Cosa ci rende vulnerabili?

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redazione

27 Aprile 2016
Reading Time: 4 minutes

“Aspettando vicino/lontano”

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Vulnerabilità è parola chiave del nostro tempo: in rapporto al singolo individuo come alla collettività. L’indagine sull’“età dell’incertezza” è al centro della XII edizione del festival vicino/lontano di Udine, da giovedì 5 a domenica 8 maggio 2016, e degli eventi che lo precedono a partire da sabato 30 aprile. Nel cuore del festival sarà ancora una volta la serata-evento per la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, sabato 7 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine: l’opera del vincitore Martín Caparrós, il libro inchiesta La fame (Einaudi), alimenta anche il primo evento del countdown di vicino/lontano 2016, la maratona di lettura in programma sabato mattina, dalle 9.30, nella Libreria Friuli di Udine, a cura del regista Gianni Cianchi e in collaborazione con Teatro Club e Palio teatrale studentesco “Città di Udine – Ciro Nigris”. Martín Caparrós ha viaggiato attraverso India, Bangladesh, Niger, Kenya, Sudan, Madagascar, Argentina, Stati Uniti, Spagna. Ha incontrato persone che, per diverse ragioni – siccità, povertà estrema, guerre, emarginazione – soffrono la fame. Il libro è fatto delle loro storie. Aprirà anche quest’anno la lettura collettiva dei passi più significativi il sindaco di Udine, Furio Honsell.

Da sempre vicino/lontano cerca di  raccontare e analizzare con altri linguaggi i temi affrontati dal festival negli incontri di parola. Nel segno della fotografia si inaugura, martedì 3 maggio alle 18 nella Galleria Fotografica Tina Modotti di Udine, la mostra “Uno, nessuno, 3 milioni. Occhi sulla rotta balcanica”, a cura di Ospiti in Arrivo onlus. In esposizione scatti di Francesco Malavolta, Juan Carlos Marzi, Giulio Piscitelli, Paolo Youssef. La mostra, con introduzione d’eccezione affidata al giornalista e scrittore Paolo Rumiz, sarà visitabile fino al 15 maggio  (dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 21,  sabato 7 e domenica 8 maggio dalle 10.30 alle 21) e si estenderà anche nelle librerie della città.

Balkan Route è l’antica rotta di transito, crocevia di migrazioni, oggi teatro di una crisi umanitaria e di diritto. Lungo la rotta, confine dopo confine, umanità e disumanità si mescolano e intrecciano migliaia di storie, di uomini e donne che provengono dal Maghreb, dall’Iran, dal Pakistan, dalla Siria, dall’Afghanistan, dalla Palestina, dall’Iraq, dal Nepal, Rohingya, Hazara. Un fiume di popoli e genti ai quali guardiamo come agli “ultimi” del nostro tempo. E agli “Ultimi, da Padre David Maria Turoldo a Fabrizio De André” è dedicata la mostra fotografica di Luca D’Agostino “Una goccia di splendore”, che si apre mercoledì 4 maggio alle 18 al Visionario bookshop. L’autore accosta Faber e David Maria Turoldo, affianca immagini di premi Nobel per la Pace, preti di frontiera, sacerdoti da marciapiede, anarchici e illustri pensatori. Gli “ultimi” di India e Jamaica come prefigurazione di quelli che presto saranno i nuovi “ultimi” di questa nostra società occidentale: i cassintegrati, i disoccupati, i manager falliti ai quali va “una goccia di splendore, di umanità”. Con Luca D’Agostino interverranno all’inaugurazione Fabio Turchini e il Coro “Le Colone”.

Aspettando vicino/lontano 2016 è anche grande musica, cinema e letture sceniche: mercoledì 4 maggio alle 20.45 al Palamostre di Udine, per iniziativa dell’Ente Regionale Teatrale del Fvg, sarà in concerto uno dei più grandi clarinettisti viventi, Fabrizio Meloni, affiancato dal pianista Takahiro Yoshikawa, su musiche di  Ferdinando Sebastiani e Carl Maria von Weber, incise dal duo nel  progetto  “Across Virtuosity”, e con brani dall’album “Vif et Rythmique”, inciso per la Deutsche Grammophon. Sempre mercoledì 4 maggio, alle 18 a Casa Cavazzini, la lettura musicale di “Flon-Flon & Musute”, versione in lingua friulana di Laura Nicoloso tratta dall’originale francese “Flon Flon & Musette”, libro illustrato di Elzbieta, vincitore nel 1996 del premio Andersen. Cosa si innesca quando scoppia una guerra che ci separa persino dal nostro “migliore amico” con cui abbiamo giocato fino al giorno prima? La voce di Michele Polo e la tromba di Leo Virgili scandiscono la lettura, proposta in collaborazione con ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane.

Martedì 3 maggio, in collaborazione con CEC – Centro Espressioni Cinematografiche si proietta alle 20.30 al Visionario “Aftershock”, il film di Feng Xiaogang tratto dal romanzo della scrittrice Zhang Ling, che affronta temi importanti della cultura cinese quali la famiglia, la discriminazione tra figli maschi e femmine, la pietà filiale. 

Guardare negli occhi la paura è infine l’obiettivo del progetto–ricerca “Rischi lontani, paure vicine”, avviato con  gli studenti del Corso di Laurea in Scienze della Formazione dell’Università di Udine, a cura di Valentina Bernardinis e Nicola Strizzolo del Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e società e Laboratorio di sociologia del Dill, Università degli studi di Udine. La presentazione dei risultati è in programma lunedì 2 maggio, alle 16, nella sede di via Margreth dell’Ateneo udinese: per cercare di riconoscere, nel confronto e nella condivisione, il volto delle proprie paure, individuandone segnali, cause personali o collettive, e magari cercare di disciplinarle. Un’occasione per conoscere il punto di vista dei giovani sulla paura del nostro tempo.

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