La grande musica sbarca a Sacile

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redazione

28 Settembre 2015
Reading Time: 8 minutes

Presentato “Il volo del jazz”

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È affidata a una tra le più note vocalist jazz del mondo l’anteprima dell’edizione 2015 de “Il Volo del Jazz”. Sarà infatti Dianne Reeves, cantante talentuosa e grande interprete di testi che si è imposta a livello internazionale fin dalla seconda metà degli anni Ottanta, a inaugurare, con un concerto in calendario martedì 20 ottobre alle 20.45 al Teatro Verdi di Pordenone, l’undicesima edizione della rassegna jazzistica organizzata dal Circolo Controtempo. “Il Volo del Jazz” si sposterà poi a Sacile, dove dal 7 novembre al 10 dicembre – dopo il successo del Festival Jazz & Wine of Peace di Cormòns – proporrà altri cinque concerti all’insegna della contaminazione, firmati da talenti di fama internazionale. Al Teatro Zancanaro il sound unico e visionario degli Oregon; il potente groove del trombettista statunitense Terence Blanchard; il jazz mistico e contaminato del liutista tunisino Dhafer Youssef; la all-star band del latin jazz Volcan. Chiusura alla Fazioli Concert Hall, con le sonorità fuori da ogni schema del pianista finlandese Iiro Rantala.

Il volo sulle ali del jazz partirà dunque dal concerto-anteprima affidato alla straordinaria voce di Dianne Reeves, considerata una delle più importanti interpreti femminili di jazz del nostro tempo insieme a Dee Dee Bridgewater, Diana Krall e Cassandra Wilson. Grazie al suo virtuosismo mozzafiato, all’abilità d’improvvisazione e al suo stile unico sia nel jazz sia nell’R&B, Reeves ha vinto finora cinque Grammy, tra cui uno per la colonna sonora del film di George Clooney, Good Night and Good Luck. Dianne Reeves salirà sul palco del Teatro Verdi insieme a Peter Martin al pianoforte, Romero Lubambo alla chitarra, Reginald Veal al contrabbasso e Terreon Gully alla batteria.     

Dopo questa anteprima ci si trasferirà a Sacile per la rassegna vera e propria: a rompere il ghiaccio sul palco del Teatro Zancanaro ci penserà, la sera di sabato 7 novembre alle 21, una band che ha fatto la storia della musica contemporanea. Gli Oregon infatti sono uno dei gruppi più longevi del 20o secolo, con proseliti in tutto il mondo. Anche sulla luna, dove gli astronauti dell’Apollo diedero a due crateri il nome di alcune loro composizioni: “Icarus” e “Ghost Beads”. La band, composta da Ralph Towner (chitarra, piano, tastiere), Paul McCandless (oboe, corno inglese, sax soprano, clarinetto, flauti), Glen Moore (contrabbasso) e Mark Walker (percussioni e batteria), vanta quarant’anni di tournée e concerti nei più prestigiosi festival mondiali e una trentina di produzioni discografiche. E’ una formazione di culto, pioniera con i suoi fondatori, Towner, Moore, McCandless e il compianto Collin Walcott, di un sound unico, incredibilmente fresco e immediatamente riconoscibile. La loro musica vive di costanti richiami alle più svariate tradizioni, da quella classica al jazz, al folk americano, alla world music, in una miscela straordinariamente ricca di influenze e impossibile da etichettare, che li fa apprezzare negli ambienti più diversi, dai teatri della concertistica classica ai club, ai festival jazz.

La settimana successiva, domenica 15 novembre alle 21, sarà la volta del nuovo maestro del groove, il trombettista statunitense Terence Blanchard, che salirà sul palco dello Zancanaro accompagnato dal suo E-Collective. Celebre soprattutto per le sue collaborazioni con il regista Spike Lee – sono sue le colonne sonore dei film Jungle Fever, Malcom X, Inside Man – con cinque Grammy, più di 30 album alle spalle e oltre 50 colonne sonore per film Blanchard si riconferma uno sperimentatore, pronto a percorrere strade musicali sempre diverse. Con il suo ultimo album inciso per la Blue Note Records, “Breathless”, il trombettista viaggia potente e giocoso in un altro regno del jazz. Con il suo nuovo quintetto, l’E-Collective, esplora l’eccitante punto di fusione tra groove pullulante di funk, R&B e colori blues. Prodotte dal trombettista e dal suo manager Robin Burgess, con il presidente della Blue Note Don Was come produttore esecutivo, le 13 tracce dell’album presentano diversi originali di Blanchard, un pezzo dalla lunghezza epica di Almazan e una manciata di cover, cantate dal  morbido ed espressivo vocalist PJ Morton (un membro della band Maroon 5), tra cui un’esilarante ripresa dello standard moderno “Compared to What”, reso famoso da Les McCann ed Eddie Harris, e la ripresa soul e lirica di “I Ain’t Got Nothin’ But Time”, scritta da Hank Williams. Per Blanchard si tratta di una prima incursione nella pura terra del groove, che è stata accolta con estremo favore sia dalla critica sia dal pubblico.  

Altro concerto da non perdere tra quelli in calendario per Il Volo del Jazz 2015, in programma sabatp 21 novembre alle 21 allo Zancanaro, sarà quello del tunisino Dhafer Youssef con il suo quartetto. Compositore, cantante e suonatore di Oud, il liuto arabo, Dhafer Youssef proprio grazie a questo strumento, dal quale riesce a trarre composizioni complesse improntate sulla tradizione araba, rappresenta un’unicità nella scena musicale contemporanea. Le radici della sua musica affondano nella tradizione Sufi e nella musica mistica, ma il musicista tunisino è sempre stato aperto alla musica di altre culture e al jazz. Lirismo arabo, potenza ritmica, forza della visione e improvvisazione contaminata da influenze multiculturali e jazzistiche sono le caratteristiche che distinguono le sue opere. “Birds Requiem”, il suo ultimo album che presenterà allo Zancanaro, è un’opera molto personale, che è stata creata in un punto di svolta per la vita dell’artista. In quest’album, costruito come una colonna sonora cinematografica, la voce di Dhafer Youssef accompagna il clarinetto di Hüsnü Senlendirici e il Kanun (strumento a 78 corde della tradizione classica araba) di Aytaç Dogan. Riprende inoltre la sua collaborazione con il chitarrista Eivind Aarset, il trombettista Nils Petter Molvaer, il pianista Kristjan Randalu, il contrabbassista Phil Donkin e il batterista Chander Sardjoe, creando così un’atmosfera jazz.

Spazio quindi a un supergruppo di guru del latin jazz, con il progetto Volcan, un disco magmatico, irruente e potente. Sul palco dello Zancanaro, sabato 28 novembre alle 21, saliranno infatti quattro mostri sacri del latin jazz, uniti da profonda amicizia e stima, la cui musica intensa, percussiva e imprevedibile ha infiammato le platee statunitensi, sudamericane e giapponesi. Gonzalo Rubalcaba, Jose Armando Gola e Horacio “El Negro” Hernandez, cubani, e Giovanni Hidalgo, portoricano, sono vere leggende del latin jazz: messi insieme hanno pubblicato oltre 150 album, tra lavori come leader e sideman, e hanno vinto numerosi Grammy. Gonzalo Rubalcaba è un virtuoso pianista, capace di spaziare dal bop al jazz afrocubano, dalle ballate tradizionali ai boleri cubani e messicani. Horacio “El Negro” Hernandez è un batterista tra i più influenti della scena jazz internazionale. Giovanni Hidalgo aka Mañenguito, è un leggendario percussionista di Puerto Rico, che ha stregato anche Dizzy Gillespie, che lo volle nella sua United Nation Orchestra, e Art Blakey. Jose Armando Gola, infine, è un bassista cubano tra i più apprezzati al mondo. Il progetto esplora in una veste inedita alcune composizioni originali di Rubalcaba, con fresche rivisitazioni dei materiali di Chuco Valdès, Dizzy Gillespie e autori brasiliani come João Bosco e Chico Buarque. Terra, aria, vento e fuoco sono gli elementi che interagiscono nel vulcano a cui il quartetto dedica questo progetto, mettendo insieme un ampio e diversificato patrimonio musicale.

A chiudere Il Volo del Jazz sarà infine, giovedì 10 dicembre alle 20.45, nella prestigiosa cornice della Fazioli Concert Hall, il pianista finlandese Iiro Rantala, per un concerto di piano solo pronto a sconvolgere qualsiasi schema musicale. Definito dalla rivista tedesca Jazzthing “un fenomeno naturale sui tasti”, Iiro Rantala è uno dei migliori pianisti del suo Paese ed a livello internazionale. La sua musica senza compromessi ha fatto saltare tutti i confini stilistici, tenuti insieme soltanto dalla sua abilità tecnica sconfinata, dal suo senso dell’umorismo e dal suo stile inconfondibile. A volte Rantala salta energicamente sui tasti, a volte è romantico e sensibile, a tratti gioca sul piano come un clown. E’ comunque sempre un pianista al di fuori di qualsiasi schema. Il suo nome è associato principalmente al trio Töykeät, uno dei più strani, divertenti e visionari trii jazz internazionali. Quando i Töykeät si sciolsero, nel 2006, dopo aver suonato insieme per 18 anni, Rantala dimostrò di aver conservato le sue abilità uniche per la nuova carriera da solista che ebbe inizio nel 2011. Nel suo ultimo album, “My History of Jazz” , Rantala presenta la sua visione molto personale della storia del jazz incentrata sul ruolo del pianoforte. L’album è stato registrato con Lars Danielsson (contrabbasso), Morten Lund (batteria) e Adam Baldych (violino).

COVER JAZZ E JAZZ LOFT: la fusione tra arte e musica

“Il Volo del Jazz” continuerà, anche in questa edizione, a percorrere la strada delle contaminazioni sperimentali tra arte e musica. Quest’anno saranno fotografia e musica a fondersi, nel progetto “Cover Jazz”, che vede il coinvolgimento di Gabriele Grossi. Artista di fama internazionale noto per la sua ricerca su luce, spazio e tempo, Grossi racconterà con le sue immagini astratte, ad ogni serata-concerto, i suoni e le atmosfere cui i musicisti daranno di volta in volta vita sul palco del Teatro Zancanaro. I concerti si trasformeranno così in esperienze multisensoriali, in cui musica e fotografia si fonderanno per narrarsi a vicenda.

Altro appuntamento all’insegna della contaminazione sarà la presentazione, il 16 gennaio 2016 al Teatro Verdi di Pordenone, di Jazz Loft, uno dei primi fumetti sul jazz dotato di una sua colonna sonora originale, che si dipana di tavola in tavola. Jazz Loft si compone di una storia a fumetti scritta da Flavio Massarutto e disegnata da Massimiliano Gosparini, un noir ambientato nel mondo del jazz ricco di suspense e colpi di scena. I musicisti Massimo De Mattia e Bruno Cesselli hanno scritto cinque brani inediti e arrangiato il classico “Tea for Two” come un’ideale colonna sonora del fumetto, ispirandosi ai personaggi e alle situazioni del racconto. Le musiche del sestetto sono un’originale sintesi dei linguaggi jazzistici, contengono a livello formale echi di Ellington e Mingus e pescano nella tradizione hard bop e nel free jazz. Il complesso e ricco sviluppo dei brani e la netta impronta improvvisativa, sia individuale che collettiva, ne fanno un’opera che non ha nulla di derivativo o imitativo, ma che ci dimostra la vitalità contemporanea del linguaggio jazzistico. Il progetto prevede la distribuzione al pubblico del fumetto e del cd e l’esecuzione dal vivo delle musiche in una nuova e inedita versione con il quartetto d’archi dell’Accademia Arrigoni.

Il Volo del Jazz come ogni anno vuole essere anche solidarietà: con la vendita del calendario “365 giorni di solidarietà” la manifestazione intende rinnovare il proprio sostegno alla onlus “La biblioteca di Sara”, nata in memoria di Sara Moranduzzo, che opera all’interno dell’ospedale civile Santa Maria degli Angeli di Pordenone con un servizio di distribuzione, prestito di libri in corsia e letture per i piccoli pazienti dell’ospedale.

 

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