«Ivi s’acqueta l’alma sbigottita»

imagazine_icona

redazione

6 Settembre 2013
Reading Time: 5 minutes

Pot Miru – Via di Pace

Condividi

Nel 2012 la Provincia di Gorizia e la Fondazione Poti miru hanno vinto un bando Interreg Italia-Slovenia con la continuazione del progetto POTI MIRU lungo tutto il fronte dell’Isonzo, sia in Italia sia in Slovenia, fino al Monte Ermada in provincia di Trieste.

L’Alta Valle dell’Isonzo

Nel corso del 2007 la Fondazione Poti miru – Vie di pace di Kobarid ha messo in collegamento, tramite il circuito chiamato “Il Sentiero della pace”, i musei all’aperto, i resti più importanti ed i monumenti commemorativi del Fronte isontino nell’Alto Isonzo. L’escursione lungo i circa 100 chilometri del Sentiero della pace, o lungo solo un suo tratto, offre al visitatore un momento di svago attivo in una natura bella, tranquilla e incontaminata, contrassegnata dal fiume Isonzo, da medie e alte montagne, greggi di pecore e capre, malghe aperte durante l’estate, oltre che dalla storia della Prima Guerra Mondiale. Il sentiero prende avvio a Log pod Mangartom, presso l’entrata di un pozzo minerario chiamato Štoln, e termina presso il museo all’aperto a Mengore, vicino a Most na Soči. È suddiviso in cinque tratti, ognuno dei quali può essere percorso in un giorno. Si dirama passando accanto a cimiteri di guerra e cappelle, alla fortezza di Kluže, ai musei all’aperto, alla forra della Koritnica, all’alveo dell’Isonzo, a idilliche malghe alpine, alla cascata del Kozjak, agli ossari a Kobarid (Caporetto) e Tolmin (Tolmino), alla chiesa commemorativa del Santo Spirito sullo Javorca, all’alveo del fiume Tolminka.

Dalla Val Canale all’Alta Val del Torre

Il percorso inizia dalla Val Canale, a Malborghetto-Valbruna; qui, il ricordo della Grande Guerra emerge prepotente grazie ai ruderi del Forte Hensel, dal nome del generale austriaco che lo progettò all’inizio dell’Ottocento per fronteggiare le truppe di Napoleone. Rimesso in piedi per opporre resistenza all’assalto italiano nel 1915, si calcola che in tutta la Grande Guerra subì 4.500 colpi di artiglieria di grosso calibro: eppure, qualcosa sopravvive ancora e da quassù si può godere di un panorama  stupendo su tutta la valle. Una valle che il Fella ha scavato testardo, regalandole quell’aspetto che oggi appare mozzafiato, ma che allora ero uno scenario infernale costellato di trincee e linee di difesa. Come quelle dei Plans, enorme sbarramento costruito dagli italiani, articolato su postazioni coperte per fucilieri e tratti in galleria. Da qui all’Alta Val del Torre, le testimonianze del conflitto sono molte: forti (maestoso e spettrale quello del Monte Bernadia, fra Tarcento e Nimis), bunker, ex ospedali militari, gallerie, ponti, lapidi, cippi, monumenti commemorativi. Ma anche l’arte ci ha trasmesso le sue memorie: nel Gemonese, nonché a Udine e Palmanova, Mario Monicelli girò nel ‘59 il suo capolavoro La Grande Guerra, con Vittorio Gassman, Alberto Sordi e Silvana Mangano, mentre a Venzone, due anni prima, Charles Vidor aveva diretto Addio alle armi, dall’omonimo romanzo di Ernest Hemingway.

Dall’alto corso del Natisone e dell’Isonzo al Collio

Se da Gemona ci si sposta verso Est, fra Italia e Slovenia, il paesaggio si fa più aspro e il cielo diventa uno squarcio fra le montagne, serrato fra le gole dell’alto Natisone e, più in là, quelle dell’alto Isonzo. Proprio qui si è consumata la tragedia più nera della Prima Guerra Mondiale: la disfatta di Caporetto. È un luogo che continua a evocare fantasmi infamanti, ma di recente lo storico Paolo Gaspari (Le bugie di Caporetto. La fine della memoria dannata) ha finalmente ridato giustizia, dopo un secolo di calunnie su un’inesistente vile ritirata, ai militari italiani che oggi riposano nell’immenso Ossario cittadino, la cui visita è un obbligo morale. Combatterono con onore, contro un esercito superiore per numero, mezzi e strategia. I sopravvissuti scampati al nemico retrocedettero fino al Piave; fra loro, Ardengo Soffici, che ne La ritirata del Friuli annota le tappe forzate della sua fuga, da Cividale («Hanno camminato ore e ore per venire qui a cercare ordini… Alcuni di loro che conoscono qualcuno di noi ci hanno descritto quello che hanno visto; ci hanno fatto capire la gravità di quello che sta accadendo lassù. Il nemico avanza da tutte le parti, le posizioni più forti non reggono. Il Matajur, il Kolovrat… tutto cade, non si sa dove si potranno fermare… È terribile. Terribile!») a Conegliano. I meno fortunati, invece, furono fatti prigionieri; è il caso del grande Carlo Emilio Gadda, di stanza fra Grimacco e Clodig, che nel suo Diario di guerra per l’anno 1917 racconta ‘in diretta’ il precipitare degli eventi:

«25 ottobre 1917. Lasciammo la linea dopo averla vigilata e mantenuta il 25 ottobre 1917 dopo le tre, essendo venuto l’ordine di ritirata. Portammo con noi tutte le quattro mitragliatrici, dal Krašjj all’Isonzo (tra Ternova e Caporetto), a prezzo di estrema fatica. All’Isonzo, mentre invano cercavamo di passarlo, fummo fatti prigionieri – La fi la di soldati sulla strada d’oltre Isonzo: li credo rinforzi italiani. Sono tedeschi! Gli orrori spirituali della giornata (artiglierie abbandonate, mitragliatrici fracassate ecc.). Io guastai le mie due armi […]- 26 ottobre: marcia notturna e diurna per luoghi ignoti. I maltrattamenti: nessun cibo ci è dato. […] La tragica fine».

Il vicino complesso montuoso del Kolovrat, oggi, è uno spettacolo della natura; nella Grande Guerra era invece la terza linea di difesa dell’esercito italiano. Che proprio qui vide cadere la sua prima vittima: Riccardo di Giusto. Un cippo solitario presso il passo Solarie ne perpetua la memoria.

Superato il massiccio, l’Isonzo si apre magnifico ai nostri occhi: protagonista di undici battaglie lungo tutto il suo corso, è il simbolo dell’intero conflitto. A Kanal ob Soči, in località Plave, ritroviamo il ponte citato da Hemingway in Addio alle armi; pochi chilometri più a Sud, lo scenario della Brda slovena e del Collio italiano lasciano senza fiato. In questo paradiso terrestre, con le sue gloriose viti aggrappate ad alture dolcissime, nulla sembra ricordare la tragedia; eppure, a pochi passi da qui svetta il Monte Sabotino, la cui presa costò decine di migliaia di vittime. 609 metri d’altezza e decine di caverne, gallerie, trincee, osservatori, postazioni per cannoni e tre piramidi poste nei punti di partenza degli assalti italiani: oggi tutto questo si chiama Parco della Pace.

Da Gorizia al Carso: CARSO 2014+

Le memorie del ‘15-18 nel Goriziano sono in ogni angolo, dal Monte Calvario, dove Clemente Rebora compose le sue poesie più straordinarie e Scipio Slataper perse la vita (una croce lo ricorda ai piedi della collina), a Nova Gorica, passando per il Museo della Guerra di Salcano. Si scende quindi nell’enorme area monumentale che da Vrtojba si estende fi no a Komen, all’ombra del monastero medievale di Kostanjevica in cui riposano gli ultimi Borbone di Francia: un susseguirsi di ossari, cimiteri militari, monumenti tombali di tutte le nazionalità. Appena al di là del confine, si sviluppa il museo all’aperto del Carso goriziano chiamato CARSO 2014+, che collega Cotici, il Monte San Michele, San Martino del Carso al Vallone, la piana di Doberdò e il sacrario di Redipuglia, in un ideale circuito di scoperta della memoria e del territorio. Qui i versi di Giuseppe Ungaretti risuonano ancora: «D’improvviso / è alto / sulle macerie / il limpido / stupore / dell’immensità // E l’uomo / curvato / sull’acqua / sorpresa / dal sole / si rinviene / un’ombra // cullata e / piano / franta». Gli rispondono, scolpiti su una caverna-cappella a Lokvica, usata come nascondiglio dai soldati italiani, i versi del sonetto CXXIX di Francesco Petrarca: «Ivi s’acqueta / l’alma sbigottita». Parole che allora suonavano come una preghiera: cento anni dopo, è nostro compito mantenerle vive.

Visited 47 times, 1 visit(s) today
Condividi
imagazine.it
Panoramica privacy

.

.TITOLARE DELLA PRIVACY

Il Titolare del Trattamento dei dati personali raccolti su questo sito ai sensi e per gli effetti del Codice della Privacy è la società Goliardica Editrice srl a socio unico, con sede editoriale in via Aquileia 64/a, 33050, Bagnaria Arsa (UD). L'esercizio dei diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs 196/03 potrà effettuarsi attraverso specifica comunicazione a mezzo posta indirizzata alla medesima Società. Vi invitiamo a leggere il testo dell'informativa resa ai sensi dell'art. 13 del Codice della Privacy qui di seguito.

Conformemente all'impegno e alla cura che Goliardica Editrice srl dedica alla tutela dei dati personali, La informiamo sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in conformità all'art. 13 del D. Lgs. 196/2003.

 

DATI DI NAVIGAZIONE

Le procedure software e il sistema informatico preposto al funzionamento dei siti web acquisiscono, nel corso del loro normale esercizio, alcuni dati la cui trasmissione è implicita nell’uso dei protocolli di comunicazione di Internet.

Queste informazioni non sono raccolte per essere associate a interessati identificati, ma che per loro stessa natura potrebbero, attraverso elaborazioni e associazioni con dati detenuti dal Titolare o da terzi, permettere di identificare gli utenti.

In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al sito, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’utente.

Questi dati potranno essere utilizzati dal Titolare al solo fine di ricavare informazioni statistiche anonime sull’uso del sito al fine di individuare le pagine preferite dagli utenti in modo da fornire contenuti sempre più adeguati e per controllarne il corretto funzionamento. I dati potrebbero essere utilizzati per l’accertamento di responsabilità in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito.

 

COOKIES

I cookies sono dei files che possono essere registrati sul disco rigido del suo computer. Questo permette una navigazione più agevole e una maggiore facilità d'uso del sito stesso.

I cookies possono essere usati per determinare se è già stata effettuata una connessione fra il suo computer e le nostre pagine. Viene identificato solo il cookie memorizzato sul suo computer.

Naturalmente è possibile visitare il sito anche senza i cookies. La maggior parte dei browser accetta cookies automaticamente. Si può evitare la registrazione automatica dei cookies selezionando l'opzione "non accettare i cookies" fra quelle proposte. Per avere ulteriori informazioni su come effettuare questa operazione si può fare riferimento alle istruzioni del browser. Ѐ possibile cancellare in ogni momento eventuali cookies già presenti sul disco rigido. La scelta di non far accettare cookies dal browser può limitare le funzioni accessibili sul nostro sito.

 

DATI PERSONALI

I dati personali che Lei fornirà verranno registrati e conservati su supporti elettronici protetti e trattati con adeguate misure di sicurezza anche associandoli ed integrandoli con altri DataBase.

I dati e i cookies da Lei ricevuti saranno trattati da Goliardica Editrice srl esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe i servizi da Lei richiesti. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, ove necessario per l'erogazione del servizio, a Goliardica Editrice srl.

Solo con il Suo espresso consenso i dati potranno essere utilizzati per effettuare analisi statistiche, indagini di mercato e invio di informazioni commerciali sui prodotti e sulle iniziative promozionali di Goliardica Editrice srl e/o di società terze.

Inoltre, sempre con il Suo consenso esplicito, tali dati potranno essere forniti ad altre aziende operanti nei settori editoriale, finanziario, assicurativo automobilistico, largo consumo, organizzazioni umanitarie e benefiche le quali potranno contattarLa come titolari di autonome iniziative - l'elenco aggiornato è a Sua disposizione e può essere richiesto al responsabile del trattamento all'indirizzo sottoriportato - per analisi statistiche, indagini di mercato e invio di informazioni commerciali sui prodotti e iniziative promozionali.

Successivamente alla registrazione necessaria per il servizio richiesto, ove Lei intenda richiedere/usufruire di altri servizi erogati dalla stessa Goliardica Editrice srl, Lei potrà utilizzare le credenziali (nome utente/ mail/ password) già utilizzate per la prima registrazione.

Ove necessario Le potranno essere richiesti dati aggiuntivi, necessari per l'erogazione degli ulteriori servizi richiesti.

In ogni momento Lei potrà rileggere l'informativa ed eventualmente modificare i consensi precedentemente forniti, verificare e/o modificare lo stato dei servizi attivi ed eventualmente richiedere servizi aggiuntivi.

Il conferimento dei dati è facoltativo, salvo per quelli indicati come obbligatori per poterle permettere di accedere ai servizi offerti. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati e come essi sono utilizzati. Ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento. Ricordiamo che questi diritti sono previsti dal Art.7 del D. Lgs 196/2003.

L'elenco aggiornato dei Responsabili del Trattamento dati di cui alla presente informativa è consultabile presso la Sede legale di Goliardica Editrice srl in via Aquileia 64/a - 33050 Bagnaria Arsa (UD); l'esercizio dei diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs 196/03 potrà effettuarsi attraverso specifica comunicazione a mezzo posta indirizzata alla medesima Società o attraverso la casella di posta elettronica dedicata: info@imagazine.it

Conformemente alla normativa vigente Le chiederemo quindi di esprimere il consenso per i trattamenti di dati barrando la casella "Accetto". Resta inteso che il consenso si riferisce al trattamento dei dati ad eccezione di quelli strettamente necessari per le operazioni ed i servizi da Lei richiesti, al momento della sua adesione in quanto per queste attività il suo consenso non è necessario.