A Tatjana Rojc il Premio Auersperg

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redazione

30 Novembre 2015
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Assegnato presso il Castello di Spessa

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Consegnato ufficialmente al Castello di Spessa a Capriva del Friuli il Premio storico-letterarioEmilio e Janja conti Auersperg“, giunto quest’anno alla seconda edizione. L’appuntamento è nato lo scorso anno per onorare la memoria di una grande intellettuale della Mitteleuropa, la contessa Janja Auersperg, mancata due anni fa. Su sua precisa volontà, è stato istituito un premio intitolato a lei e al marito Emilio: nati entrambi in Slovenia e vissuti tra Trieste e Milano – dove Jania si è laureata nel 1942 – hanno subito le traversie della Seconda guerra mondiale, dal fascismo al nuovo regime jugoslavo che li ha obbligati all’esilio, portandoli a stabilirsi a Cormòns.

Per disposizione testamentarie, assolte dalla curatrice del Premio Patrizia Cutrupi, il riconoscimento viene assegnato annualmente all’autore di una pubblicazione meritevole inerente “la scienza o la storiografia o la letteratura slovena o del Friuli Venezia Giulia”, con l’intento di valorizzare la cultura di quella parte della Mitteleuropa di cui entrambi i conti Auersperg erano originari.

Vincitrice dell’edizione 2015 del Premio Auersperg è la scrittrice e saggista Tatjana Rojc per la monografia pubblicata in Italia da Bompiani “Boris Pahor. Così ho vissuto. Biografia di un secolo”. Studiosa di lettere slovene e letterature comparate, Tatjana Rojc si è dedicata ad autori come Srečko Kosovel, France Balantič, Alojz Rebula, Miroslav Košuta e Boris Pahor, che la considera l’interprete più approfondita della sua opera. Nel 2013, in occasione del centenario di Boris Pahor, l’editore sloveno Cankarjeva založba – Mladinska knjiga di Lubiana ha voluto affidare a Tatjana Rojc la stesura della monografia che l’autrice ha intitolato “Tako sem živel. Stoletje Borisa Pahorja“. L’eccellenza della monografia di Tatjana Rojc è data anche dall’approccio innovativo della sua struttura che si configura come un racconto a più voci in quanto alterna, oltre al testo dell’Autrice, le parole del protagonista in prima persona, la scelta di pagine letterarie e critiche, e, inoltre, un ricchissimo apparato fotografico, proveniente da archivi pubblici e privati di Trieste e Lubiana. La monografia esce, in parte riveduta dall’autrice, nel dicembre dello stesso anno anche in lingua italiana per l’editore Bompiani di Milano con il titolo “Boris Pahor. Così ho vissuto. Biografia di un secolo”. L’edizione italiana dell’opera presenta, in aggiunta alla versione slovena, l’intervento integrale di Boris Pahor per il film “Il viaggio della signorina Vila” di Elisabetta Sgarbi.

E proprio Elisabetta Sgarbi, fino a pochi giorni fa Direttore Editoriale della Bompiani, ha svolto in occasione della premiazione la laudatio in onore della vincitrice del premio.

La fondatrice della nuova casa editrice “La nave di Teseo” ha dichiarato che “è  stata una scelta dolorosa lasciare la Bompiani dopo 25 anni, ma questa nuova avventura editoriale è l’impresa più coraggiosa della mia vita”.

Nella serata anche gli interventi dello scrittore Boris Pahor e del critico Vittorio Sgarbi. A suggellare la premiazione il concerto del violinista Crtomir Siskovic e dell’arpista Simona Mallozzi.

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