Antichi dipinti restaurati grazie alle… insalate

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redazione

16 Agosto 2016
Reading Time: 3 minutes

A Trieste progetto “Adotta una pinacoteca”

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Con le prime verifiche, i controlli alle tele, l’eliminazione della patina di polvere e le prime prove di pulitura, ha preso il via l’intervento di restauro che ridarà splendore originario e sicura paternità a sei dipinti provenienti dalle collezioni private di illustri famiglie triestine e attualmente parte della collezione del Civico Museo Sartorio di Trieste: “L’ebrezza di Noe”, “Suicidio di Lucrezia”, “Decollazione di San Giovanni Battista”, ”Ecce Homo o Cristo deriso”, “Madonna col Bambino”, “L’ebrezza di Noe” e “Madonna col Bambino di Pasqualino Veneto”.

L’intervento di recupero rientra nell’iniziativa “Adotta una Pinacoteca”, voluta dal Comune di Trieste e portata avanti grazie al sostegno dell’azienda “Gli Orti di Venezia”, e alla collaborazione di Coop Alleanza 3.0. Il progetto ha come obiettivo finale di contribuire a restituire alla città un nuovo spazio espositivo pubblico che renda così i sei dipinti finalmente godibili a tutti, cittadini e visitatori. La pinacoteca verrà infatti allestita, entro dicembre 2016, al secondo piano del Civico Museo Sartorio di Trieste.

L’azienda “Gli Orti di Venezia” si è impegnata a garantire l’intera copertura economica dell'intervento di restauro delle sei opere, per un valore complessivo di 25 mila euro, ma sarà supportata dai triestini e da tutti i friulani che decideranno di acquistare le insalate fresche, sane e naturali a marchio “Gli Orti di Venezia per Trieste”, in distribuzione negli undici punti vendita Coop Alleanza 3.0 di Trieste e  nei 50 punti vendita Coop Alleanza 3.0 di tutto il Friuli Venezia Giulia.

L’intervento di restauro appena cominciato è di tipo conservativo, rivolto cioè alla conservazione dei caratteri tipologici strutturali, formali e ornamentali delle opere e alle eliminazioni di eventuali aggiunte avvenute nel corso dei secoli che ne hanno snaturato il significato artistico. Il valore dell’intervento di restauro è rappresentato, inoltre, dalla possibilità di consentire l’effettiva attribuzione delle opere e il loro inquadramento in un preciso periodo storico – artistico.

A causa della loro condizioni di conservazione, i dipinti, attualmente affidati ai restauratori del Laboratorio di restauro Lucio Zambon, Laboratorio di restauro Carla Vlah, Restauro d'Opere d'Arte Nevyjel e Ragazzoni e Laboratorio Restauri d’Arte di Deffar e Russo, sono stati a lungo custoditi nella Quadreria del Civico Museo Sartorio di Trieste senza essere mai esposti prima.

Tutte le fasi dell’intervento potranno essere seguite dai consumatori attraverso il proprio smartphone, grazie a un QR code impresso sulle confezioni d'insalata “Gli Orti di Venezia per Trieste”.  La conclusione dei lavori di restauro è prevista per dicembre 2016.

«Ci siamo. Il restauro dei sei dipinti, un tempo conservati nella quadreria del Civico Museo Sartorio di Trieste, sta muovendo i suoi primi passi – spiega Paolo Tamai, fondatore con la moglie Marina de “Gli Orti di Venezia”-. Abbiamo attivato una bella sinergia tra il pubblico e il privato e noi, come azienda, stiamo portando avanti la nostra sfida di sempre: sensibilizzare i cittadini e i consumatori al valore del patrimonio artistico, abbinando questo valore al consumo di un prodotto che ha la garanzia di freschezza e di semplicità ma soprattutto del legame con il territorio. Lo stesso legame che hanno le opere d’arte che con la città di Trieste. A dicembre, quando il restauro sarà concluso, sarà motivo di soddisfazione vedere cittadini e turisti, gli stessi che hanno contribuito al progetto con l’acquisto delle insalate “Gli Orti di Venezia per Trieste”, visitare la pinacoteca e osservare i dipinti in tutto il loro splendore. Solo allora il patrimonio “nascosto” diventerà visibile e davvero di tutti».

“È stato avviato – sottolinea l'Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Giorgio Rossi – un modello di nuovo mecenatismo con l’importante attenzione da parte dei privati alla cultura. Questo modello, oltre ad essere encomiabile, deve essere sostenuto andando nella direzione di una sempre più forte collaborazione tra pubblico e privato nell’interesse della collettività”.

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