sono intervenuti anche i produttori degli ingredienti e dei vini utilizzati per la cena, illustrando le modalità della loro produzione rigorosamente condotta “a chilometro zero” e indicazione di provenienza geografica, come nel caso del kajmak di Zlatibor, l’ajvar di Leskovac e il cavolo di Futog. Il menu è stato ideato dallo chef Mariutti, che ha rielaborato gli ingredienti e la tradizione alimentare serba alla ricerca di nuovi gusti e abbinamenti. A questi prodotti Mariutti ha aggiunto alcuni ingredienti tipici delle valli del Friuli. I sei diversi tipi di vini in degustazione sono stati raccomandati dall’associazione nazionale Vinski Putevi Srbije.

Il menù proposto da Mariutti ha spaziato dall’aperitivo con crostini di Pan di Sorc con mousse di formaggio kajmak e lamponi disidratati serbi al toç in braide con salsiccia di mangalica croccante, dalla fonduta di caprino in salamoia ai blecs di grano saraceno (serbo) con cappucci, patate e Pitina fino al maiale di mangalica in porchetta profumato all’Aronia (bacca amara serba) e molte altre golosità, rispettose delle biodiversità e delle produzioni d’eccellenza della Serbia e del Fvg.

«Ho avuto la possibilità di scoprire dei prodotti di elevata qualità – ha commentato Mariutti –, prodotti che si identificano perfettamente nell'etica di Slow Food, ossia buoni e puliti, fatti con criterio e attenzione alla terra. Del motto di Slow Food mancava solo l’aggettivo “giusto”, e solo perché questi prodotti purtroppo non riescono ad avere ancora il valore che meritano. Mi auguro che il mio intervento come membro dell’Alleanza dei cuochi Slow Food possa in qualche modo aver acceso una “lampadina”, affinché si faccia il possibile in Serbia per promuovere i produttori con i loro prodotti. le potenzialità ci sono tutte e io sono stato veramente felice di aver partecipato come interprete di una cucina che parte dalla terra portando la storia e la cultura in un piatto».

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