Shopping digitale e strategie imprenditoriali, Italia ancora a rilento

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redazione

22 Novembre 2017
Reading Time: 2 minutes

eCommerce tra presente e futuro

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Gli ultimi dati sulla diffusione dell'eCommerce nel nostro Paese sono stati resi noti nel corso del Consumer & retail summit del Sole 24 Ore, che come da tradizione si è svolto a Milano: il primo elemento che balza agli occhi è la bassa incidenza che le vendite online hanno rispetto a quanto avviene negli altri Stati dell'Unione Europea. Per la precisione, in Italia gli acquisti via web incidono in una misura pari al 2,8% del totale di vendite, mentre nel resto del Vecchio Continente sono a ritmi più che doppi.

In Europa pesa di più

Basta vedere i risultati della Spagna, dove l'eCommerce pesa il 4,2%, o quelli della Grecia, che arriva al 3,5%, per capire come il nostro Paese sia decisamente arretrato. Un confronto che diventa poi impossibile prendendo come riferimento le nazioni più avanzate e più forti economicamente, come Francia, Germania e Regno Unito, dove infatti la quota sulla “torta” arriva rispettivamente al 10,2, 9,9 e 25,5%.

Ritmo in crescita

A confortare parzialmente è l'analisi sui trend dell'immediato futuro: il ritmo tenuto dall'Italia dovrebbe infatti portare a progressi notevoli in vari settori merceologici, al punto che l'incidenza dell'eCommerce dovrebbe raggiungere quota 7,3% nel breve periodo, probabilmente già entro il 2021.

Le difficoltà del commercio digitale

Tra le cause di questo ritardo ci sono, secondo gli analisi, innanzitutto la frammentazione della rete commerciale, che vede allo stato attuale qualcosa come 750 mila negozi con sede fisica e oltre 200 mila ambulanti in tutta Italia, con una forte incidenza soprattutto nell'ambito dell'offerta alimentare. Questo significa che la concorrenza per il digitale è decisamente ostica, soprattutto se poi si valuta il secondo fattore critico, ovvero le abitudini di acquisto degli italiani, un popolo tradizionalmente restio alle novità e piuttosto “pigro”.

Un'opportunità per le imprese

Eppure, qualcosa si sta muovendo, seppur lentamente: entro la fine dell'anno il valore degli acquisti online da parte dei consumatori del nostro Paese dovrebbe raggiungere i 23,6 miliardi di euro, con un incremento del 17% rispetto ai consuntivi del 2016. Segno che anche per i consumatori il digitale rappresenta una interessante opportunità per le proprie strategie di acquisto, soprattutto per le fasce più giovani.

Puntare al digitale

Quello che servirebbe è un cambio di passo da parte delle imprese, che dovrebbero intercettare i nuovi modelli di business che si stanno sviluppando a livello internazionale, che facilitano anche l'ingresso di nuovi player, oltre a smuovere l'interesse degli operatori tradizionali che, seppure in colpevole ritardo, stanno a poco a poco lanciando piattaforme online e progetti strategici per ampliare il proprio mercato.

Il supporto della tecnologia

Come accennato, però, per parlare di un mondo eCommerce davvero competitivo e maturo in Italia occorre che i protagonisti mettano in campo visione, coraggio e perseveranza, andando fino in fondo nei loro progetti digitali. Un obiettivo che non è più irraggiungibile e che può essere ancora più vicino grazie alla tecnologia e all'utilizzo degli strumenti presenti sul mercato, come i programmi gestionali Danea Soft che consentono di affidare la cura di tutta la strategia di gestione a software specifici, con immediati vantaggi in termini di tempo e di risparmio economico.

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